Obiettivi di questo studio sono: 1) indagare la relazione tra risposte emotive del terapeuta e patologia di personalità del paziente; 2) investigare la relazione tra risposte del terapeuta, livello di funzionamento della personalità e gravità sintomatologica del paziente; 3) esplorare il possibile effetto di mediazione della gravità sintomatologica sulla relazione tra risposte del terapeuta e disturbi di personalità del paziente. A un campione di clinici italiani (N=203) è stato chiesto di compilare una batteria di strumenti, che include il CTQ (Zittel, Westen, 2003) per la valutazione delle risposte controtransferali, e la SWAP-200 (Westen, Shedler, 1999 a; b) per l’assessment della patologia di personalità e del funzionamento psicologico, relativi a un loro paziente in trattamento e selezionato casualmente in base ai seguenti criteri: 1) almeno 18 anni di età; 2) senza diagnosi di disturbi psicotici o gravi disturbi di Asse I del DSM-IV; 3) in trattamento da almeno 8 sedute. Tutti i pazienti hanno compilato la SCL-90-R (Derogatis, 1983) per la valutazione del livello di gravità psicopatologica globale. Lo studio ha mostrato correlazioni significative tra le risposte controtransferali del terapeuta, la patologia di personalità dei pazienti e la loro sintomatologia. Le reazioni dei clinici a una determinata tipologia di pazienti presentano caratteristiche che possono ripetersi secondo pattern coerenti e prevedibili. Intense reazioni controtransferali negative sono associate a livelli più bassi di funzionamento e gravità psicopatologica dei pazienti. Infine, la gravità sintomatologica dei pazienti media parzialmente la relazione tra alcuni disturbi di personalità e specifici pattern di risposta dei terapeuti. In conclusione, i clinici possono utilizzare le proprie risposte controtransferali sia per l’assessment diagnostico, sia per la pianificazione di interventi terapeutici patient-tailored.
Risposte del terapeuta, patologia della personalità e gravità della sintomatologia del paziente: un’analisi mediazionale / Tanzilli, Annalisa; G., Dimaggio; Lingiardi, Vittorio. - STAMPA. - (2013). (Intervento presentato al convegno XV Congresso Nazionale della Sezione di Psicologia clinica e dinamica tenutosi a Napoli nel 27-29 settembre 2013).
Risposte del terapeuta, patologia della personalità e gravità della sintomatologia del paziente: un’analisi mediazionale
TANZILLI, ANNALISA;LINGIARDI, Vittorio
2013
Abstract
Obiettivi di questo studio sono: 1) indagare la relazione tra risposte emotive del terapeuta e patologia di personalità del paziente; 2) investigare la relazione tra risposte del terapeuta, livello di funzionamento della personalità e gravità sintomatologica del paziente; 3) esplorare il possibile effetto di mediazione della gravità sintomatologica sulla relazione tra risposte del terapeuta e disturbi di personalità del paziente. A un campione di clinici italiani (N=203) è stato chiesto di compilare una batteria di strumenti, che include il CTQ (Zittel, Westen, 2003) per la valutazione delle risposte controtransferali, e la SWAP-200 (Westen, Shedler, 1999 a; b) per l’assessment della patologia di personalità e del funzionamento psicologico, relativi a un loro paziente in trattamento e selezionato casualmente in base ai seguenti criteri: 1) almeno 18 anni di età; 2) senza diagnosi di disturbi psicotici o gravi disturbi di Asse I del DSM-IV; 3) in trattamento da almeno 8 sedute. Tutti i pazienti hanno compilato la SCL-90-R (Derogatis, 1983) per la valutazione del livello di gravità psicopatologica globale. Lo studio ha mostrato correlazioni significative tra le risposte controtransferali del terapeuta, la patologia di personalità dei pazienti e la loro sintomatologia. Le reazioni dei clinici a una determinata tipologia di pazienti presentano caratteristiche che possono ripetersi secondo pattern coerenti e prevedibili. Intense reazioni controtransferali negative sono associate a livelli più bassi di funzionamento e gravità psicopatologica dei pazienti. Infine, la gravità sintomatologica dei pazienti media parzialmente la relazione tra alcuni disturbi di personalità e specifici pattern di risposta dei terapeuti. In conclusione, i clinici possono utilizzare le proprie risposte controtransferali sia per l’assessment diagnostico, sia per la pianificazione di interventi terapeutici patient-tailored.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.