ll botulismo infantile è una sindrome neuroparalitica, che colpisce i neonati sotto l’anno di età ed è caratterizzata da costipazione, difficoltà di suzione, progressiva debolezza e difficoltà respiratoria. La malattia è provocata dall’azione delle tossine botuliniche prodotte nel lume intestinale da microrganismi del genere Clostridium (C. botulinum, C. baratii, C. butyricum) che vengono ingeriti o inalati sotto forma di spora (1,2) . Nel Dicembre 2012 il Centro Antiveleni (CAV) dell’ Umberto I, Policlinico di Roma, fu contattato dal reparto di pediatria dello stesso Ospedale per un paziente di 5 mesi, ricoverato per: ipotonia, stipsi, difficoltà nella suzione, strabismo, ptosi palpebrale e dispnea. Il lattante era al secondo ricovero in un mese e veniva alimentato per via enterale. Trasferito, un mese prima della nostra osservazione, dall’Ospedale di Colleferro all’Umberto I per ipotonia e sonnolenza, veniva dimesso in settima giornata per risoluzione del quadro clinico e programmato follow-up neurologico dopo 10 giorni per ulteriore definizione diagnostica. Il bambino in buone condizioni di salute fino all’età di tre mesi, aveva iniziato a presentare difficoltà nella suzione, stipsi e sonnolenza una settimana dopo la somministrazione di vaccino esavalente. Al follow-up il paziente venne nuovamente ricoverato per stipsi e difficoltà nella suzione. Il sospetto clinico di botulismo fu posto dopo che la madre riferì che il bambino aveva assunto miele. Vennero prelevati i campioni fecali e inviati insieme al residuo di miele al CNRB dell’ISS per la ricerca dei Clostridi produttori di tossine botuliniche e loro tossine. I test diagnostici confermarono il sospetto clinico di botulismo dimostrando la presenza di C. botulinum tipo A nei campioni fecali. Il miele risultò negativo. Su indicazione del CAV dell’Umberto I e in accordo con il CAV di Pavia, al paziente fu somministrato Siero Equino Antitossina Botulinica (Botulismus-Antitoxin Behring - Novartis) (infusione 10 ml/kg in 120’) e trasferito nel reparto di terapia intensiva perinatale. Dopo 48 ore dalla somministrazione del siero le condizioni generali apparivano migliorate con lieve ripresa della motilità spontanea degli arti superiori. Il paziente fu trasferito nel reparto di pediatria dopo ulteriori dieci giorni e, dopo quattro settimane dalla somministrazione del siero il quadro clinico generale appariva sostanzialmente risolto, persistevano lieve ptosi, strabismo e ipotono assiale. Il caso descritto: i) evidenzia la difficoltà della diagnosi di botulismo infantile, sindrome rara e ancora poco conosciuta, caratterizzata da sintomi sovrapponibili a quelli di altre patologie e con esordio subclinico, ii) sottolinea l’importanza di un’accurata formazione e informazione dei medici, in particolare pediatri e tossicologi, iii) ribadisce che il siero antitossina botulinica equino può essere utilizzato con successo nel trattamento del botulismo infantile; iv) conferma che il consumo di miele non rappresenta il veicolo principale di spore di Clostridi produttori di tossine botuliniche, e che, presumibilmente anche in questo caso, il veicolo più accreditato sia la polvere (dei vestiti del padre, operaio edile). 1. Fenicia L, Anniballi F. Infant Botulism. Ann Ist Super Sanità. 2009; 45(2):134-146 2. Lonati D, et al. Progetto Italia-Usa: “Rare Diseases”- Infant Botulism (2007-2009). Atti del Congresso “Antidotes in Depth 2008 and Chemical Emergencies”, 180-192.
Un caso di botulismo infantile trattato con siero equino antitossina botulinica / Papetti, L; Lonati, D; Anniballi, F; Properzi, E; Grassi, Maria Caterina. - STAMPA. - (2013). (Intervento presentato al convegno Antidotes in Depth 2013, Clinical Toxicology, Substances of Abuse and Chemical Emergencies tenutosi a Pavia nel 28 settembre - 2 ottobre 2013).
