Il testo preso in esame è stato pubblicato per la prima volta in Poesie e altre poesie di Valerio Magrelli, nella sezione Altre poesie, nonché in coda all’intera raccolta. Si segnala sin da subito per la sua lunghezza, inusuale nella produzione magrelliana, e per il posto d’eccezione occupato all’interno del sistema macrotestuale di Poesie e altre poesie: la scelta di porla quasi a sigillo del bilancio consuntivo della propria operazione poetica fino al ’96 non può essere casuale; al contrario, è spia dell’importanza affettiva rivestita da questa lirica all’interno dell’itinerario poetico e di vita dell’autore. A ulteriore conferma della non-casualità della scelta topologica, si può inoltre scartare l’ipotesi che questa poesia sia l’ultima scritta da Magrelli a livello cronologico, in quanto, rivolgendosi a un neonato (basti pensare alle immagini degli elefantini di plastica e della culla in apertura), la sua stesura si situa a ridosso del 1992, anno di nascita della secondogenita Irene. Dunque una poesia isolata e autonoma rispetto ai saldi sistemi semiotici rappresentati dalle raccolte che la precedono graficamente e/o cronologicamente (Ora serrata retinae 1980, Nature e venature 1987, Esercizi di tiptologia 1992). Il mio intento è quello di fornirne una lettura che, partendo da dati di carattere prevalentemente linguistico e retorico, giunga a proporne un’interpretazione complessiva, quasi la soluzione di «un gioco di parole crociate».
Amputarsi, Mutilarsi, Abdicare… Una lettura di Children’s corner di Valerio Magrelli / Bonsi, Claudia. - In: PER LEGGERE. - ISSN 1591-4861. - STAMPA. - 20:(2011), pp. 99-105.
Amputarsi, Mutilarsi, Abdicare… Una lettura di Children’s corner di Valerio Magrelli
BONSI, CLAUDIA
2011
Abstract
Il testo preso in esame è stato pubblicato per la prima volta in Poesie e altre poesie di Valerio Magrelli, nella sezione Altre poesie, nonché in coda all’intera raccolta. Si segnala sin da subito per la sua lunghezza, inusuale nella produzione magrelliana, e per il posto d’eccezione occupato all’interno del sistema macrotestuale di Poesie e altre poesie: la scelta di porla quasi a sigillo del bilancio consuntivo della propria operazione poetica fino al ’96 non può essere casuale; al contrario, è spia dell’importanza affettiva rivestita da questa lirica all’interno dell’itinerario poetico e di vita dell’autore. A ulteriore conferma della non-casualità della scelta topologica, si può inoltre scartare l’ipotesi che questa poesia sia l’ultima scritta da Magrelli a livello cronologico, in quanto, rivolgendosi a un neonato (basti pensare alle immagini degli elefantini di plastica e della culla in apertura), la sua stesura si situa a ridosso del 1992, anno di nascita della secondogenita Irene. Dunque una poesia isolata e autonoma rispetto ai saldi sistemi semiotici rappresentati dalle raccolte che la precedono graficamente e/o cronologicamente (Ora serrata retinae 1980, Nature e venature 1987, Esercizi di tiptologia 1992). Il mio intento è quello di fornirne una lettura che, partendo da dati di carattere prevalentemente linguistico e retorico, giunga a proporne un’interpretazione complessiva, quasi la soluzione di «un gioco di parole crociate».I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.