The design of prefabricated homes to be assembled and disassembled that characterised (without ever assuming a central role) an area of Italian architectural research during recent decades belongs in reality to the dawn of the past century and may constitute a starting point for confronting, in a different manner, the diverse problems related to the contemporary housing emergency and the rehabilitation of abandoned urban areas. The essays by Maria Argenti and Maura Percoco reconstruct the history of temporary dwellings in Italy (from the house “transportable by pack animal” from the turn of the century to more recent experiments using remodelled shipping containers), seeking the key to a possible future in the more or less recent past. In the first of the two essays, alongside homes that could be disassembled and transported on animal-drawn carriages, we find a patent for a dismountable deco villa constructed as a prototype in Rome at the beginning of the past century. There are also experiments made by such architects as Albini, Pagano, Gandolfi, Canella, Daneri, Ponti and Minoletti. Temporary workers’ housing, dismountable vacation homes, prefabricated and lightweight houses for colonial habitats or post-war constructions that could be built in a short period of time are all described as occasions for designing and experimenting with residences, increasingly based on a logic of assembly. The investigation of Italian experiments (from Rosselli and Zanuso to Mendini and Pea, from Spadolini to Morassutti and Pacanowski) continues in the second essay with an examination of successive projects and patents designed with ever-larger components. Shells, containers, monocoques or moulded elements define increasingly more confortable dwellings that are easier to assemble or simply to be unpacked.

Il progetto di case prefabbricate da montare e smontare che ha caratterizzato - senza mai assumere un ruolo centrale - una parte della ricerca architettonica italiana negli ultimi decenni appartiene in realtà agli albori del secolo scorso e può costituire un punto di partenza per affrontare, in maniera diversa, le molteplici problematiche legate all’emergenza abitativa contemporanea e la riqualificazione di aree urbane dismesse. Il saggio di Maura Percoco insieme a quello di Maria Argenti - entrambi contenuti in «Rassegna di Architettura e Urbanistica» n. 134/135 - contengono gli esiti di una ricerca intesa a ricostruire la storia delle abitazioni temporanee in Italia (dalla casa " trasportata su carri trainati da animali" della fine del secolo ai più recenti esperimenti che riutilizzano il container per il trasporto di merci), al fine di cercare in un passato più o meno recente la chiave per un futuro possibile. In particolare, il saggio di Maura Percoco affronta l'indagine sulle sperimentazioni italiane tra i rivoluzionari anni ’60 e i meno utopici anni ’80. Da Rosselli e Zanuso a Mendini e Pea, da Spadolini a Morassutti e Pacanowski, l'esame di prototipi e brevetti progettati con componenti da montare sempre più grandi dimostrano l’evoluzione del concetto stesso di casa come "un oggetto di design, un oggetto prodotto in serie, un mobile da abitare”. Conchiglie, contenitori, monoscocche o elementi sagomati definiscono abitazioni sempre più confortevoli facili da assemblare o semplicemente da “dispiegare”. In termini più ampi, illustrano ideali di vita, prefigurano modi informali di abitare, narrano “idee, più che soluzioni”.

Itinerario attraverso la ricerca più recente sullʼabitare temporaneo in Italia. Dalla rivoluzione degli anni ʼ60 al progetto per lʼemergenza degli anni ʼ80 / Percoco, Maura. - In: RASSEGNA DI ARCHITETTURA E URBANISTICA. - ISSN 0392-8608. - STAMPA. - n. 134/135:(2011), pp. 80-90.

Itinerario attraverso la ricerca più recente sullʼabitare temporaneo in Italia. Dalla rivoluzione degli anni ʼ60 al progetto per lʼemergenza degli anni ʼ80

PERCOCO, Maura
2011

Abstract

The design of prefabricated homes to be assembled and disassembled that characterised (without ever assuming a central role) an area of Italian architectural research during recent decades belongs in reality to the dawn of the past century and may constitute a starting point for confronting, in a different manner, the diverse problems related to the contemporary housing emergency and the rehabilitation of abandoned urban areas. The essays by Maria Argenti and Maura Percoco reconstruct the history of temporary dwellings in Italy (from the house “transportable by pack animal” from the turn of the century to more recent experiments using remodelled shipping containers), seeking the key to a possible future in the more or less recent past. In the first of the two essays, alongside homes that could be disassembled and transported on animal-drawn carriages, we find a patent for a dismountable deco villa constructed as a prototype in Rome at the beginning of the past century. There are also experiments made by such architects as Albini, Pagano, Gandolfi, Canella, Daneri, Ponti and Minoletti. Temporary workers’ housing, dismountable vacation homes, prefabricated and lightweight houses for colonial habitats or post-war constructions that could be built in a short period of time are all described as occasions for designing and experimenting with residences, increasingly based on a logic of assembly. The investigation of Italian experiments (from Rosselli and Zanuso to Mendini and Pea, from Spadolini to Morassutti and Pacanowski) continues in the second essay with an examination of successive projects and patents designed with ever-larger components. Shells, containers, monocoques or moulded elements define increasingly more confortable dwellings that are easier to assemble or simply to be unpacked.
2011
Il progetto di case prefabbricate da montare e smontare che ha caratterizzato - senza mai assumere un ruolo centrale - una parte della ricerca architettonica italiana negli ultimi decenni appartiene in realtà agli albori del secolo scorso e può costituire un punto di partenza per affrontare, in maniera diversa, le molteplici problematiche legate all’emergenza abitativa contemporanea e la riqualificazione di aree urbane dismesse. Il saggio di Maura Percoco insieme a quello di Maria Argenti - entrambi contenuti in «Rassegna di Architettura e Urbanistica» n. 134/135 - contengono gli esiti di una ricerca intesa a ricostruire la storia delle abitazioni temporanee in Italia (dalla casa " trasportata su carri trainati da animali" della fine del secolo ai più recenti esperimenti che riutilizzano il container per il trasporto di merci), al fine di cercare in un passato più o meno recente la chiave per un futuro possibile. In particolare, il saggio di Maura Percoco affronta l'indagine sulle sperimentazioni italiane tra i rivoluzionari anni ’60 e i meno utopici anni ’80. Da Rosselli e Zanuso a Mendini e Pea, da Spadolini a Morassutti e Pacanowski, l'esame di prototipi e brevetti progettati con componenti da montare sempre più grandi dimostrano l’evoluzione del concetto stesso di casa come "un oggetto di design, un oggetto prodotto in serie, un mobile da abitare”. Conchiglie, contenitori, monoscocche o elementi sagomati definiscono abitazioni sempre più confortevoli facili da assemblare o semplicemente da “dispiegare”. In termini più ampi, illustrano ideali di vita, prefigurano modi informali di abitare, narrano “idee, più che soluzioni”.
abitare temporaneo, casa smontabile, casa ripiegabile, Novecento, Mobil Home di Alberto Rosselli, Unità mobile di Marco Zanuso, Casette prestampate di Cesare Pea, Capanno Guscio di Roberto Menghi, M.A.P.I. di Pierluigi Spadolini, Sistema Spazio di Marco Zanuso, Casetta telescopica di Davide Pacanowski.
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Itinerario attraverso la ricerca più recente sullʼabitare temporaneo in Italia. Dalla rivoluzione degli anni ʼ60 al progetto per lʼemergenza degli anni ʼ80 / Percoco, Maura. - In: RASSEGNA DI ARCHITETTURA E URBANISTICA. - ISSN 0392-8608. - STAMPA. - n. 134/135:(2011), pp. 80-90.
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