In tempo di crisi e di lagnanze sembra che la nostra attenzione venga più favorevolmente catturata da quei luoghi della terra che stanno vivendo una situazione meno asfittica dell’Europa. In questo caso lo sguardo è rivolto a un nazione dalle molteplici distanze culturali ed etniche, l’antica Colchide, oggi Georgia, avamposto a Oriente dell’impero romano e tradizionale corridoio di transito dei traffici tra Europa e Asia. Il paese, da sempre attraversato da viaggiatori provenienti dall’Italia in gran parte mercanti e missionari, dalla fine delle ostilità con il vecchio dominatore, l’Unione Sovietica, sta vivendo una ripresa economica importante, in buona parte innescata dal settore turistico. A Tbilisi e in tutta la Georgia, cresce il turismo culturale e la trasformazione del territorio. L'attività edilizia e i lavori di restauro degli antichi tessuti urbani faranno acquistare alla città una dimensione internazionale, ma qualcosa verrà sacrificato in nome del nuovo. La Georgia ha una popolazione di 4,5 milioni di abitanti di cui un terzo risiede nella capitale Tbilisi; il dato - al di là dalla varietà di luoghi e dalla diversità di tradizioni di cui il paese è ricco – chiarisce il peso culturale di questa città fondata, nel 458 d.C., per essere la capitale del regno georgiano, in una posizione che le consentiva di controllare la via che attraversa il Caucaso. La posizione strategica fu la causa, nei secoli, di dominazioni e saccheggi: ad opera dei Turchi, dei Persiani, dei Bolscevichi. Oggi il saccheggio continua, perpetrato spesso dagli stessi georgiani, oltre che dalle compagnie di costruzioni straniere. In entrambi i casi, il motivo è quello di correre appresso alla modernizzazione veloce e facile. Il turismo è l’alibi. E l’industria delle costruzioni è il mezzo. Cerchiamo di capire meglio. Tbilisi è una città stesa lungo le sponde del fiume Mtkvari che scorre da nord-ovest a sud-est. Il nucleo storico, sormontato dalla fortezza Narikala, si è sviluppato a ovest dove la valle diventa più stretta e forma una gola; Tavisuplebis moedani è la piazza che segna la fine della città vecchia e l’inizio del viale Rustaveli, costruito dai russi nel XIX secolo. E’ una grande arteria della Tbilisi moderna, già oggetto di riqualificazione urbana, sulla quale si affacciano musei e palazzi governativi in stile sovietico. Poco più a nord la Tbilisi Public Service Hall, un edificio composto da sette volumi a sbalzo disposti intorno a uno spazio pubblico centrale; i volumi ospitano uffici collegati da passerelle interne che si rincorrono ai vari livelli e sono protetti da una copertura di undici grandi petali strutturalmente indipendenti dal resto dell’edificio. La struttura, in fase di completamento, è stata firmata da Massimiliano e Doriana Fuksas. Dall’altro lato del fiume, sulla sponda orientale, la zona di alloggi economici della città e la grande stazione recentemente restaurata - opera brutalista che negli anni ’80 ha sostituito un precedente edificio costruito dai sovietici, tipico esempio di classicismo socialista. Tornando verso il centro della città, la sede della Presidenza della Repubblica, una costruzione in stile neoclassico che si conclude con un’estranea riedizione della cupola del Reichstag di Berlino, circondata però da un bel giardino, due piazze e il palazzo dei Servizi foto, opera di Franco Zagari con il georgiano Vakhtang Zesashvili. Più a est, sempre nel quartiere Avlabari, un’area quasi del tutto interessata dai lavori di riqualificazione urbana, con le abitazioni che sorgono direttamente dal costone a picco sul fiume. foto Di fronte alla città vecchia, un nuovo giardino foto - firmato da uno studio di ingegneria spagnolo – da cui parte e arriva la nuovissima funivia che scavalca il Mtkvari e, con un tragitto di circa 500 m, collega la città alla fortezza Narikala.
Tbilisi. La rinascita e la perdita / Spita, Leone. - In: ABITARE LA TERRA. - ISSN 1592-8608. - STAMPA. - XII(2013), pp. 34-39.
