Vi sono numerose ragioni per cui, nell'Italia del 2014, è indispensabile approfondire la tematica delle infiltrazioni mafiose nei rapporti economici tra Stato e privati. Alcune sono di carattere storico- costituzionale; altre sociologico-criminale; altre, infine, sono di carattere propriamente legislativo-rimediale. Sotto il primo aspetto, la portata del precetto costituzionale di cui all'art. 41, proietta l'Italia del dopoguerra in un sistema dei rapporti economici tra Stato e cittadini improntato alla garanzia della libertà d'iniziativa economica, nei limiti dell'utilità sociale. A distanza di oltre sessant'anni da quella stagione, al progressivo affrancamento dal controllo statale in virtù della libera concorrenza si deve tener conto dell'emergere di un "nuovo" e pericoloso fattore di limitazione della libertà d'iniziativa economica: le mani mafiose sulle gare pubbliche. Direttamente collegato a questo aspetto è il fattore del "mutamento genetico" di una criminalità organizzata che si è tolta la lupara (o per lo meno l'ha riposta al fianco) e ha cominciato ad usare la ventiquattrore, inquinando l'economia lecita con capitali e modalità di azione illecite. Un altro fattore d'interesse, poi, riguarda la reazione dello Stato sul piano della tecnica repressiva del fenomeno delle infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici: rimedi "amministrativi" si affiancano e completano la classica repressione tramite norme penali. Altre, infine, sono riconducibili all'importante dato dell'aggiornamento normativo derivante dall'entrata in vigore del Libro secondo, Capi da I a IV del Codice delle leggi antimafia. Lo studio che s'intende condurre sulla complessa tematica della penetrazione della criminalità organizzata in un tessuto economico fortemente provato da un lustro di crisi, intende offrire una visione d'insieme su come è mutato lo sforzo dello Stato per combattere un Antistato che con esso è cambiato, evolvendosi. Quello che segue è un viaggio nell'eterna lotta tra Guardie e Ladri in tempi in cui, quest'ultimi, sembrano sempre in grado di trovare le risorse per alzare la posta in gioco dello scontro, nonostante l'immutata passione di chi combatte ogni giorno per l'interesse pubblico.

Infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici: sullo stato di salute dell'art. 41 in tempo di "Mafia S.p.a." / Pincini, Andrea. - In: LA RIVISTA NELDIRITTO. - ISSN 2280-921X. - STAMPA. - 2/2014:(2014), pp. 319-330.

Infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici: sullo stato di salute dell'art. 41 in tempo di "Mafia S.p.a."

PINCINI, ANDREA
2014

Abstract

Vi sono numerose ragioni per cui, nell'Italia del 2014, è indispensabile approfondire la tematica delle infiltrazioni mafiose nei rapporti economici tra Stato e privati. Alcune sono di carattere storico- costituzionale; altre sociologico-criminale; altre, infine, sono di carattere propriamente legislativo-rimediale. Sotto il primo aspetto, la portata del precetto costituzionale di cui all'art. 41, proietta l'Italia del dopoguerra in un sistema dei rapporti economici tra Stato e cittadini improntato alla garanzia della libertà d'iniziativa economica, nei limiti dell'utilità sociale. A distanza di oltre sessant'anni da quella stagione, al progressivo affrancamento dal controllo statale in virtù della libera concorrenza si deve tener conto dell'emergere di un "nuovo" e pericoloso fattore di limitazione della libertà d'iniziativa economica: le mani mafiose sulle gare pubbliche. Direttamente collegato a questo aspetto è il fattore del "mutamento genetico" di una criminalità organizzata che si è tolta la lupara (o per lo meno l'ha riposta al fianco) e ha cominciato ad usare la ventiquattrore, inquinando l'economia lecita con capitali e modalità di azione illecite. Un altro fattore d'interesse, poi, riguarda la reazione dello Stato sul piano della tecnica repressiva del fenomeno delle infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici: rimedi "amministrativi" si affiancano e completano la classica repressione tramite norme penali. Altre, infine, sono riconducibili all'importante dato dell'aggiornamento normativo derivante dall'entrata in vigore del Libro secondo, Capi da I a IV del Codice delle leggi antimafia. Lo studio che s'intende condurre sulla complessa tematica della penetrazione della criminalità organizzata in un tessuto economico fortemente provato da un lustro di crisi, intende offrire una visione d'insieme su come è mutato lo sforzo dello Stato per combattere un Antistato che con esso è cambiato, evolvendosi. Quello che segue è un viaggio nell'eterna lotta tra Guardie e Ladri in tempi in cui, quest'ultimi, sembrano sempre in grado di trovare le risorse per alzare la posta in gioco dello scontro, nonostante l'immutata passione di chi combatte ogni giorno per l'interesse pubblico.
2014
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici: sullo stato di salute dell'art. 41 in tempo di "Mafia S.p.a." / Pincini, Andrea. - In: LA RIVISTA NELDIRITTO. - ISSN 2280-921X. - STAMPA. - 2/2014:(2014), pp. 319-330.
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