Il romanzo Ghiacciofuoco, edito nel 2007, e composto a più mani da Laura Pariani e Nicola Lecca, costituisce un ottimo esempio di come l’amicizia tra scrittori possa influenzare la composizione di un’opera letteraria. Infatti, nulla più della scrittura a quattro mani può servire a delineare le dinamiche e le modalità del confronto intellettuale tra autori: chi decide di scrivere a quattro mani intrattiene, in genere, rapporti di parentela, come nei casi di Jacob e Wilhelm Grimm e di Jules ed Edmond De Goncourt, o di amicizia molto stretta, come avviene per i Dieci, per Filippo Tommaso Martinetti ed Enif Robert, per José Duarte Ramalho Ortigão e José Maria Eça de Queiroz, solo per citarne alcuni, e, ovviamente, anche per Laura Pariani e Nicola Lecca. Ed è proprio da queste consonanze che nascono i numerosi sodalizi letterari che sono la base della scrittura a quattro mani. Viene spontaneo, quindi, domandarsi come funzioni la scrittura a quattro mani e quali siano i meccanismi che la regolano. Molti studiosi hanno concentrato il loro interesse sulla teoria della morte autoriale che ad essa si connette, e sul superamento stesso della figura dell’autore, ma nessuno ha tentato, fino ad ora, di dare una definizione precisa e fondata della scrittura a quattro mani, all’interno della quale il superamento dell’autore appare maggiormente evidente, né si è messo in risalto quanto una sodalitas possa essere essa stessa fonte di questo tipo di scrittura. Mi sembra, quindi, necessario tentare di dare una definizione di cosa si possa considerare scrittura a quattro mani: a mio parere, è proprio quella «collaborazione in cui l’autore risulta dal comune accordo di due scrittori» (Wellek e Warren 1991, 10), di cui parlavano Wellek e Warren nell’Introduzione della Teoria della letteratura a proposito della loro collaborazione.
Scrivere insieme-un esempio di amicizia / Medaglia, Francesca. - In: EL GHIBLI. - ISSN 1824-663X. - ELETTRONICO. - 42(2013), pp. -....
Scrivere insieme-un esempio di amicizia
MEDAGLIA, Francesca
2013
Abstract
Il romanzo Ghiacciofuoco, edito nel 2007, e composto a più mani da Laura Pariani e Nicola Lecca, costituisce un ottimo esempio di come l’amicizia tra scrittori possa influenzare la composizione di un’opera letteraria. Infatti, nulla più della scrittura a quattro mani può servire a delineare le dinamiche e le modalità del confronto intellettuale tra autori: chi decide di scrivere a quattro mani intrattiene, in genere, rapporti di parentela, come nei casi di Jacob e Wilhelm Grimm e di Jules ed Edmond De Goncourt, o di amicizia molto stretta, come avviene per i Dieci, per Filippo Tommaso Martinetti ed Enif Robert, per José Duarte Ramalho Ortigão e José Maria Eça de Queiroz, solo per citarne alcuni, e, ovviamente, anche per Laura Pariani e Nicola Lecca. Ed è proprio da queste consonanze che nascono i numerosi sodalizi letterari che sono la base della scrittura a quattro mani. Viene spontaneo, quindi, domandarsi come funzioni la scrittura a quattro mani e quali siano i meccanismi che la regolano. Molti studiosi hanno concentrato il loro interesse sulla teoria della morte autoriale che ad essa si connette, e sul superamento stesso della figura dell’autore, ma nessuno ha tentato, fino ad ora, di dare una definizione precisa e fondata della scrittura a quattro mani, all’interno della quale il superamento dell’autore appare maggiormente evidente, né si è messo in risalto quanto una sodalitas possa essere essa stessa fonte di questo tipo di scrittura. Mi sembra, quindi, necessario tentare di dare una definizione di cosa si possa considerare scrittura a quattro mani: a mio parere, è proprio quella «collaborazione in cui l’autore risulta dal comune accordo di due scrittori» (Wellek e Warren 1991, 10), di cui parlavano Wellek e Warren nell’Introduzione della Teoria della letteratura a proposito della loro collaborazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.