Tbilisi. La rinascita e la perdita
SPITA, Leone
2013
Abstract
In tempo di crisi e di lagnanze sembra che la nostra attenzione venga più favorevolmente catturata da quei luoghi della terra che stanno vivendo una situazione meno asfittica dell’Europa. In questo caso lo sguardo è rivolto a un nazione dalle molteplici distanze culturali ed etniche, l’antica Colchide, oggi Georgia, avamposto a Oriente dell’impero romano e tradizionale corridoio di transito dei traffici tra Europa e Asia. Il paese, da sempre attraversato da viaggiatori provenienti dall’Italia in gran parte mercanti e missionari, dalla fine delle ostilità con il vecchio dominatore, l’Unione Sovietica, sta vivendo una ripresa economica importante, in buona parte innescata dal settore turistico. A Tbilisi e in tutta la Georgia, cresce il turismo culturale e la trasformazione del territorio. L'attività edilizia e i lavori di restauro degli antichi tessuti urbani faranno acquistare alla città una dimensione internazionale, ma qualcosa verrà sacrificato in nome del nuovo. La Georgia ha una popolazione di 4,5 milioni di abitanti di cui un terzo risiede nella capitale Tbilisi; il dato - al di là dalla varietà di luoghi e dalla diversità di tradizioni di cui il paese è ricco – chiarisce il peso culturale di questa città fondata, nel 458 d.C., per essere la capitale del regno georgiano, in una posizione che le consentiva di controllare la via che attraversa il Caucaso. La posizione strategica fu la causa, nei secoli, di dominazioni e saccheggi: ad opera dei Turchi, dei Persiani, dei Bolscevichi. Oggi il saccheggio continua, perpetrato spesso dagli stessi georgiani, oltre che dalle compagnie di costruzioni straniere. In entrambi i casi, il motivo è quello di correre appresso alla modernizzazione veloce e facile. Il turismo è l’alibi. E l’industria delle costruzioni è il mezzo. Cerchiamo di capire meglio. Tbilisi è una città stesa lungo le sponde del fiume Mtkvari che scorre da nord-ovest a sud-est. Il nucleo storico, sormontato dalla fortezza Narikala, si è sviluppato a ovest dove la valle diventa più stretta e forma una gola; Tavisuplebis moedani è la piazza che segna la fine della città vecchia e l’inizio del viale Rustaveli, costruito dai russi nel XIX secolo. E’ una grande arteria della Tbilisi moderna, già oggetto di riqualificazione urbana, sulla quale si affacciano musei e palazzi governativi in stile sovietico. Poco più a nord la Tbilisi Public Service Hall, un edificio composto da sette volumi a sbalzo disposti intorno a uno spazio pubblico centrale; i volumi ospitano uffici collegati da passerelle interne che si rincorrono ai vari livelli e sono protetti da una copertura di undici grandi petali strutturalmente indipendenti dal resto dell’edificio. La struttura, in fase di completamento, è stata firmata da Massimiliano e Doriana Fuksas. Dall’altro lato del fiume, sulla sponda orientale, la zona di alloggi economici della città e la grande stazione recentemente restaurata - opera brutalista che negli anni ’80 ha sostituito un precedente edificio costruito dai sovietici, tipico esempio di classicismo socialista. Tornando verso il centro della città, la sede della Presidenza della Repubblica, una costruzione in stile neoclassico che si conclude con un’estranea riedizione della cupola del Reichstag di Berlino, circondata però da un bel giardino, due piazze e il palazzo dei Servizi foto, opera di Franco Zagari con il georgiano Vakhtang Zesashvili. Più a est, sempre nel quartiere Avlabari, un’area quasi del tutto interessata dai lavori di riqualificazione urbana, con le abitazioni che sorgono direttamente dal costone a picco sul fiume. foto Di fronte alla città vecchia, un nuovo giardino foto - firmato da uno studio di ingegneria spagnolo – da cui parte e arriva la nuovissima funivia che scavalca il Mtkvari e, con un tragitto di circa 500 m, collega la città alla fortezza Narikala.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.