INTRODUZIONE. Nell’ambito della salute mentale il suicidio è considerato un argomento di particolare interesse. Si tratta della terza causa di morte in adolescenti e giovani adulti tra i 15 e i 24 anni (Nock, et al., 2008a). Vi è un ampio consenso in letteratura in riferimento a diverse variabili associate all’ideazione suicidaria: il genere (Laghi, Baiocco, D'Alessio, & Gurrieri, 2009), la religiosità (Bernal, et al., 2006) e il coinvolgimento religioso (Dervic, et al., 2004), il livello d’istruzione (Nock, et al., 2008b), l’essere coinvolti in una relazione sentimentale stabile (Qin, Agerbo, & Mortensen, 2003), le esperienze passate di vittimizzazione a scuola (Hinduja & Patchin, 2010), la qualità della relazione con i pari (Laghi et al., 2009) e i genitori (King & Merchanta, 2008; Kerr, Preuss, & King, 2006) e i sintomi di natura depressiva (Casey et al., 2008). Solamente negli ultimi anni la letteratura internazionale si sta interessando all’orientamento sessuale come una tra le variabili associate all’ideazione suicidaria: recenti studi hanno infatti dimostrato un alto rischio di comportamenti suicidari in gay, lesbiche e bisessuali (Haas, et al., 2011). Giovani appartenenti a minoranze sessuali, e nello specifico giovani adulti gay e lesbiche, hanno una probabilità di ideazione suicidaria da 2 a 4 volte maggiore rispetto ai coetanei eterosessuali (Baiocco et al., in press). La ricerca presentata assume come quadro teorico di riferimento il Modello del Minority Stress (MSM) o stress legato all'appartenenza ad una minoranza (Meyer, 2003; Lingiardi, 2012). Secondo tale modello la stigmatizzazione subita dai ragazzi gay e lesbiche è una fonte continuativa e non trascurabile di stress che in assenza di modelli positivi di riferimento, incide sulla qualità della vita e sulla salute mentale (Bos, van Balen, van den Boom, 2004). Il presente contributo intende valutare i fattori di rischio e di protezione tenendo in particolare considerazione l’orientamento sessuale non eterosessuale come una delle variabili predittive dell’ideazione suicidaria. METODO. Partecipanti: Hanno partecipato alla ricerca adolescenti e giovani adulti gay e lesbiche (N=395) ed eterosessuali (N=806) con un’età compresa tra i 16 e i 30 anni. Strumenti: Measure of internalized Sexual Stigma for Lesbians and Gay Men (MISS-LG; Lingiardi et al., 2012) per misurare i livelli di stigma sessuale interiorizzato; Disclosure of Sexual Orientation (DSO; Vyncke & Julien, 2007) per misurare il livello di self-disclosure del proprio orientamento sessuale in famiglia e nella propria rete sociale, il Beck Depression Inventory second edition (BDI-II; Beck et al., 1996) per valutare l’ideazione suicidaria, il Parental Bonding Inventory (PBI; Parker, Tupling & Brown, 1979) e l’Inventory of Parents and Peer Attachment (IPPA; Armsden & Greenberg, 1987) per misurare la qualità della relazione con i familiari e gli amici e l’Illinois Bully Scale (IBS; Espelage & Holt, 2001) per valutare i livello di maltrattamento subito in passato nei contesti scolastici. RISULTATI. Lo studio rileva una differenza significativa di ideazione suicidaria in funzione dell’orientamento sessuale (Chi2=8.27; p <.01): i giovani adulti gay e lesbiche (30.6%) riportano una maggiore ideazione suicidaria rispetto ai loro coetanei eterosessuali (17.8%). Nessuna differenza significativa è stata evidenziata in funzione del genere. Nel confronto tra giovani adulti eterosessuali e partecipanti gay e lesbiche, l’analisi della regressione logistica evidenzia tra i predittori maggiormente significativi il livello di depressione (odd ratio=4.09; p <.01), l’essere gay e lesbica, che aumenta di circa 2 volte la probabilità di ideazione suicidaria (odd ratio=2.09; p <.01), l’aver subito vittimizzazione a scuola (odd ratio=1.85; p <.01), una peggiore qualità nella relazione con i genitori (odd ratio=1.76; p <.01) e il gruppo dei pari (odd ratio=1.68; p <.01). Nel gruppo dei soli partecipanti gay e lesbiche un elevato livello di stigma sessuale interiorizzato raddoppia le probabilità di ideazione suicidaria (odd ratio=2.48; p <.01). CONCLUSIONI. I risultati sono coerenti con la letteratura nell’individuare i fattori di rischio maggiormente connessi all’ideazione suicidaria. Nello specifico la ricerca evidenzia l’importanza dell’orientamento sessuale come uno tra i predittori più significativi dell’ideazione suicidaria in giovani adulti. Coerentemente con il Modello del Minority Stress, lo stigma sessuale interiorizzato è un fattore di rischio rilevante per il benessere dei giovani adulti gay e lesbiche. I risultati del presente studio sembrano indicare che l’orientamento sessuale rappresenta una variabile importante da considerare in tutte quelle ricerche che indagano il benessere in giovani adulti soprattutto in quei contesti, come ad esempio quello italiano, caratterizzati da alti livelli di omofobia sociale.

Ideazione suicidaria e orientamento sessuale in giovani adulti: fattori di rischio e di protezione / Baiocco, Roberto; Ioverno, Salvatore; Laghi, Fiorenzo. - STAMPA. - (2013). (Intervento presentato al convegno XXVI Congresso Nazionale della Sezione di Psicologia dello Sviluppo, AIP tenutosi a Milano nel 19-21 settembre).

Ideazione suicidaria e orientamento sessuale in giovani adulti: fattori di rischio e di protezione.

BAIOCCO, ROBERTO;IOVERNO, SALVATORE;LAGHI, Fiorenzo
2013

Abstract

INTRODUZIONE. Nell’ambito della salute mentale il suicidio è considerato un argomento di particolare interesse. Si tratta della terza causa di morte in adolescenti e giovani adulti tra i 15 e i 24 anni (Nock, et al., 2008a). Vi è un ampio consenso in letteratura in riferimento a diverse variabili associate all’ideazione suicidaria: il genere (Laghi, Baiocco, D'Alessio, & Gurrieri, 2009), la religiosità (Bernal, et al., 2006) e il coinvolgimento religioso (Dervic, et al., 2004), il livello d’istruzione (Nock, et al., 2008b), l’essere coinvolti in una relazione sentimentale stabile (Qin, Agerbo, & Mortensen, 2003), le esperienze passate di vittimizzazione a scuola (Hinduja & Patchin, 2010), la qualità della relazione con i pari (Laghi et al., 2009) e i genitori (King & Merchanta, 2008; Kerr, Preuss, & King, 2006) e i sintomi di natura depressiva (Casey et al., 2008). Solamente negli ultimi anni la letteratura internazionale si sta interessando all’orientamento sessuale come una tra le variabili associate all’ideazione suicidaria: recenti studi hanno infatti dimostrato un alto rischio di comportamenti suicidari in gay, lesbiche e bisessuali (Haas, et al., 2011). Giovani appartenenti a minoranze sessuali, e nello specifico giovani adulti gay e lesbiche, hanno una probabilità di ideazione suicidaria da 2 a 4 volte maggiore rispetto ai coetanei eterosessuali (Baiocco et al., in press). La ricerca presentata assume come quadro teorico di riferimento il Modello del Minority Stress (MSM) o stress legato all'appartenenza ad una minoranza (Meyer, 2003; Lingiardi, 2012). Secondo tale modello la stigmatizzazione subita dai ragazzi gay e lesbiche è una fonte continuativa e non trascurabile di stress che in assenza di modelli positivi di riferimento, incide sulla qualità della vita e sulla salute mentale (Bos, van Balen, van den Boom, 2004). Il presente contributo intende valutare i fattori di rischio e di protezione tenendo in particolare considerazione l’orientamento sessuale non eterosessuale come una delle variabili predittive dell’ideazione suicidaria. METODO. Partecipanti: Hanno partecipato alla ricerca adolescenti e giovani adulti gay e lesbiche (N=395) ed eterosessuali (N=806) con un’età compresa tra i 16 e i 30 anni. Strumenti: Measure of internalized Sexual Stigma for Lesbians and Gay Men (MISS-LG; Lingiardi et al., 2012) per misurare i livelli di stigma sessuale interiorizzato; Disclosure of Sexual Orientation (DSO; Vyncke & Julien, 2007) per misurare il livello di self-disclosure del proprio orientamento sessuale in famiglia e nella propria rete sociale, il Beck Depression Inventory second edition (BDI-II; Beck et al., 1996) per valutare l’ideazione suicidaria, il Parental Bonding Inventory (PBI; Parker, Tupling & Brown, 1979) e l’Inventory of Parents and Peer Attachment (IPPA; Armsden & Greenberg, 1987) per misurare la qualità della relazione con i familiari e gli amici e l’Illinois Bully Scale (IBS; Espelage & Holt, 2001) per valutare i livello di maltrattamento subito in passato nei contesti scolastici. RISULTATI. Lo studio rileva una differenza significativa di ideazione suicidaria in funzione dell’orientamento sessuale (Chi2=8.27; p <.01): i giovani adulti gay e lesbiche (30.6%) riportano una maggiore ideazione suicidaria rispetto ai loro coetanei eterosessuali (17.8%). Nessuna differenza significativa è stata evidenziata in funzione del genere. Nel confronto tra giovani adulti eterosessuali e partecipanti gay e lesbiche, l’analisi della regressione logistica evidenzia tra i predittori maggiormente significativi il livello di depressione (odd ratio=4.09; p <.01), l’essere gay e lesbica, che aumenta di circa 2 volte la probabilità di ideazione suicidaria (odd ratio=2.09; p <.01), l’aver subito vittimizzazione a scuola (odd ratio=1.85; p <.01), una peggiore qualità nella relazione con i genitori (odd ratio=1.76; p <.01) e il gruppo dei pari (odd ratio=1.68; p <.01). Nel gruppo dei soli partecipanti gay e lesbiche un elevato livello di stigma sessuale interiorizzato raddoppia le probabilità di ideazione suicidaria (odd ratio=2.48; p <.01). CONCLUSIONI. I risultati sono coerenti con la letteratura nell’individuare i fattori di rischio maggiormente connessi all’ideazione suicidaria. Nello specifico la ricerca evidenzia l’importanza dell’orientamento sessuale come uno tra i predittori più significativi dell’ideazione suicidaria in giovani adulti. Coerentemente con il Modello del Minority Stress, lo stigma sessuale interiorizzato è un fattore di rischio rilevante per il benessere dei giovani adulti gay e lesbiche. I risultati del presente studio sembrano indicare che l’orientamento sessuale rappresenta una variabile importante da considerare in tutte quelle ricerche che indagano il benessere in giovani adulti soprattutto in quei contesti, come ad esempio quello italiano, caratterizzati da alti livelli di omofobia sociale.
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