Il canone del romanzo storico nel primo periodo dell’indipendenza Trovare un canone nei primi romanzi storici del Novecento, ma non un canone di genere in quanto la natura del romanzo è sempre polimorfa, vuole significare evidenziare gli aspetti poetologici comuni alla produzione letteraria di questo periodo. L’ordito delle prime opere, fondanti la prosa lunga, presenta un’ambientazione storica, a volta delle lotte vissute nel presente altre che rimandano al passato, nell’ottocento, dove il rapporto storia-personaggio è determinante nell’agire del secondo. La trama si può arricchire di una storia d’amore, per lo più a lieto fine, nelle opere del gesuita Ndoc Nikaj (1865-1951), da Shkodra e rrethueme (1913) a Lulet në thes (1920), caratterizzata la prima da una commistione del modulo narrativo storico con il romanzo epistolare che si presenta pure in qualche romanzo del sud. Nel rapporto ideologia e messaggio da trasmettere, prevalgono i valori della società con l’affermazione dell’intento moralistico pedagogico e con il narratore onniscente, che s’introduce nel racconto mentre il filo narrativo cronologico è spesso interrotto da interi capitoli storici. Al sud, dove ci si oppone alle aggressioni dei greci, nel romanzo Nevruzi ( 1923) di Mehdi Frashëri (1879-1949) si rinviene un innovativo modulo narrativo dall’intreccio compatto e avventuroso, e con una storia d’amore tragica. E’ il primo romanzo di formazione o Bildungsroman nella letteratura albanese, dove il protagonista si distacca dalla separatezza dell’isola, dalla vita clanica, e s’incontra con il mondo, per cui la sua evoluzione rappresenta una fase nuova di sviluppo e crescita fino alla sua maturazione, contraddistinta dal perfezionamento intellettuale. Infine in Patrioti (1928) di Anton Frashëri (1892-1965), romanzo sulla conquista greca e la conseguente liberazione di Corcia nel 1914, è assente la storia d’amore, ma resta la trama di fondo del romanzo storico nel quale si costruisce l’avventura del personaggio positivo. Questi autori si allontanano dalla linea manzoniana del nord, con molta più attenzione all’organizzazione sociale, alla mentalità, ai rapporti tra le varie confessioni religiose, alcune identificantesi con la nazionalità, e ai contrasti fra filo-greci, musulmani e albanesi. Se un canone si rintraccia, non nella struttura che rimane ottocentesca, è quindi la tipizzazione del personaggio positivo che necessariamente è un “patriota combattente per l’indipendenza”, e in tutta la produzione artistica, sia a nord che a sud, c’è il progetto di voler costruire una nazione territoriale e una cultura identitaria, uno stato moderno il cui il riferimento è l’occidente e l’abbandono quindi della tradizione negativa. Non manca un altro elemento caratterizzante le pubblicazioni: il superamento delle fedi religiose per combattere gli stranieri. I valori trimëri, besë, dashuri, atdhe sono la regola condivisa per rinsaldare l’ identità nel sottogenere del romanzo storico il cui canone può considerarsi una continuazione dell’ epica popolare e colta della poesia ottocentesca.

Il canone del romanzo storico nel primo periodo dell’indipendenza albanese / Miracco, Elio. - STAMPA. - (2013), pp. 101-121. (Intervento presentato al convegno Così vicine, così lontane. Cento anni di Albania indipendente e di relazioni italo-albanesi tenutosi a Sapienza Università di Roma nel 22-11-2012) [10.4458/1358].

Il canone del romanzo storico nel primo periodo dell’indipendenza albanese

MIRACCO, ELIO
2013

Abstract

Il canone del romanzo storico nel primo periodo dell’indipendenza Trovare un canone nei primi romanzi storici del Novecento, ma non un canone di genere in quanto la natura del romanzo è sempre polimorfa, vuole significare evidenziare gli aspetti poetologici comuni alla produzione letteraria di questo periodo. L’ordito delle prime opere, fondanti la prosa lunga, presenta un’ambientazione storica, a volta delle lotte vissute nel presente altre che rimandano al passato, nell’ottocento, dove il rapporto storia-personaggio è determinante nell’agire del secondo. La trama si può arricchire di una storia d’amore, per lo più a lieto fine, nelle opere del gesuita Ndoc Nikaj (1865-1951), da Shkodra e rrethueme (1913) a Lulet në thes (1920), caratterizzata la prima da una commistione del modulo narrativo storico con il romanzo epistolare che si presenta pure in qualche romanzo del sud. Nel rapporto ideologia e messaggio da trasmettere, prevalgono i valori della società con l’affermazione dell’intento moralistico pedagogico e con il narratore onniscente, che s’introduce nel racconto mentre il filo narrativo cronologico è spesso interrotto da interi capitoli storici. Al sud, dove ci si oppone alle aggressioni dei greci, nel romanzo Nevruzi ( 1923) di Mehdi Frashëri (1879-1949) si rinviene un innovativo modulo narrativo dall’intreccio compatto e avventuroso, e con una storia d’amore tragica. E’ il primo romanzo di formazione o Bildungsroman nella letteratura albanese, dove il protagonista si distacca dalla separatezza dell’isola, dalla vita clanica, e s’incontra con il mondo, per cui la sua evoluzione rappresenta una fase nuova di sviluppo e crescita fino alla sua maturazione, contraddistinta dal perfezionamento intellettuale. Infine in Patrioti (1928) di Anton Frashëri (1892-1965), romanzo sulla conquista greca e la conseguente liberazione di Corcia nel 1914, è assente la storia d’amore, ma resta la trama di fondo del romanzo storico nel quale si costruisce l’avventura del personaggio positivo. Questi autori si allontanano dalla linea manzoniana del nord, con molta più attenzione all’organizzazione sociale, alla mentalità, ai rapporti tra le varie confessioni religiose, alcune identificantesi con la nazionalità, e ai contrasti fra filo-greci, musulmani e albanesi. Se un canone si rintraccia, non nella struttura che rimane ottocentesca, è quindi la tipizzazione del personaggio positivo che necessariamente è un “patriota combattente per l’indipendenza”, e in tutta la produzione artistica, sia a nord che a sud, c’è il progetto di voler costruire una nazione territoriale e una cultura identitaria, uno stato moderno il cui il riferimento è l’occidente e l’abbandono quindi della tradizione negativa. Non manca un altro elemento caratterizzante le pubblicazioni: il superamento delle fedi religiose per combattere gli stranieri. I valori trimëri, besë, dashuri, atdhe sono la regola condivisa per rinsaldare l’ identità nel sottogenere del romanzo storico il cui canone può considerarsi una continuazione dell’ epica popolare e colta della poesia ottocentesca.
2013
Così vicine, così lontane. Cento anni di Albania indipendente e di relazioni italo-albanesi
Canone; romanzo; Albania
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Il canone del romanzo storico nel primo periodo dell’indipendenza albanese / Miracco, Elio. - STAMPA. - (2013), pp. 101-121. (Intervento presentato al convegno Così vicine, così lontane. Cento anni di Albania indipendente e di relazioni italo-albanesi tenutosi a Sapienza Università di Roma nel 22-11-2012) [10.4458/1358].
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/518124
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