Le orme lasciate dagli eventi letterari, occorsi nel tempo, sono ormai molteplici e, senza sosta, continuano ad intersecarsi fra loro. Giunti ormai nel XXI secolo non si può fare a meno di seguire il percorso tracciato dalle ‘orme’ della letteratura, così ricca ed immaginifica, e purtroppo ancora oggi poco conosciuta, di uno sparuto gruppo di isole, quello di Capo Verde. A tal proposito risulta interessante prendere le mosse da una considerazione di E. Glissant, il quale sostiene che il mondo si creolizza . La creolizzazione esige che gli elementi eterogenei propri di ogni cultura si ‘intervalorizzino’, e che quindi non ci sia degradazione o diminuzione dell’essere in un reciproco continuo mischiarsi. Gli elementi culturali che vengono messi a confronto devono essere di valore equivalente: altrimenti questo fenomeno non potrebbe essere definito come creolizzazione, ma come ‘meticciato’. In tal modo creolizzazione e ‘meticciato’ sono due processi totalmente differenti: infatti il primo è imprevedibile, il secondo prevedibile. Per comprendere una letteratura come quella capoverdiana non si può prescindere dall’analisi della sua lingua: questione che è certamente preliminare per qualsiasi ‘gesto’culturale ed infatti la scelta di lingua viene sempre prima della scrittura o del parlato. La lingua creola, e mi riferisco chiaramente a quella dell’arcipelago di Capo Verde, è una lingua composita, nata dal contatto fra elementi linguistici completamente eterogenei fra loro. E’possibile che la creolizzazione linguistica avvenga meglio in territori ristretti e ben determinati, come appunto è il territorio capoverdiano.
Sulle 'orme'della poesia di Capo Verde / Medaglia, Francesca. - In: IL PIEDE E L'ORMA. - ISSN 2037-7991. - STAMPA. - 4:(2011), pp. 19-30.
Sulle 'orme'della poesia di Capo Verde
MEDAGLIA, Francesca
2011
Abstract
Le orme lasciate dagli eventi letterari, occorsi nel tempo, sono ormai molteplici e, senza sosta, continuano ad intersecarsi fra loro. Giunti ormai nel XXI secolo non si può fare a meno di seguire il percorso tracciato dalle ‘orme’ della letteratura, così ricca ed immaginifica, e purtroppo ancora oggi poco conosciuta, di uno sparuto gruppo di isole, quello di Capo Verde. A tal proposito risulta interessante prendere le mosse da una considerazione di E. Glissant, il quale sostiene che il mondo si creolizza . La creolizzazione esige che gli elementi eterogenei propri di ogni cultura si ‘intervalorizzino’, e che quindi non ci sia degradazione o diminuzione dell’essere in un reciproco continuo mischiarsi. Gli elementi culturali che vengono messi a confronto devono essere di valore equivalente: altrimenti questo fenomeno non potrebbe essere definito come creolizzazione, ma come ‘meticciato’. In tal modo creolizzazione e ‘meticciato’ sono due processi totalmente differenti: infatti il primo è imprevedibile, il secondo prevedibile. Per comprendere una letteratura come quella capoverdiana non si può prescindere dall’analisi della sua lingua: questione che è certamente preliminare per qualsiasi ‘gesto’culturale ed infatti la scelta di lingua viene sempre prima della scrittura o del parlato. La lingua creola, e mi riferisco chiaramente a quella dell’arcipelago di Capo Verde, è una lingua composita, nata dal contatto fra elementi linguistici completamente eterogenei fra loro. E’possibile che la creolizzazione linguistica avvenga meglio in territori ristretti e ben determinati, come appunto è il territorio capoverdiano.File | Dimensione | Formato | |
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