Questo l'abstract della sessione: Questa crisi richiede una trasformazione, un cambiamento culturale e di paradigma che soli possono determinare anche cambiamento economico. Il binomio povertà materiale/esclusione sociale provoca profonde fratture dei legami sociali, rende vulnerabili strati sempre più ampi di popolazione e diminuisce progressivamente i livelli di protezione sociale garantiti dal nostro sistema di welfare. Sono cancellati diritti sociali e di cittadinanza frutto di processi decennali di concertazione. Riduzione della spesa pubblica e tagli alla spesa sociale – considerati obbligatoriamente coincidenti – rendono insostenibile l’impoverimento dei soggetti più fragili e determinano la progressiva privatizzazione di servizi essenziali. Se lo stato viene meno alla sua funzione regolativa sulle conseguenze dell’invasione del mercato nella vita delle comunità e delle persone, l’economia e la collaborazione solidale sono chiamate a rilanciare sussidiarietà orizzontale creando concrete iniziative per : - ricostituire filiere sostenibili e solidali che rispondano ai bisogni dei cittadini a partire dai più vulnerabili; - organizzare servizi attraverso imprese e reti di economia solidale complementari all’intervento pubblico, creando lavoro e reddito. Privatizzazione del welfare e cancellazione dell’universalismo dei diritti sociali non sono strade obbligate: se lo stato continuerà a garantire diritti essenziali per tutti, potrà essere effettivamente realizzata anche una sussidiarietà verticale – a partire dalle comunità locali – che favorirà “l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale” nella co-progettazione, nella pianificazione e nella gestione di piani di intervento partecipati, a partire dagli enti locali e dalle Regioni. Esperienze di cooperazione sociale e volontariato, in Italia e non, già indicano la strada: l’economia solidale non intende limitarsi alla realizzazione di reti per produrre e distribuire beni materiali o ervizi alla produzione o al consumo; vuole generare – attraverso processi di democrazia partecipativa e deliberativa – esperienze autoimprenditive, capaci di organizzare risposte nella linea di un nuovo welfare solidale, comunitario e sostenibile, anche economicamente.

Ricostruire legami sociali: il ruolo delle economie solidali nella realizzazione partecipata di un nuovo welfare / Binotto, Marco; Annamaria, Vitale. - (2013). (Intervento presentato al convegno Italia, Europa: Integrazione sociale e integrazione politica tenutosi a Università della Calabri, Rende nel 19-21 Settembre 2013).

Ricostruire legami sociali: il ruolo delle economie solidali nella realizzazione partecipata di un nuovo welfare

BINOTTO, Marco;
2013

Abstract

Questo l'abstract della sessione: Questa crisi richiede una trasformazione, un cambiamento culturale e di paradigma che soli possono determinare anche cambiamento economico. Il binomio povertà materiale/esclusione sociale provoca profonde fratture dei legami sociali, rende vulnerabili strati sempre più ampi di popolazione e diminuisce progressivamente i livelli di protezione sociale garantiti dal nostro sistema di welfare. Sono cancellati diritti sociali e di cittadinanza frutto di processi decennali di concertazione. Riduzione della spesa pubblica e tagli alla spesa sociale – considerati obbligatoriamente coincidenti – rendono insostenibile l’impoverimento dei soggetti più fragili e determinano la progressiva privatizzazione di servizi essenziali. Se lo stato viene meno alla sua funzione regolativa sulle conseguenze dell’invasione del mercato nella vita delle comunità e delle persone, l’economia e la collaborazione solidale sono chiamate a rilanciare sussidiarietà orizzontale creando concrete iniziative per : - ricostituire filiere sostenibili e solidali che rispondano ai bisogni dei cittadini a partire dai più vulnerabili; - organizzare servizi attraverso imprese e reti di economia solidale complementari all’intervento pubblico, creando lavoro e reddito. Privatizzazione del welfare e cancellazione dell’universalismo dei diritti sociali non sono strade obbligate: se lo stato continuerà a garantire diritti essenziali per tutti, potrà essere effettivamente realizzata anche una sussidiarietà verticale – a partire dalle comunità locali – che favorirà “l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale” nella co-progettazione, nella pianificazione e nella gestione di piani di intervento partecipati, a partire dagli enti locali e dalle Regioni. Esperienze di cooperazione sociale e volontariato, in Italia e non, già indicano la strada: l’economia solidale non intende limitarsi alla realizzazione di reti per produrre e distribuire beni materiali o ervizi alla produzione o al consumo; vuole generare – attraverso processi di democrazia partecipativa e deliberativa – esperienze autoimprenditive, capaci di organizzare risposte nella linea di un nuovo welfare solidale, comunitario e sostenibile, anche economicamente.
2013
File allegati a questo prodotto
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/527943
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact