In 1954, Giulio Natta invented isotactic polypropylene, which was sold on the market under the ‘Moplen’ brand name. This discovery earned him the Nobel prize in chemistry, thanks to a beneficial alliance between Italian industry and universities. Fifty years after the discovery of the first ‘modern’ plastic – the mass-produced kind that played a part in substantially changing society’s habits and behaviour from the post-war years on and that cleared the way for today’s polymers with their extraordinary properties – this article casts a sweeping eye over the consequences of the use of this material, along with the rest of that limitless family loosely referred to as ‘plastics’. It is an essay about the change in the relationship between material and object, about what artificiality means for technology today and about the change in consumer time frames.

Nel 1954 Giulio Natta realizzò il Polipropilene Isotattico - commercializzato con il nome di Moplen - frutto di una positiva sinergia tra università e industria che valse all’Italia l’unico premio Nobel per la Chimica mai ricevuto e un indotto economico di enormi proporzioni, frutto dei brevetti che ne scaturirono. Fu la prima plastica “moderna” che per la sua versatilità ed economicità si diffuse rapidamente, consentì la nascita di nuovi oggetti e sostituì metalli e legni nella realizzazione di molti altri. La sua capillare presenza, unita a quella dei numerosissimi polimeri che a partire dal dopoguerra furono introdotti in Italia, contribuì in maniera significativa a cambiare gli usi e i costumi della società. A cinquanta anni da questa scoperta - progenitrice dei polimeri contemporanei dalle eccezionali prestazioni - il saggio propone una riflessione ad ampio raggio sulle conseguenze che l’impiego della vasta famiglia dei materiali plastici ha determinato. In particolare, il significato dell’artificialità nel panorama tecnologico contemporaneo, la trasformazione del rapporto materiali-oggetti, i mutati tempi del consumo e le sue conseguenze ambientali.

A cinquanta anni dal moplen: l'eredità pesante degli oggetti leggeri / Cecchini, Cecilia. - In: OP. CIT.. - ISSN 0030-3305. - STAMPA. - 148:(2013), pp. 31-41.

A cinquanta anni dal moplen: l'eredità pesante degli oggetti leggeri

CECCHINI, Cecilia
2013

Abstract

In 1954, Giulio Natta invented isotactic polypropylene, which was sold on the market under the ‘Moplen’ brand name. This discovery earned him the Nobel prize in chemistry, thanks to a beneficial alliance between Italian industry and universities. Fifty years after the discovery of the first ‘modern’ plastic – the mass-produced kind that played a part in substantially changing society’s habits and behaviour from the post-war years on and that cleared the way for today’s polymers with their extraordinary properties – this article casts a sweeping eye over the consequences of the use of this material, along with the rest of that limitless family loosely referred to as ‘plastics’. It is an essay about the change in the relationship between material and object, about what artificiality means for technology today and about the change in consumer time frames.
2013
Nel 1954 Giulio Natta realizzò il Polipropilene Isotattico - commercializzato con il nome di Moplen - frutto di una positiva sinergia tra università e industria che valse all’Italia l’unico premio Nobel per la Chimica mai ricevuto e un indotto economico di enormi proporzioni, frutto dei brevetti che ne scaturirono. Fu la prima plastica “moderna” che per la sua versatilità ed economicità si diffuse rapidamente, consentì la nascita di nuovi oggetti e sostituì metalli e legni nella realizzazione di molti altri. La sua capillare presenza, unita a quella dei numerosissimi polimeri che a partire dal dopoguerra furono introdotti in Italia, contribuì in maniera significativa a cambiare gli usi e i costumi della società. A cinquanta anni da questa scoperta - progenitrice dei polimeri contemporanei dalle eccezionali prestazioni - il saggio propone una riflessione ad ampio raggio sulle conseguenze che l’impiego della vasta famiglia dei materiali plastici ha determinato. In particolare, il significato dell’artificialità nel panorama tecnologico contemporaneo, la trasformazione del rapporto materiali-oggetti, i mutati tempi del consumo e le sue conseguenze ambientali.
Moplen; Plastiche e sostenibilità ambientale; Naturalità/Artificialità; Tempi del consumo.
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
A cinquanta anni dal moplen: l'eredità pesante degli oggetti leggeri / Cecchini, Cecilia. - In: OP. CIT.. - ISSN 0030-3305. - STAMPA. - 148:(2013), pp. 31-41.
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