My Ph.D. dissertation combines my interest in the Italian American literature and culture with my interest in (women's) autobiographical writing. It presents an analysis of Italian American women artists' cultural tradition and literary production, with particular attention for the recovery of memory in Helen Barolini's, Louise Desalvo's and Mary Cappello's recovery of memory through memoir writing. The genre of memoir, about which no previous analysis and theorization existed, blends personal and critical writing. Precisely because of its characteristics of discontinuity and fragmentation, memoir has become the favorite genre of marginalized and migrant subjects in 1990s United States. Through the recovery of both individual and collective memory, these subjects resist traditional narratives, rewriting history from unofficial points of view and redefining the literary canon.

La mia tesi combina l’interesse per la cultura italo americana con quello per il memoir. Mentre il primo capitolo è più specificatamente teorico, i seguenti tre sono dedicati alla pratica di scrittura del memoir di tre scrittrici italo americane: Helen Barolini, Louise DeSalvo e Mary Cappello. Nel primo capitolo analizzo il rapporto di continuità e frattura esistente tra memoir e autobiografia. A tale proposito, dopo un breve excursus dei più importanti interventi teorici – considero prevalentemente la teoria femminista statunitense dall’inizio degli anni Ottanta ai giorni nostri – soffermo l’attenzione su quelli che io considero gli elementi di frattura che fanno sì che il memoir diventi un genere a sé stante e non una variante dell’autobiografia. Nel passaggio da autòs, bios e graphia, sè, vita e scrittura, a memoir, memoria, si assiste a uno spostamento dell’attenzione dall’oggettiva realtà dei fatti alla soggettiva autenticità del ricordo. Il memoir, senza avere la pretesa di narrare ciò che è realmente accaduto, si concentra sul modo in cui gli eventi si sono impressi nella memoria del soggetto scrivente e l’esplorazione della memoria diviene un modo per creare connessioni tra eventi disparati e soggetti diversi, ma anche per rinegoziare e ricreare la propria identità. Il memoir inoltre attacca due dei capisaldi dell’autobiografia tradizionale, superando la dicotomia teoria-pratica e contrapponendo al soggetto individuale un soggetto collettivo. Questi elementi fanno del memoir un genere che resiste all’autobiografia tradizionale, per usare una definizione di Caren Kaplan, attribuendogli un carattere di democraticità e rendendolo un genere ampiamente praticato da soggetti tradizionalmente marginalizzati. Dopo avere definito il memoir un genere letterario di “resistenza”, nei capitoli successivi analizzo il modo in cui questa resistenza viene messa in atto dalle scrittrici italo americane e come queste ridefiniscono la propria identità personale e la società in cui vivono attraverso la scrittura. Helen Barolini può essere considerata la pioniera della letteratura italo americana femminile. Il suo recupero della memoria è tanto personale che culturale. Barolini infatti è la prima studiosa a strappare all’oblio testi di scrittrici italo americane sconosciuti o da lungo tempo dimenticati e a pubblicarli nella prima antologia di letteratura italo americana femminile, che è anche la prima di letteratura italo americana in assoluto. Louise DeSalvo, scrittrice e accademica, ha al suo attivo tre memoir ed è anche una teorica di questo genere. DeSalvo teorizza che il memoir possa essere usato come un modo per superare i traumi subíti ma anche come uno strumento di denuncia politica. Per Mary Cappello, infine, la scrittura del memoir è un modo per ridefinire il proprio spazio. Nel suo memoir, che può essere definito “familiare”, l’autrice mette in discussione il proprio legame con la famiglia e con la cultura italo americana, manifestando allo stesso tempo un senso di appartenenza e di rifiuto di entrambe. Le scrittrici che ho scelto di presentare in questo studio mettono in atto resistenze di tipo diverso attraverso la pratica della scrittura del memoir, ma tutte e tre rifiutano la posizione di marginalità alla quale la cultura americana relega sia loro, sia le altre artiste italo americane, e propongono invece figure di donne italo americane come “intellettuali pubbliche”.

Esplorare il passato, riscrivere il presente. Tradizione e innovazine nei memoir delle scrittrici italo americane / Romeo, Caterina Stefania. - (2000).

Esplorare il passato, riscrivere il presente. Tradizione e innovazine nei memoir delle scrittrici italo americane

ROMEO, Caterina Stefania
01/01/2000

Abstract

My Ph.D. dissertation combines my interest in the Italian American literature and culture with my interest in (women's) autobiographical writing. It presents an analysis of Italian American women artists' cultural tradition and literary production, with particular attention for the recovery of memory in Helen Barolini's, Louise Desalvo's and Mary Cappello's recovery of memory through memoir writing. The genre of memoir, about which no previous analysis and theorization existed, blends personal and critical writing. Precisely because of its characteristics of discontinuity and fragmentation, memoir has become the favorite genre of marginalized and migrant subjects in 1990s United States. Through the recovery of both individual and collective memory, these subjects resist traditional narratives, rewriting history from unofficial points of view and redefining the literary canon.
2000
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/530091
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