Il crescente impatto antropico sulle aree costiere rende necessaria l’identificazione di indicatori ecologici utili a una valutazione integrata della qualità ambientale di queste aree. Negli ultimi decenni molti studi hanno dimostrato la validità dei foraminiferi bentonici come indicatori ambientali principalmente per il loro breve ciclo vitale, l’elevato grado di specializzazione e la preservazione dell’associazione nel record sedimentario. Quest’ultima caratteristica è peculiare rispetto ad altri indicatori ambientali perché consente di studiare anche le associazioni di sedimenti antichi che corrispondono a condizioni di riferimento da confrontare con quelle affette da impatto antropico, come previsto dalla normativa europea. Questo studio ha caratterizzato dal punto di vista microfaunistico, granulometrico e geochimico (Al, As, Cd, Cr, Cu, Fe, Hg, Ni, Pb, Zn) i sedimenti di una carota prelevata nell’area marino-costiera di Baia, al fine di evidenziare eventuali variazioni della qualità ambientale dovute al crescente impatto antropico. L’area di studio, oggetto di attività commerciali e diportistiche, è inclusa in un parco archeologico sommerso e considerata area marina protetta (Decreto Interministeriale del 7-8-2002). L’area è stata interessata in passato dalla presenza sui fondali di alcuni relitti di navi affondate, che hanno causato un significativo degrado ambientale. Lo studio sui foraminiferi e la successiva elaborazione statistica dei dati ha permesso di riconoscere due distinte associazioni riferibili ad ambienti diversi. L’associazione presente nella porzione inferiore, corrispondente ad un ambiente infralitorale a fondale vegetato con prateria a Posidonia, è caratterizzata da elevata diversità specifica e densità faunistica e bassa percentuale di individui deformati (Foraminiferal Abnormality Index - FAI). L’associazione riconosciuta nella parte superiore presenta più bassa diversità specifica e densità faunistica e valori più elevati dell’indice FAI. Si registra, inoltre, un aumento di Ammonia tepida e una diminuzione delle specie epifite, dovuti dalla sostituzione di Posidonia con Caulerpa, un’alga tollerante di ambienti degradati. A questo cambiamento faunistico è associato un apporto antropico di alcuni elementi in traccia quali Cu, Hg, Pb e Zn. Valori elevati di As (16-48 mg/kg p.s.) sono stati riconosciuti in tutta la carota e vengono attribuiti all’attività idrotermale presente nell’area dei Campi Flegrei. L’analisi statistica ha riconosciuto Ammonia tepida come specie tollerante in quanto correlata ai principali contaminanti. Ciò conferma i risultati di precedenti ricerche condotte sia nell’area di Baia che in altre regioni mediterranee ed extra mediterranee. Anche l’indice FAI risulta correlato alla concentrazione di contaminanti, ad indicare un stress ambientale di origine antropica, ma è correlato anche alla concentrazione di As, a testimonianza di uno stress di origine naturale associato all’attività vulcanica.

I foraminiferi bentonici come indicatori ecologici nell’area marino-costiera di Baia (Napoli): cambiamenti dello status ambientale / A., Faugno; L., Bergamin; DI BELLA, Letizia; A., Ausili; E., Romano. - STAMPA. - (2013), pp. 25-25. (Intervento presentato al convegno L’ambiente Marino Costiero del Mediterraneo tenutosi a Napoli nel 19-21 giugno 2013).

I foraminiferi bentonici come indicatori ecologici nell’area marino-costiera di Baia (Napoli): cambiamenti dello status ambientale

DI BELLA, Letizia;
2013

Abstract

Il crescente impatto antropico sulle aree costiere rende necessaria l’identificazione di indicatori ecologici utili a una valutazione integrata della qualità ambientale di queste aree. Negli ultimi decenni molti studi hanno dimostrato la validità dei foraminiferi bentonici come indicatori ambientali principalmente per il loro breve ciclo vitale, l’elevato grado di specializzazione e la preservazione dell’associazione nel record sedimentario. Quest’ultima caratteristica è peculiare rispetto ad altri indicatori ambientali perché consente di studiare anche le associazioni di sedimenti antichi che corrispondono a condizioni di riferimento da confrontare con quelle affette da impatto antropico, come previsto dalla normativa europea. Questo studio ha caratterizzato dal punto di vista microfaunistico, granulometrico e geochimico (Al, As, Cd, Cr, Cu, Fe, Hg, Ni, Pb, Zn) i sedimenti di una carota prelevata nell’area marino-costiera di Baia, al fine di evidenziare eventuali variazioni della qualità ambientale dovute al crescente impatto antropico. L’area di studio, oggetto di attività commerciali e diportistiche, è inclusa in un parco archeologico sommerso e considerata area marina protetta (Decreto Interministeriale del 7-8-2002). L’area è stata interessata in passato dalla presenza sui fondali di alcuni relitti di navi affondate, che hanno causato un significativo degrado ambientale. Lo studio sui foraminiferi e la successiva elaborazione statistica dei dati ha permesso di riconoscere due distinte associazioni riferibili ad ambienti diversi. L’associazione presente nella porzione inferiore, corrispondente ad un ambiente infralitorale a fondale vegetato con prateria a Posidonia, è caratterizzata da elevata diversità specifica e densità faunistica e bassa percentuale di individui deformati (Foraminiferal Abnormality Index - FAI). L’associazione riconosciuta nella parte superiore presenta più bassa diversità specifica e densità faunistica e valori più elevati dell’indice FAI. Si registra, inoltre, un aumento di Ammonia tepida e una diminuzione delle specie epifite, dovuti dalla sostituzione di Posidonia con Caulerpa, un’alga tollerante di ambienti degradati. A questo cambiamento faunistico è associato un apporto antropico di alcuni elementi in traccia quali Cu, Hg, Pb e Zn. Valori elevati di As (16-48 mg/kg p.s.) sono stati riconosciuti in tutta la carota e vengono attribuiti all’attività idrotermale presente nell’area dei Campi Flegrei. L’analisi statistica ha riconosciuto Ammonia tepida come specie tollerante in quanto correlata ai principali contaminanti. Ciò conferma i risultati di precedenti ricerche condotte sia nell’area di Baia che in altre regioni mediterranee ed extra mediterranee. Anche l’indice FAI risulta correlato alla concentrazione di contaminanti, ad indicare un stress ambientale di origine antropica, ma è correlato anche alla concentrazione di As, a testimonianza di uno stress di origine naturale associato all’attività vulcanica.
2013
L’ambiente Marino Costiero del Mediterraneo
Foraminiferi; area marina protetta; Baia; Napoli
04 Pubblicazione in atti di convegno::04c Atto di convegno in rivista
I foraminiferi bentonici come indicatori ecologici nell’area marino-costiera di Baia (Napoli): cambiamenti dello status ambientale / A., Faugno; L., Bergamin; DI BELLA, Letizia; A., Ausili; E., Romano. - STAMPA. - (2013), pp. 25-25. (Intervento presentato al convegno L’ambiente Marino Costiero del Mediterraneo tenutosi a Napoli nel 19-21 giugno 2013).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/528676
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