Un caso di botulismo infantile trattato con siero equino antitossina botulinica
Papetti, L;Properzi, E;GRASSI, Maria Caterina
2013
Abstract
ll botulismo infantile è una sindrome neuroparalitica, che colpisce i neonati sotto l’anno di età ed è caratterizzata da costipazione, difficoltà di suzione, progressiva debolezza e difficoltà respiratoria. La malattia è provocata dall’azione delle tossine botuliniche prodotte nel lume intestinale da microrganismi del genere Clostridium (C. botulinum, C. baratii, C. butyricum) che vengono ingeriti o inalati sotto forma di spora (1,2) . Nel Dicembre 2012 il Centro Antiveleni (CAV) dell’ Umberto I, Policlinico di Roma, fu contattato dal reparto di pediatria dello stesso Ospedale per un paziente di 5 mesi, ricoverato per: ipotonia, stipsi, difficoltà nella suzione, strabismo, ptosi palpebrale e dispnea. Il lattante era al secondo ricovero in un mese e veniva alimentato per via enterale. Trasferito, un mese prima della nostra osservazione, dall’Ospedale di Colleferro all’Umberto I per ipotonia e sonnolenza, veniva dimesso in settima giornata per risoluzione del quadro clinico e programmato follow-up neurologico dopo 10 giorni per ulteriore definizione diagnostica. Il bambino in buone condizioni di salute fino all’età di tre mesi, aveva iniziato a presentare difficoltà nella suzione, stipsi e sonnolenza una settimana dopo la somministrazione di vaccino esavalente. Al follow-up il paziente venne nuovamente ricoverato per stipsi e difficoltà nella suzione. Il sospetto clinico di botulismo fu posto dopo che la madre riferì che il bambino aveva assunto miele. Vennero prelevati i campioni fecali e inviati insieme al residuo di miele al CNRB dell’ISS per la ricerca dei Clostridi produttori di tossine botuliniche e loro tossine. I test diagnostici confermarono il sospetto clinico di botulismo dimostrando la presenza di C. botulinum tipo A nei campioni fecali. Il miele risultò negativo. Su indicazione del CAV dell’Umberto I e in accordo con il CAV di Pavia, al paziente fu somministrato Siero Equino Antitossina Botulinica (Botulismus-Antitoxin Behring - Novartis) (infusione 10 ml/kg in 120’) e trasferito nel reparto di terapia intensiva perinatale. Dopo 48 ore dalla somministrazione del siero le condizioni generali apparivano migliorate con lieve ripresa della motilità spontanea degli arti superiori. Il paziente fu trasferito nel reparto di pediatria dopo ulteriori dieci giorni e, dopo quattro settimane dalla somministrazione del siero il quadro clinico generale appariva sostanzialmente risolto, persistevano lieve ptosi, strabismo e ipotono assiale. Il caso descritto: i) evidenzia la difficoltà della diagnosi di botulismo infantile, sindrome rara e ancora poco conosciuta, caratterizzata da sintomi sovrapponibili a quelli di altre patologie e con esordio subclinico, ii) sottolinea l’importanza di un’accurata formazione e informazione dei medici, in particolare pediatri e tossicologi, iii) ribadisce che il siero antitossina botulinica equino può essere utilizzato con successo nel trattamento del botulismo infantile; iv) conferma che il consumo di miele non rappresenta il veicolo principale di spore di Clostridi produttori di tossine botuliniche, e che, presumibilmente anche in questo caso, il veicolo più accreditato sia la polvere (dei vestiti del padre, operaio edile). 1. Fenicia L, Anniballi F. Infant Botulism. Ann Ist Super Sanità. 2009; 45(2):134-146 2. Lonati D, et al. Progetto Italia-Usa: “Rare Diseases”- Infant Botulism (2007-2009). Atti del Congresso “Antidotes in Depth 2008 and Chemical Emergencies”, 180-192.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.