The theme of the relationship of contemporary architecture with pre-existing architecture finds an appropriate operative dimension when, reaching beyond the sphere of ideology and that of the opposite reasons of memory and development, it directs design positively towards at times differentiation and at times empathy, according to the particular circumstances, yet always creating a strong tension between the reasons of the existing and the needs of new. Intervening in pre-existing architectural spaces means therefore to re-design the way we relate to the past, renegotiating identities and values according to our present. From this point of view, building a subway within a historical urban context is a challenge requiring an interdisciplinary approach in order to relate needs to different skills.

La progettazione del nuovo nell’antico rappresenta il tema per eccellenza che si affronta quotidianamente nell’operare in contesti dove il paesaggio, così come quello italiano, è tutto costruito. La capacità di conciliare le esigenze ed il linguaggio contemporaneo con la complessità del tessuto urbano della città storica costituisce una costante sfida tra passato e presente, che nel tempo ha disseminato innumerevoli tracce, segni visibili attraverso le modificazioni prodotte nel territorio e nell’ambiente. Il rapporto con la storia non può rappresentare unicamente un vincolo ma piuttosto una sfida per la progettazione del nuovo perché nell’impossibilità di ricordare tutto, come racconta Borges in Finzioni parlando di Funes, la memoria per sussistere non può che essere selettiva, postulando, quindi, la necessità di rimozioni e dimenticanze. Allo stesso tempo tale modernità deve essere attentamente motivata e vagliata nelle sue modalità espressive con prudenza e sensibilità nella consapevolezza d’intervenire su testimonianze materiali uniche ed irripetibili. Il progetto, confrontandosi con la materialità fisica della città e del territorio e con l’immaterialità delle sue tracce e memorie, torna a fare i conti con l’esistente, saldando il conto con l’eredità passata in cui era, o apertamente rimosso e quindi ridotto a tabula rasa, come nel Moderno, oppure sottoposto ad una tutela vincolistica che, escludendo il nuovo nella città stratificata, ha museificato l’antico. Noi costruiamo per scelte successive in contesti determinati, cioè: nel costruito. Ogni decisione è costituita in esso; ogni rottura della sua semplice continuità è, al tempo stesso, insediata nella sua storia. La successione delle nostre operazioni costruttive permane così sempre in status nascendi, intrecciando in sé, secondo modalità mai predeterminabili, arbitrarietà e contestualità (Cacciari, 1984). Realizzare una metropolitana che attraversa il centro storico di una città è un’impresa complessa, per la quale è necessario operare secondo un approccio interdisciplinare, legando esigenze e competenze eterogenee. In ambiti urbani stratificati come Roma, Napoli, Atene, il rapporto con i beni archeologici presenti nel sottosuolo rappresenta una delle questioni di maggiore criticità, soprattutto in relazione alla localizzazione e allo scavo per la realizzazione delle opere di risalita in superficie. Lavorare con la memoria, assumendo la radicalità contemporanea, è stato lo stimolo che ha portato alla definizione di metodologie progettuali innovative. Numerosi sono gli attori coinvolti e diverse le logiche, tra teoria ed operatività, che si sono poste inevitabilmente a confronto nelle successive fasi progettuali e nelle scelte tecnologiche che hanno portato in alcuni casi alla definizione di varianti sostanziali rispetto ai progetti preliminari. Attraverso l’analisi dei casi studio selezionati si approfondiranno gli aspetti connessi alle interrelazioni tra le fasi di sviluppo dell’infrastruttura e i beni culturali presenti lungo i tracciati preesistenti al fine di individuare le operazioni progettuali messe in atto nel rispetto della memoria e contemporaneamente di una sua “attiva contestualizzazione”.

Infrastrutture e Archeologia: i tracciati delle nuove linee metropolitane / Reggiani, Elvira. - In: SABIEDRIBA, INTEGRACIJA, IZGLITIBA. - ISSN 1691-5887. - STAMPA. - IV:(2013), pp. 65-75. (Intervento presentato al convegno SOCIETY, INTEGRATION, EDUCATION Utopias and dystopias in landscape and cultural mosaic. Visions Values Vulnerability Proceedings of the International Scientifical Conference, Udine, June 27th - 28th , 2013, Volume IV tenutosi a Udine).

