La scrivente ha dapprima illustrato le accezioni del vocabolo cripta nell’Antichità per sottolineare, con l’aiuto di immagini significative, le differenze rispetto ai significati più correnti attribuiti alla stessa parola in ambito cristiano. Ha quindi delineato un ampio excursus storico a partire dall’età costantiniana fino all’età moderna, utile sia per cogliere i cambiamenti d’uso verificatisi nel tempo nelle cripte in rapporto al mutare della liturgia e all’evolversi delle pratiche devozionali, sia il riflesso da un punto di vista architettonico che tali cambiamenti hanno avuto sull’edificazione delle cripte e delle chiese ad esse sovrapposte. Ha poi preso in considerazione e descritto le tipologie più diffuse di cripte, senza trascurarne alcune speciali e caratteristiche conformazioni, come le cripte a transetto e le cripte esterne. A conclusione dell’intervento ha introdotto lo specifico tema delle cripte ‘ad oratorium’ della Tuscia, evidenziandone le peculiarità e i riferimenti storico-architettonici.
Le cripte nelle chiese cristiane. Questioni di fede e di architettura / Mannino, Natalina. - (2013), pp. -----. (Intervento presentato al convegno Le cripte del Santo Sepolcro di Acquapendente e del Santissimo Salvatore al Monte Amiata nell'ambito delle cripte 'ad oratorium' della Tuscia tenutosi a Acquapendente / Abbadia San Salvatore (Italia) nel 27-28 aprile 2013).
Le cripte nelle chiese cristiane. Questioni di fede e di architettura
MANNINO, Natalina
2013
Abstract
La scrivente ha dapprima illustrato le accezioni del vocabolo cripta nell’Antichità per sottolineare, con l’aiuto di immagini significative, le differenze rispetto ai significati più correnti attribuiti alla stessa parola in ambito cristiano. Ha quindi delineato un ampio excursus storico a partire dall’età costantiniana fino all’età moderna, utile sia per cogliere i cambiamenti d’uso verificatisi nel tempo nelle cripte in rapporto al mutare della liturgia e all’evolversi delle pratiche devozionali, sia il riflesso da un punto di vista architettonico che tali cambiamenti hanno avuto sull’edificazione delle cripte e delle chiese ad esse sovrapposte. Ha poi preso in considerazione e descritto le tipologie più diffuse di cripte, senza trascurarne alcune speciali e caratteristiche conformazioni, come le cripte a transetto e le cripte esterne. A conclusione dell’intervento ha introdotto lo specifico tema delle cripte ‘ad oratorium’ della Tuscia, evidenziandone le peculiarità e i riferimenti storico-architettonici.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.