This paper is based on the first results of a research, carried out a purposive sample of 500 students of Rome, in their last year of high schools and technical and professional institutes, located in central and peripheral areas of Rome, through a large semi-structured questionnaire that deepens family circumstances and school, extra-curricular activities and value orientations of the respondents, as well as attitudes and behaviors on the legality. The hypothesis that we want to verify is if difficult families and schools unwelcoming have negative effects on attitudes and behaviors related to the legality and cause a distorted perception of a so crucial value of our society, then figure out if illegal behavior are the compulsory vehicle to survive in the face of crisis or it´s a lack of education also where families do not appear to be difficult (high income, good atmosphere). The paper in particularly intends to investigate the role played by the school in the perception of the law i

Questa comunicazione si basa sui primi risultati di una ricerca, svolta su un campione ragionato di 500 studenti romani, che frequentano l’ultimo anno di licei e istituti tecnici e professionali collocati in zone centrali e periferiche, tramite un ampio questionario semi-strutturato che approfondisce condizioni familiari e scolastiche, attività extra scolastiche e orientamenti valoriali degli intervistati, oltre ad atteggiamenti e comportamenti sulla legalità. Si è voluta verificare l’ipotesi che famiglie difficili e scuole poco accoglienti abbiano effetti negativi su atteggiamenti e comportamenti relativi alla legalità e provochino una percezione distorta di un valore così cruciale per la nostra società, quindi capire se comportamenti illegali siano il mezzo coattivo per sopravvivere di fronte alla crisi oppure vi sia una mancanza di educazione anche dove le famiglie non risultano essere difficili (alto reddito, clima sereno). Il paper in particolare ha approfondito il ruolo giocato dalla scuola nella percezione della legalità a parità di condizioni familiari. Più specificamente si sono messi a confronto gli studenti che vivono condizioni familiari difficili con quelli che hanno rapporti familiari più sereni per capire se i primi si affidano di più alla scuola (in particolare agli insegnanti) per risolvere problemi. Su tale affidamento non pesa solo la buona volontà degli insegnanti, che tende peraltro ad essere fiaccata dalla riforma Gelmini e dai reiterati provvedimenti di blocco degli stipendi e delle assunzioni in ruolo, ma anche le condizioni della scuola sia in termini di strutture che di clima sociale. Si è cercato di capire inoltre se e quanto una famiglia difficile spinga verso il disprezzo della legalità, specie se non è compensata dalla fiducia negli insegnanti. Dal punto di vista metodologico sono state costruite delle tipologie di famiglie difficili prendendo in esame le variabili strutturali quali: la numerosità, il basso reddito, convivenza mono-genitoriale, che evidenziano uno scivolamento verso la povertà; incrociandole con variabili soggettive dedotte dalla percezione che gli intervistati/e hanno del proprio clima famigliare. Per quanto riguarda le scuole quelle poco accoglienti, sono state definite soprattutto in base alla percezione che studentesse e studenti hanno rispetto all’illegalità e alle prepotenze che vengono compiute all’interno dell’istituto; a cui fa da contraltare o meno la fiducia nei confronti degli insegnanti. L’attenzione è stata rivolta infine alle domande relative a opinioni e comportamenti di disprezzo della legalità. Lo scopo ultimo di una simile investigazione risiede nella costruzione di tipologie di soggetti “a rischio” in relazione al maggiore o minore coinvolgimento in comportamenti illegali al fine di sottoporre ai decisori istituzionali modalità per incentivare comportamenti di tipo solidaristico e rendere più difficile comportamenti di tipo individualistico - deregolativo. Il principale risultato ottenuto è una conferma delle ipotesi di partenza: le condizioni di disagio materiale hanno indubbiamente un peso rilevante, ma i comportamenti illegali sono presenti anche quando vi è disagio psicologico (clima familiare poco sereno) e ovviamente ancor più quando sono presenti entrambi i problemi, senza un valido contrasto da parte della scuola. A parità di condizioni familiari, sono inoltre emerse significative differenze di genere: sono infatti i ragazzi più che le ragazze che ostentano comportamenti illegali

Percezione della legalità e rischi di scivolamento verso l'illegalità tra gli studenti romani dell'ultimo anno di scuola secondaria superiore / Cavarra, Roberto; Rella, Piera; Rossotti, Ludovica. - ELETTRONICO. - (2013), pp. ---. (Intervento presentato al convegno Espanet conference "Italia, Europa: integrazione sociale e integrazione politica tenutosi a Università della Calabria Rende nel 19-21 settembre 2013).

Percezione della legalità e rischi di scivolamento verso l'illegalità tra gli studenti romani dell'ultimo anno di scuola secondaria superiore

CAVARRA, Roberto;RELLA, Piera;ROSSOTTI, LUDOVICA
2013

Abstract

This paper is based on the first results of a research, carried out a purposive sample of 500 students of Rome, in their last year of high schools and technical and professional institutes, located in central and peripheral areas of Rome, through a large semi-structured questionnaire that deepens family circumstances and school, extra-curricular activities and value orientations of the respondents, as well as attitudes and behaviors on the legality. The hypothesis that we want to verify is if difficult families and schools unwelcoming have negative effects on attitudes and behaviors related to the legality and cause a distorted perception of a so crucial value of our society, then figure out if illegal behavior are the compulsory vehicle to survive in the face of crisis or it´s a lack of education also where families do not appear to be difficult (high income, good atmosphere). The paper in particularly intends to investigate the role played by the school in the perception of the law i
2013
Questa comunicazione si basa sui primi risultati di una ricerca, svolta su un campione ragionato di 500 studenti romani, che frequentano l’ultimo anno di licei e istituti tecnici e professionali collocati in zone centrali e periferiche, tramite un ampio questionario semi-strutturato che approfondisce condizioni familiari e scolastiche, attività extra scolastiche e orientamenti valoriali degli intervistati, oltre ad atteggiamenti e comportamenti sulla legalità. Si è voluta verificare l’ipotesi che famiglie difficili e scuole poco accoglienti abbiano effetti negativi su atteggiamenti e comportamenti relativi alla legalità e provochino una percezione distorta di un valore così cruciale per la nostra società, quindi capire se comportamenti illegali siano il mezzo coattivo per sopravvivere di fronte alla crisi oppure vi sia una mancanza di educazione anche dove le famiglie non risultano essere difficili (alto reddito, clima sereno). Il paper in particolare ha approfondito il ruolo giocato dalla scuola nella percezione della legalità a parità di condizioni familiari. Più specificamente si sono messi a confronto gli studenti che vivono condizioni familiari difficili con quelli che hanno rapporti familiari più sereni per capire se i primi si affidano di più alla scuola (in particolare agli insegnanti) per risolvere problemi. Su tale affidamento non pesa solo la buona volontà degli insegnanti, che tende peraltro ad essere fiaccata dalla riforma Gelmini e dai reiterati provvedimenti di blocco degli stipendi e delle assunzioni in ruolo, ma anche le condizioni della scuola sia in termini di strutture che di clima sociale. Si è cercato di capire inoltre se e quanto una famiglia difficile spinga verso il disprezzo della legalità, specie se non è compensata dalla fiducia negli insegnanti. Dal punto di vista metodologico sono state costruite delle tipologie di famiglie difficili prendendo in esame le variabili strutturali quali: la numerosità, il basso reddito, convivenza mono-genitoriale, che evidenziano uno scivolamento verso la povertà; incrociandole con variabili soggettive dedotte dalla percezione che gli intervistati/e hanno del proprio clima famigliare. Per quanto riguarda le scuole quelle poco accoglienti, sono state definite soprattutto in base alla percezione che studentesse e studenti hanno rispetto all’illegalità e alle prepotenze che vengono compiute all’interno dell’istituto; a cui fa da contraltare o meno la fiducia nei confronti degli insegnanti. L’attenzione è stata rivolta infine alle domande relative a opinioni e comportamenti di disprezzo della legalità. Lo scopo ultimo di una simile investigazione risiede nella costruzione di tipologie di soggetti “a rischio” in relazione al maggiore o minore coinvolgimento in comportamenti illegali al fine di sottoporre ai decisori istituzionali modalità per incentivare comportamenti di tipo solidaristico e rendere più difficile comportamenti di tipo individualistico - deregolativo. Il principale risultato ottenuto è una conferma delle ipotesi di partenza: le condizioni di disagio materiale hanno indubbiamente un peso rilevante, ma i comportamenti illegali sono presenti anche quando vi è disagio psicologico (clima familiare poco sereno) e ovviamente ancor più quando sono presenti entrambi i problemi, senza un valido contrasto da parte della scuola. A parità di condizioni familiari, sono inoltre emerse significative differenze di genere: sono infatti i ragazzi più che le ragazze che ostentano comportamenti illegali
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/552283
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