Infrastrutture e Archeologia: i tracciati delle nuove linee metropolitane

REGGIANI, Elvira
2013

Abstract

The theme of the relationship of contemporary architecture with pre-existing architecture finds an appropriate operative dimension when, reaching beyond the sphere of ideology and that of the opposite reasons of memory and development, it directs design positively towards at times differentiation and at times empathy, according to the particular circumstances, yet always creating a strong tension between the reasons of the existing and the needs of new. Intervening in pre-existing architectural spaces means therefore to re-design the way we relate to the past, renegotiating identities and values according to our present. From this point of view, building a subway within a historical urban context is a challenge requiring an interdisciplinary approach in order to relate needs to different skills.
2013
SOCIETY, INTEGRATION, EDUCATION Utopias and dystopias in landscape and cultural mosaic. Visions Values Vulnerability Proceedings of the International Scientifical Conference, Udine, June 27th - 28th , 2013, Volume IV
La progettazione del nuovo nell’antico rappresenta il tema per eccellenza che si affronta quotidianamente nell’operare in contesti dove il paesaggio, così come quello italiano, è tutto costruito. La capacità di conciliare le esigenze ed il linguaggio contemporaneo con la complessità del tessuto urbano della città storica costituisce una costante sfida tra passato e presente, che nel tempo ha disseminato innumerevoli tracce, segni visibili attraverso le modificazioni prodotte nel territorio e nell’ambiente. Il rapporto con la storia non può rappresentare unicamente un vincolo ma piuttosto una sfida per la progettazione del nuovo perché nell’impossibilità di ricordare tutto, come racconta Borges in Finzioni parlando di Funes, la memoria per sussistere non può che essere selettiva, postulando, quindi, la necessità di rimozioni e dimenticanze. Allo stesso tempo tale modernità deve essere attentamente motivata e vagliata nelle sue modalità espressive con prudenza e sensibilità nella consapevolezza d’intervenire su testimonianze materiali uniche ed irripetibili. Il progetto, confrontandosi con la materialità fisica della città e del territorio e con l’immaterialità delle sue tracce e memorie, torna a fare i conti con l’esistente, saldando il conto con l’eredità passata in cui era, o apertamente rimosso e quindi ridotto a tabula rasa, come nel Moderno, oppure sottoposto ad una tutela vincolistica che, escludendo il nuovo nella città stratificata, ha museificato l’antico. Noi costruiamo per scelte successive in contesti determinati, cioè: nel costruito. Ogni decisione è costituita in esso; ogni rottura della sua semplice continuità è, al tempo stesso, insediata nella sua storia. La successione delle nostre operazioni costruttive permane così sempre in status nascendi, intrecciando in sé, secondo modalità mai predeterminabili, arbitrarietà e contestualità (Cacciari, 1984). Realizzare una metropolitana che attraversa il centro storico di una città è un’impresa complessa, per la quale è necessario operare secondo un approccio interdisciplinare, legando esigenze e competenze eterogenee. In ambiti urbani stratificati come Roma, Napoli, Atene, il rapporto con i beni archeologici presenti nel sottosuolo rappresenta una delle questioni di maggiore criticità, soprattutto in relazione alla localizzazione e allo scavo per la realizzazione delle opere di risalita in superficie. Lavorare con la memoria, assumendo la radicalità contemporanea, è stato lo stimolo che ha portato alla definizione di metodologie progettuali innovative. Numerosi sono gli attori coinvolti e diverse le logiche, tra teoria ed operatività, che si sono poste inevitabilmente a confronto nelle successive fasi progettuali e nelle scelte tecnologiche che hanno portato in alcuni casi alla definizione di varianti sostanziali rispetto ai progetti preliminari. Attraverso l’analisi dei casi studio selezionati si approfondiranno gli aspetti connessi alle interrelazioni tra le fasi di sviluppo dell’infrastruttura e i beni culturali presenti lungo i tracciati preesistenti al fine di individuare le operazioni progettuali messe in atto nel rispetto della memoria e contemporaneamente di una sua “attiva contestualizzazione”.
04 Pubblicazione in atti di convegno::04c Atto di convegno in rivista
Infrastrutture e Archeologia: i tracciati delle nuove linee metropolitane / Reggiani, Elvira. - In: SABIEDRIBA, INTEGRACIJA, IZGLITIBA. - ISSN 1691-5887. - STAMPA. - IV:(2013), pp. 65-75. (Intervento presentato al convegno SOCIETY, INTEGRATION, EDUCATION Utopias and dystopias in landscape and cultural mosaic. Visions Values Vulnerability Proceedings of the International Scientifical Conference, Udine, June 27th - 28th , 2013, Volume IV tenutosi a Udine).
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