Anche se i professionisti della salute mentale considerano l’omosessualità in quanto tale una variante normale della sessualità, sono ancora molte le persone omosessuali, bisessuali o incerte rispetto al proprio orientamento che si rivolgono allo psicologo per essere aiutati a “diventare eterosessuali”. Come rispondono gli psicologi a questa domanda? Più in generale, quali sono i loro atteggiamenti verso l’omosessualità? In quanti modi, più o meno espliciti, più o meno consapevoli, può essere fornita una terapia “riparativa”? Per conoscere e studiare l’atteggiamento di psicologi e psicoterapeuti nei confronti di pazienti/clienti omosessuali abbiamo predisposto, in collaborazione con gli Ordini degli Psicologi della Campania, del Lazio e del Piemonte, una ricerca pilota sul campo. Dopo un attento esame della letteratura internazionale e successivamente a un’esperienza di focus group, abbiamo costruito un questionario ad hoc (APO: Atteggiamenti degli Psicologi verso l’Omosessualità) con domande a risposta sia chiusa sia aperta. Al momento, la numerosità dei partecipanti (N = 2114) ci spinge a considerare i dati rilevati da un punto di vista prevalentemente esplorativo e descrittivo, tuttavia la sufficiente eterogeneità del campione ci consente di descrivere un “quadro” che raffigura alcune tendenze. I risultati ottenuti sono molti e meritano uno spazio adeguato di dibattito. Tra gli altri: il 24% dei partecipanti si sente “per nulla preparato sulle tematiche cliniche e teoriche relative all’omosessualità”, solo il 73% ritiene che l’omosessualità sia “una variante normale della sessualità” (WHO, 1990) e il 63% sostiene che “possa essere utile un intervento psicologico rivolto alla modificazione dell'orientamento sessuale”. Analizzando le risposte alle domande aperte abbiamo infine cercato di comprendere più in profondità come gli psicologi si muovono in questo campo. Uno degli scopi di questo lavoro è la conoscenza dello stato delle cose in vista di progetti di formazione e aggiornamento in tema di (omo)sessualità.

Atteggiamenti degli psicologi verso le omosessualità: dati preliminari di una ricerca nazionale / Nardelli, Nicola; L., Rollè; E., Tripodi. - STAMPA. - (2011), pp. 63-63. (Intervento presentato al convegno XIII Congresso Nazionale della Sezione di Psicologia Clinica e Dinamica tenutosi a Catania nel 16-18 settembre 2011).

Atteggiamenti degli psicologi verso le omosessualità: dati preliminari di una ricerca nazionale

NARDELLI, NICOLA;
2011

Abstract

Anche se i professionisti della salute mentale considerano l’omosessualità in quanto tale una variante normale della sessualità, sono ancora molte le persone omosessuali, bisessuali o incerte rispetto al proprio orientamento che si rivolgono allo psicologo per essere aiutati a “diventare eterosessuali”. Come rispondono gli psicologi a questa domanda? Più in generale, quali sono i loro atteggiamenti verso l’omosessualità? In quanti modi, più o meno espliciti, più o meno consapevoli, può essere fornita una terapia “riparativa”? Per conoscere e studiare l’atteggiamento di psicologi e psicoterapeuti nei confronti di pazienti/clienti omosessuali abbiamo predisposto, in collaborazione con gli Ordini degli Psicologi della Campania, del Lazio e del Piemonte, una ricerca pilota sul campo. Dopo un attento esame della letteratura internazionale e successivamente a un’esperienza di focus group, abbiamo costruito un questionario ad hoc (APO: Atteggiamenti degli Psicologi verso l’Omosessualità) con domande a risposta sia chiusa sia aperta. Al momento, la numerosità dei partecipanti (N = 2114) ci spinge a considerare i dati rilevati da un punto di vista prevalentemente esplorativo e descrittivo, tuttavia la sufficiente eterogeneità del campione ci consente di descrivere un “quadro” che raffigura alcune tendenze. I risultati ottenuti sono molti e meritano uno spazio adeguato di dibattito. Tra gli altri: il 24% dei partecipanti si sente “per nulla preparato sulle tematiche cliniche e teoriche relative all’omosessualità”, solo il 73% ritiene che l’omosessualità sia “una variante normale della sessualità” (WHO, 1990) e il 63% sostiene che “possa essere utile un intervento psicologico rivolto alla modificazione dell'orientamento sessuale”. Analizzando le risposte alle domande aperte abbiamo infine cercato di comprendere più in profondità come gli psicologi si muovono in questo campo. Uno degli scopi di questo lavoro è la conoscenza dello stato delle cose in vista di progetti di formazione e aggiornamento in tema di (omo)sessualità.
2011
XIII Congresso Nazionale della Sezione di Psicologia Clinica e Dinamica
04 Pubblicazione in atti di convegno::04d Abstract in atti di convegno
Atteggiamenti degli psicologi verso le omosessualità: dati preliminari di una ricerca nazionale / Nardelli, Nicola; L., Rollè; E., Tripodi. - STAMPA. - (2011), pp. 63-63. (Intervento presentato al convegno XIII Congresso Nazionale della Sezione di Psicologia Clinica e Dinamica tenutosi a Catania nel 16-18 settembre 2011).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/556583
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