Sono state studiate le caratteristiche granulometriche e composizionali dei sedimenti associati a sette praterie della fanerogama Posidonia oceanica ubicate nel Mediterraneo occidentale, quattro nel mar Tirreno, due in Sardegna occidentale ed una in Corsica occidentale, per poterne riconoscere le attuali facies sedimentarie, utili anche per la ricostruzione paleoambientale della zona fotica nel record fossile. I posidonieti studiati presentano settori delle praterie sviluppati sia su sabbia che su roccia, oltreché formanti la caratteristica struttura definita "matte". Le praterie investigate si trovano in aree caratterizzate, tra loro, da diverse caratteristiche fisiografiche, oceanografiche e morfologiche; da diversi apporti terrigeni, derivanti sia da erosione costiera che da apporti fluviali. Sono state individuate cinque facies sedimentarie, da quella puramente terrigena a quella prettamente bioclastica: sabbie e ghiaie terrigene (con le subfacies sabbie terrigene e sabbie ghiaiose terrigene), sabbie bioclastiche, sabbie ghiaiose, sabbie miste carbonatiche-terrigene e sabbie terrigene più o meno classate (con le due subfacies sabbie terrigene moderatamente classate e sabbie terrigene ben classate). Tutte le cinque facies associate alla P. oceanica si sviluppano nel campo della sabbia, la frazione ghiaiosa è generalmente subordinata e di entità variabile e la frazione fangosa (silt e argilla) è quasi sempre molto bassa. La scarsezza di sedimento fangoso può essere attribuita a processi di risospensione e/o alla mancanza di produzione di tali granulometrie. In due posidonieti tra quelli studiati, il tasso di produzione carbonatica epifitica, non soltanto fogliare, è stato stimato in 400 g m-2 anno-1. Le aliquote di carbonato derivanti dalla produzione epifitica e dalla componente scheletrica (gusci carbonatici) degli organismi viventi associati alle praterie di P. oceanica, vanno a contribuire alla formazione del caratteristico mixing di sedimenti carbonatici-silicoclastici associati all’ambiente costiero poco profondo del Mediterraneo. La produzione carbonatica associata alle praterie di fanerogame temperate, come quelle della P. oceanica, danno associazioni del tipo heterozoan, con la componente photozoan assente o subordinata. Le associazioni sono dominate da gusci di tipo calcitico e la maggior parte della produzione carbonatica è data da organismi eterotrofi, non dipendenti dalla luce ma la stretta relazione tra organismi produttori e fanerogame, viste come substrati di crescita o zone di ricovero, limita le facies sedimentarie alla zona eufotica, e ciò va tenuto in forte considerazione per una corretta ricostruzione paloeambientale in caso di analisi di record fossili. La componente scheletrica di molti organismi associati alle praterie di fanerogame contribuisce fortemente alla formazione dei sedimenti carbonatici della zona fotica degli ambienti marini di acqua poco profonda; infine, le praterie di fanerogame giocano un ruolo sostanziale per la produzione di carbonati e per il sequestro di carbonio, organico ed inorganico, durante il Cenozoico.

Caratterizzazione sedimentologica, produzione carbonatica e fattori di controllo dei substrati colonizzati da praterie a fanerogame marine nel Mediterraneo Occidentale / Gaglianone, Giovanni. - ELETTRONICO. - (2013 Nov 22).

Caratterizzazione sedimentologica, produzione carbonatica e fattori di controllo dei substrati colonizzati da praterie a fanerogame marine nel Mediterraneo Occidentale

GAGLIANONE, Giovanni
22/11/2013

Abstract

Sono state studiate le caratteristiche granulometriche e composizionali dei sedimenti associati a sette praterie della fanerogama Posidonia oceanica ubicate nel Mediterraneo occidentale, quattro nel mar Tirreno, due in Sardegna occidentale ed una in Corsica occidentale, per poterne riconoscere le attuali facies sedimentarie, utili anche per la ricostruzione paleoambientale della zona fotica nel record fossile. I posidonieti studiati presentano settori delle praterie sviluppati sia su sabbia che su roccia, oltreché formanti la caratteristica struttura definita "matte". Le praterie investigate si trovano in aree caratterizzate, tra loro, da diverse caratteristiche fisiografiche, oceanografiche e morfologiche; da diversi apporti terrigeni, derivanti sia da erosione costiera che da apporti fluviali. Sono state individuate cinque facies sedimentarie, da quella puramente terrigena a quella prettamente bioclastica: sabbie e ghiaie terrigene (con le subfacies sabbie terrigene e sabbie ghiaiose terrigene), sabbie bioclastiche, sabbie ghiaiose, sabbie miste carbonatiche-terrigene e sabbie terrigene più o meno classate (con le due subfacies sabbie terrigene moderatamente classate e sabbie terrigene ben classate). Tutte le cinque facies associate alla P. oceanica si sviluppano nel campo della sabbia, la frazione ghiaiosa è generalmente subordinata e di entità variabile e la frazione fangosa (silt e argilla) è quasi sempre molto bassa. La scarsezza di sedimento fangoso può essere attribuita a processi di risospensione e/o alla mancanza di produzione di tali granulometrie. In due posidonieti tra quelli studiati, il tasso di produzione carbonatica epifitica, non soltanto fogliare, è stato stimato in 400 g m-2 anno-1. Le aliquote di carbonato derivanti dalla produzione epifitica e dalla componente scheletrica (gusci carbonatici) degli organismi viventi associati alle praterie di P. oceanica, vanno a contribuire alla formazione del caratteristico mixing di sedimenti carbonatici-silicoclastici associati all’ambiente costiero poco profondo del Mediterraneo. La produzione carbonatica associata alle praterie di fanerogame temperate, come quelle della P. oceanica, danno associazioni del tipo heterozoan, con la componente photozoan assente o subordinata. Le associazioni sono dominate da gusci di tipo calcitico e la maggior parte della produzione carbonatica è data da organismi eterotrofi, non dipendenti dalla luce ma la stretta relazione tra organismi produttori e fanerogame, viste come substrati di crescita o zone di ricovero, limita le facies sedimentarie alla zona eufotica, e ciò va tenuto in forte considerazione per una corretta ricostruzione paloeambientale in caso di analisi di record fossili. La componente scheletrica di molti organismi associati alle praterie di fanerogame contribuisce fortemente alla formazione dei sedimenti carbonatici della zona fotica degli ambienti marini di acqua poco profonda; infine, le praterie di fanerogame giocano un ruolo sostanziale per la produzione di carbonati e per il sequestro di carbonio, organico ed inorganico, durante il Cenozoico.
22-nov-2013
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