«La vita di Antonio de Lillo ha accompagnato e si è identificata con l’ingresso e il consolidamento della disciplina sociologica nell’ordinamento universitario». Queste parole di Antonio Schizzerotto riecheggiano efficacemente le ragioni che ci hanno ispirato a considerare un atto dovuto il convegno che si svolgerà a Roma il 19 aprile 2013 in ricordo di Antonio de Lillo, con l’intento di individuare la traccia che egli ha lasciato negli studi sociologici, tra riflessione metodologica e attenzione a temi sostantivi di rilevanza sociologica e sociale. Dei molteplici interessi di studio e ricerca coltivati da Antonio de Lillo, per il convegno del 19 aprile si è scelto di trattare quello della condizione giovanile, con l’auspicio che questo sia il primo capitolo di un ricorrente appuntamento per i sociologi italiani chiamati a riflettere e ad impegnarsi pubblicamente sulle sfide e i cambiamenti della società contemporanea. Sulla condizione giovanile, la sociologia italiana ha prodotto molta riflessione teorica e numerosi contributi di conoscenza empirica, in una grande eterogeneità di prospettive e secondo una grande varietà di riferimenti esistenziali associati alla proprietà dell’essere giovane, con la conseguente difficoltà a convenire sugli stessi parametri identificativi dei confini della giovinezza. Da questi contributi è tuttavia possibile estrapolare linee di tendenza, fattori predittivi in merito a quanto di inedito si profila nella condizione giovanile, in particolare nel nostro paese, a partire dalle evidenze prodotte dalle statistiche sul cambiamento socio-culturale, dalle rappresentazioni sociali e dalle auto-definizioni identitarie delle nuove generazioni. Sulla scorta degli inquadramenti teorico-concettuali e metodologici della conoscenza sociologica prodotta su “i giovani”, tre sono i contesti di riflessione su cui si intende aprire una discussione pubblica durante il convegno: la dimensione identitaria e valoriale, la formazione e il lavoro, la partecipazione sociale e politica. Per ciascuno di essi, la formula scelta è quella della tavola rotonda, considerata la più idonea a favorire il confronto critico fra diverse prospettive di analisi e risultati di ricerca.
Organizzazione del convegno nazionale “Per una sociologia pubblica. La traccia di Antonio De Lillo nella ricerca sui giovani " / Cortoni, Ida. - (2013). (Intervento presentato al convegno per una sociologia pubblica. La traccia di Antonio De Lillo nella ricerca sui giovani tenutosi a Roma nel 19 aprile 2013).
Organizzazione del convegno nazionale “Per una sociologia pubblica. La traccia di Antonio De Lillo nella ricerca sui giovani "
CORTONI, IDA
2013
Abstract
«La vita di Antonio de Lillo ha accompagnato e si è identificata con l’ingresso e il consolidamento della disciplina sociologica nell’ordinamento universitario». Queste parole di Antonio Schizzerotto riecheggiano efficacemente le ragioni che ci hanno ispirato a considerare un atto dovuto il convegno che si svolgerà a Roma il 19 aprile 2013 in ricordo di Antonio de Lillo, con l’intento di individuare la traccia che egli ha lasciato negli studi sociologici, tra riflessione metodologica e attenzione a temi sostantivi di rilevanza sociologica e sociale. Dei molteplici interessi di studio e ricerca coltivati da Antonio de Lillo, per il convegno del 19 aprile si è scelto di trattare quello della condizione giovanile, con l’auspicio che questo sia il primo capitolo di un ricorrente appuntamento per i sociologi italiani chiamati a riflettere e ad impegnarsi pubblicamente sulle sfide e i cambiamenti della società contemporanea. Sulla condizione giovanile, la sociologia italiana ha prodotto molta riflessione teorica e numerosi contributi di conoscenza empirica, in una grande eterogeneità di prospettive e secondo una grande varietà di riferimenti esistenziali associati alla proprietà dell’essere giovane, con la conseguente difficoltà a convenire sugli stessi parametri identificativi dei confini della giovinezza. Da questi contributi è tuttavia possibile estrapolare linee di tendenza, fattori predittivi in merito a quanto di inedito si profila nella condizione giovanile, in particolare nel nostro paese, a partire dalle evidenze prodotte dalle statistiche sul cambiamento socio-culturale, dalle rappresentazioni sociali e dalle auto-definizioni identitarie delle nuove generazioni. Sulla scorta degli inquadramenti teorico-concettuali e metodologici della conoscenza sociologica prodotta su “i giovani”, tre sono i contesti di riflessione su cui si intende aprire una discussione pubblica durante il convegno: la dimensione identitaria e valoriale, la formazione e il lavoro, la partecipazione sociale e politica. Per ciascuno di essi, la formula scelta è quella della tavola rotonda, considerata la più idonea a favorire il confronto critico fra diverse prospettive di analisi e risultati di ricerca.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.