Antonio Tabucchi (Pisa, 23 settembre 1943-Lisbona, 25 marzo 2012) è morto presso l’Hospital da Cruz Vermelha, vinto da una malattia che lo tormentava ormai da anni: aveva quasi sessantanove anni e lascia di sé il suo lavoro di scrittore, di critico, di traduttore e di militante politico. Egli è stato in grado di vivere vite ‘molteplici’, come quelle dei suoi personaggi, riuscendo a realizzare appieno l’invito del poeta da lui più amato, Fernando Pessoa: quello di essere plurale come l’universo stesso . Quest’autore è stato quello, tra gli scrittori della generazione del ’68, “(…) in cui meglio arrivano a coincidere intensità dei risultati e successo di pubblico, presenza culturale e leggibilità” . A. Tabucchi acquisì notorietà presso il pubblico con Requiem, uma alucinação, edito nel 1991, ed ancor più con il famoso romanzo Sostiene Pereira, edito nel 1994, ambientato a Lisbona durante la dittatura di Salazar: racconta le avventure di un giornalista che, dopo essere entrato in contatto con Monteiro Rossi, un rivoluzionario di origini italiane, diventa antifascista. In realtà, A. Tabucchi iniziò la sua attività di scrittore molto prima e più precisamente nel 1975, quando pubblicò il romanzo Piazza d’Italia, cui seguirono varie raccolte di racconti, come Il gioco del rovescio e Piccoli equivoci senza importanza, editi rispettivamente nel 1981 e nel 1985. A questi seguirono molti altri lavori, tra cui basti ricordare: La testa perduta di Damasceno Monteiro edito nel 1996, il romanzo epistolare Si sta facendo sempre più tardi del 2001, L’oca al passo ed Il tempo invecchia in fretta, rispettivamente del 2006 e del 2009 ed, infine, Racconti con figure, edito nel 2011.

Tabucchi ed il pensiero in Requiem / Medaglia, Francesca. - In: MOSAICO ITALIANO. - ISSN 2175-9537. - STAMPA. - 102:(2012), pp. 4-6.

Tabucchi ed il pensiero in Requiem

MEDAGLIA, Francesca
2012

Abstract

Antonio Tabucchi (Pisa, 23 settembre 1943-Lisbona, 25 marzo 2012) è morto presso l’Hospital da Cruz Vermelha, vinto da una malattia che lo tormentava ormai da anni: aveva quasi sessantanove anni e lascia di sé il suo lavoro di scrittore, di critico, di traduttore e di militante politico. Egli è stato in grado di vivere vite ‘molteplici’, come quelle dei suoi personaggi, riuscendo a realizzare appieno l’invito del poeta da lui più amato, Fernando Pessoa: quello di essere plurale come l’universo stesso . Quest’autore è stato quello, tra gli scrittori della generazione del ’68, “(…) in cui meglio arrivano a coincidere intensità dei risultati e successo di pubblico, presenza culturale e leggibilità” . A. Tabucchi acquisì notorietà presso il pubblico con Requiem, uma alucinação, edito nel 1991, ed ancor più con il famoso romanzo Sostiene Pereira, edito nel 1994, ambientato a Lisbona durante la dittatura di Salazar: racconta le avventure di un giornalista che, dopo essere entrato in contatto con Monteiro Rossi, un rivoluzionario di origini italiane, diventa antifascista. In realtà, A. Tabucchi iniziò la sua attività di scrittore molto prima e più precisamente nel 1975, quando pubblicò il romanzo Piazza d’Italia, cui seguirono varie raccolte di racconti, come Il gioco del rovescio e Piccoli equivoci senza importanza, editi rispettivamente nel 1981 e nel 1985. A questi seguirono molti altri lavori, tra cui basti ricordare: La testa perduta di Damasceno Monteiro edito nel 1996, il romanzo epistolare Si sta facendo sempre più tardi del 2001, L’oca al passo ed Il tempo invecchia in fretta, rispettivamente del 2006 e del 2009 ed, infine, Racconti con figure, edito nel 2011.
2012
TABUCCHI; REQUIEM; MOLTEPLICITà
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Tabucchi ed il pensiero in Requiem / Medaglia, Francesca. - In: MOSAICO ITALIANO. - ISSN 2175-9537. - STAMPA. - 102:(2012), pp. 4-6.
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