Lavorare con le mani: il modello plastico e l'architettura digitale

This article analyses the use of design models as a means to visualise form in architectural studies that produce geometrically and formally complex projects. Modem research in che fìelds of psychology, linguiscics and neurology suggest chac che incimace relationship between manual gestures and che creation of complex concepts is behind this visualisation. An immediate conclusion is that the physical design model has replaced cradicional skerches, because ir can direcdy cransform che forms of a projecc and manually shape architecru.re, chereby sidestepping che need co use modem computer graphic modelling sofcware.In addition, che work of rhree cutcing-edge archirectural studios – Frank Gehry, Zaha Hadid and Benedecta Tagliabue – are analysed to assess che role played by a studio design model in the conceptual process.

Questo contributo analizza l'uso dei modelli di progetto come strumento per la visualizzazione della forma negli studi di architettura i cui progetti appaiono caratterizzati da una notevole complessità geometrica e formale. Alla base, c'è l'intima relazione tra la manualità e l'elaborazione di concetti complessi, come suggeriscono le più recenti ricerche in ambito di psicologia, linguistica e neuroscienze; si arriva alla conclusione che il modello plastico diprogetto va a sostituire l'impiego tradizionale dello schizzo, grazie al fatto che rende possibile una trasformazione delle forme ottenuta operando direttamente e plasmando lL'architettura con le mani, mettendo da parte di intervenire con contemporanei software per la modellazione grafica. Inoltre, ripropone un'analisi del lavoro di tre studi di architettura all'avanguardia, ovvero dello studio di Frank Gehry, di quello di Zaha Hadid e infine di quello di Benedetta Tagliabue, al fine di valutare il ruolo che il modello di studio riveste all'interino dell'iter progettuale.