Socialmente superflui: appunti per una sociologia del margine

“Sometimes different cities coexist under the same ground and under the same name, they are born and die without knowing each other nor communicating among themselves” (Calvino 2002, p. 29): this beautiful image by Italo Calvino exactly expresses the leit motiv of Emanuele Rossi's latest work, In disparte. Appunti per una sociologia del margine (Armando, Roma, 2012). The book aimes at shedding light on some unusual areas of Roman territory, which are a sort of “creations by chance” (Kracauer 2004, p. 55), since they grew up spontaneously and naturally” (p. 13) beside more familiar contexts of everyday life: a refectory for the poors, the Ukrainian market at Ponte Mammolo, the large square before Anagnina station, the Afghan tent city at Ostiense Air Terminal.

“Talvolta città diverse si succedono sopra lo stesso suolo e sotto lo stesso nome, nascono e muoiono senza essersi conosciute, incomunicabili tra loro” (Calvino 2002, p. 29): è tutto in questa bella immagine di Italo Calvino il leit motiv dell’ultima opera di Emanuele Rossi, In disparte. Appunti per una sociologia del margine (Armando, Roma, 2012). Il volume intende, infatti, illuminare alcune realtà inedite del tessuto urbano romano, “vere e proprie ‘creazioni del caso’ (Kracauer 2004, p. 55), sorte in maniera spontanea e naturale” (p. 13) accanto ai più familiari contesti di vita quotidiana: una mensa per poveri, il mercatino ucraino di Ponte Mammolo, il piazzale della stazione Anagnina, la tendopoli afghana dell’Air Terminal Ostiense.