In the context of the open debate in the journal "Contemporanea" upon the relationship between language and history, this paper discusses the author's own experience with linguistic-statistical analysis software. Referencing the first two "experiments" carried out upon a corpus of 40 interviews with protagonists of the Italian student protests of 1968, Francesca Socrates underlines the various functions performed by the linguistic and statistical approaches in the course of her work. The contribution of linguistics and its interpretative tools when applied to the grammatical forms of the interviewees' life stories allows us to see through their words and analyse the underlying discourse: to understand what, "between the lines,” the text implies without wishing to say explicitly. In short, language in its grammatical form proves to be an extraordinary powerful tool for analysing the construction of the story's meaning. For its part, the quantitative approach removes the limits and constraints imposed by the initial hypothesis from analysis of the interviews: the initially incongruous-seeming elements which it introduces show us where to look and what to attempt to understand, and poses serious questions, particularly where the answers not confirm our expectations.

Nell’ambito della riflessione aperta sulla rivista “Contemporanea” a proposito dei rapporti tra linguistica e storia, l’intervento dell’A. è incentrato sulla propria esperienza di ricerca con un software di analisi linguistico-statistica. Facendo riferimento ai primi due “esperimenti” condotti su un corpus di 40 interviste a protagonisti del 68 italiano, Francesca Socrate sottolinea le diverse funzioni svolte dall’approccio linguistico e da quello statistico nel corso del suo lavoro. L’apporto della linguistica e dei suoi strumenti interpretativi, applicati alle forme grammaticali del racconto di vita, permette di andare al di là dell’intenzione degli intervistati e di arrivare all’analisi del discorso sottostante, per individuare, «tra le righe», quello che il testo « lascia intendere, senza averlo voluto dire in maniera esplicita». La lingua, insomma, nella sua forma grammaticale si dimostra una spia straordinaria della costruzione di senso del racconto. L’approccio quantitativo, per parte sua, sottrae invece l’analisi delle interviste al limite e ai condizionamenti imposti dalle ipotesi di partenza: gli elementi a prima vista incongrui che quell’approccio introduce sono segnali che indicano dove andare a cercare, cosa cercare di capire, ponendo interrogativi da prendere sul serio, tanto più là dove non confermano ciò che già ci aspettavamo.

Le fonti orali alla prova della Linguistica dei corpora / Socrate, Francesca. - In: CONTEMPORANEA. - ISSN 1127-3070. - STAMPA. - 2/2013:(2013), pp. 327-333.

Le fonti orali alla prova della Linguistica dei corpora

SOCRATE, Francesca
2013

Abstract

In the context of the open debate in the journal "Contemporanea" upon the relationship between language and history, this paper discusses the author's own experience with linguistic-statistical analysis software. Referencing the first two "experiments" carried out upon a corpus of 40 interviews with protagonists of the Italian student protests of 1968, Francesca Socrates underlines the various functions performed by the linguistic and statistical approaches in the course of her work. The contribution of linguistics and its interpretative tools when applied to the grammatical forms of the interviewees' life stories allows us to see through their words and analyse the underlying discourse: to understand what, "between the lines,” the text implies without wishing to say explicitly. In short, language in its grammatical form proves to be an extraordinary powerful tool for analysing the construction of the story's meaning. For its part, the quantitative approach removes the limits and constraints imposed by the initial hypothesis from analysis of the interviews: the initially incongruous-seeming elements which it introduces show us where to look and what to attempt to understand, and poses serious questions, particularly where the answers not confirm our expectations.
2013
Nell’ambito della riflessione aperta sulla rivista “Contemporanea” a proposito dei rapporti tra linguistica e storia, l’intervento dell’A. è incentrato sulla propria esperienza di ricerca con un software di analisi linguistico-statistica. Facendo riferimento ai primi due “esperimenti” condotti su un corpus di 40 interviste a protagonisti del 68 italiano, Francesca Socrate sottolinea le diverse funzioni svolte dall’approccio linguistico e da quello statistico nel corso del suo lavoro. L’apporto della linguistica e dei suoi strumenti interpretativi, applicati alle forme grammaticali del racconto di vita, permette di andare al di là dell’intenzione degli intervistati e di arrivare all’analisi del discorso sottostante, per individuare, «tra le righe», quello che il testo « lascia intendere, senza averlo voluto dire in maniera esplicita». La lingua, insomma, nella sua forma grammaticale si dimostra una spia straordinaria della costruzione di senso del racconto. L’approccio quantitativo, per parte sua, sottrae invece l’analisi delle interviste al limite e ai condizionamenti imposti dalle ipotesi di partenza: gli elementi a prima vista incongrui che quell’approccio introduce sono segnali che indicano dove andare a cercare, cosa cercare di capire, ponendo interrogativi da prendere sul serio, tanto più là dove non confermano ciò che già ci aspettavamo.
Linguistica dei Corpora; fonti orali; memoria; 1968, Keywords: Corpus linguistics; oral sources; memories; 1968.
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Le fonti orali alla prova della Linguistica dei corpora / Socrate, Francesca. - In: CONTEMPORANEA. - ISSN 1127-3070. - STAMPA. - 2/2013:(2013), pp. 327-333.
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