I temi dell’occupazione femminile e del work-life balance sono ampiamente dibattuti tanto nei contesti istituzionali quanto in quelli organizzativi. Analisi condotte sui più recenti dati del sistema Excelsior di Unioncamere fanno emergere un quadro occupazionale ancora caratterizzato dalla tipica segregazione orizzontale e verticale del mercato del lavoro italiano. Le donne sono concentrate nei settori meno remunerativi e meno strategici delle imprese e faticano a conciliare vita e lavoro. Diverse barriere e vincoli contribuiscono a rallentare i loro percorsi di carriera. Se sul piano quantitativo l’impegno delle istituzioni è imprescindibile per la creazione di una maggiore occupazione femminile, sul piano qualitativo ancora molto possono fare le organizzazioni per promuovere politiche di conciliazione, incrementando così il benessere della propria forza di lavoro femminile. Nel contratto psicologico che viene ad instaurarsi tra organizzazione e lavoratrice, elementi quali equità, trasparenza, cultura della condivisione, valorizzazione delle prestazioni, commitment, dialogo, fiducia e cooperazione sono alla base delle aspettative e delle obbligazioni reciproche. Alla luce dell’elaborazione dei dati emerge che l’impegno simultaneo del mondo istituzionale e aziendale è fondamentale, soprattutto se l’obiettivo finale è l’innesco di un radicale cambiamento culturale all’interno delle imprese, così come delle singole famiglie e della società in genere.
Donne e lavoro in Italia.Considerazioni sulla propensione all’assunzione tra politiche pubbliche e welfare aziendale / L., Aiello; Iannotta, Michela. - In: SVILUPPO & ORGANIZZAZIONE. - ISSN 0391-7045. - STAMPA. - 257:(2014).
Donne e lavoro in Italia.Considerazioni sulla propensione all’assunzione tra politiche pubbliche e welfare aziendale
IANNOTTA, MICHELA
2014
Abstract
I temi dell’occupazione femminile e del work-life balance sono ampiamente dibattuti tanto nei contesti istituzionali quanto in quelli organizzativi. Analisi condotte sui più recenti dati del sistema Excelsior di Unioncamere fanno emergere un quadro occupazionale ancora caratterizzato dalla tipica segregazione orizzontale e verticale del mercato del lavoro italiano. Le donne sono concentrate nei settori meno remunerativi e meno strategici delle imprese e faticano a conciliare vita e lavoro. Diverse barriere e vincoli contribuiscono a rallentare i loro percorsi di carriera. Se sul piano quantitativo l’impegno delle istituzioni è imprescindibile per la creazione di una maggiore occupazione femminile, sul piano qualitativo ancora molto possono fare le organizzazioni per promuovere politiche di conciliazione, incrementando così il benessere della propria forza di lavoro femminile. Nel contratto psicologico che viene ad instaurarsi tra organizzazione e lavoratrice, elementi quali equità, trasparenza, cultura della condivisione, valorizzazione delle prestazioni, commitment, dialogo, fiducia e cooperazione sono alla base delle aspettative e delle obbligazioni reciproche. Alla luce dell’elaborazione dei dati emerge che l’impegno simultaneo del mondo istituzionale e aziendale è fondamentale, soprattutto se l’obiettivo finale è l’innesco di un radicale cambiamento culturale all’interno delle imprese, così come delle singole famiglie e della società in genere.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.