La biodisponibilità di un metallo presente in una matrice solida contaminata rappresenta un parametro fondamentale da valutare negli interventi di bonifica: la facilità con la quale può essere immesso nell’ambiente è funzione della natura della frazione di suolo o sedimento alla quale appartiene. La distribuzione dei metalli tra le varie frazioni viene in genere valutata attraverso l’esecuzione di estrazioni sequenziali, ovvero prove che prevedono l’estrazione dell’analita dalla matrice solida con solventi opportunamente selezionati. Sono attualmente disponibili diversi protocolli di estrazione, tra i quali quello messo a punto da Tessier et al. (1979) è quello maggiormente utilizzato. Tale protocollo include cinque diverse frazioni (scambiabile, legata ai carbonati, legata agli ossidi e idrossidi di Fe e Mn, legata a sostanze organiche e solfuri, residua), dalle quali il metallo è mobilizzato con solventi di forza crescente. Il presente lavoro riguarda l’utilizzo della tecnica di estrazione sequenziale di Tessier come strumento decisionale per la bonifica o la destinazione di terreni e sedimenti contaminati, provenienti da diversi siti industriali o portuali italiani. Nel primo caso di studio la tecnica di estrazione sequenziale è stata utilizzata per mettere a punto un processo di bonifica effettuato tramite lavaggio ex-situ, e per confrontare l’efficacia di diversi agenti chelanti, riguardo la mobilizzazione di metalli pesanti da sedimenti del porto di La Spezia. Nel secondo caso, la tecnica di estrazione sequenziale ha permesso di riutilizzare ai fini di ripascimento i sedimenti dragati dal porto di Marina di Ragusa, nonostante una concentrazione di arsenico eccedente i limiti previsti. Nel terzo caso la tecnica di estrazione sequenziale ha permesso di valutare l’impatto dovuto ad una discarica di rifiuti solidi urbani (Malagrotta), sulla presenza di alcuni metalli pesanti riscontrati in campioni prelevati dai terreni circostanti.

Utilizzo delle estrazioni sequenziali come strumento decisionale per interventi di bonifica / DI PALMA, Luca; Petrucci, Elisabetta; Merli, Carlo. - STAMPA. - (2013). (Intervento presentato al convegno Sicon: SITI CONTAMINATI: Esperienze negli interventi di risanamento tenutosi a Roma nel 21-23 febbraio 2013).

Utilizzo delle estrazioni sequenziali come strumento decisionale per interventi di bonifica

DI PALMA, Luca;PETRUCCI, Elisabetta;MERLI, Carlo
2013

Abstract

La biodisponibilità di un metallo presente in una matrice solida contaminata rappresenta un parametro fondamentale da valutare negli interventi di bonifica: la facilità con la quale può essere immesso nell’ambiente è funzione della natura della frazione di suolo o sedimento alla quale appartiene. La distribuzione dei metalli tra le varie frazioni viene in genere valutata attraverso l’esecuzione di estrazioni sequenziali, ovvero prove che prevedono l’estrazione dell’analita dalla matrice solida con solventi opportunamente selezionati. Sono attualmente disponibili diversi protocolli di estrazione, tra i quali quello messo a punto da Tessier et al. (1979) è quello maggiormente utilizzato. Tale protocollo include cinque diverse frazioni (scambiabile, legata ai carbonati, legata agli ossidi e idrossidi di Fe e Mn, legata a sostanze organiche e solfuri, residua), dalle quali il metallo è mobilizzato con solventi di forza crescente. Il presente lavoro riguarda l’utilizzo della tecnica di estrazione sequenziale di Tessier come strumento decisionale per la bonifica o la destinazione di terreni e sedimenti contaminati, provenienti da diversi siti industriali o portuali italiani. Nel primo caso di studio la tecnica di estrazione sequenziale è stata utilizzata per mettere a punto un processo di bonifica effettuato tramite lavaggio ex-situ, e per confrontare l’efficacia di diversi agenti chelanti, riguardo la mobilizzazione di metalli pesanti da sedimenti del porto di La Spezia. Nel secondo caso, la tecnica di estrazione sequenziale ha permesso di riutilizzare ai fini di ripascimento i sedimenti dragati dal porto di Marina di Ragusa, nonostante una concentrazione di arsenico eccedente i limiti previsti. Nel terzo caso la tecnica di estrazione sequenziale ha permesso di valutare l’impatto dovuto ad una discarica di rifiuti solidi urbani (Malagrotta), sulla presenza di alcuni metalli pesanti riscontrati in campioni prelevati dai terreni circostanti.
2013
Sicon: SITI CONTAMINATI: Esperienze negli interventi di risanamento
04 Pubblicazione in atti di convegno::04d Abstract in atti di convegno
Utilizzo delle estrazioni sequenziali come strumento decisionale per interventi di bonifica / DI PALMA, Luca; Petrucci, Elisabetta; Merli, Carlo. - STAMPA. - (2013). (Intervento presentato al convegno Sicon: SITI CONTAMINATI: Esperienze negli interventi di risanamento tenutosi a Roma nel 21-23 febbraio 2013).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/530095
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