The purpose of the paper is to analyze the role played by the ECB in the economic crisis in Europe, especially in connection with the issue of the sustainability of public debt in some of the major countries of the European Monetary Union. To this end, a comparison is made with the ‘divorce’, in Italy in 1981, between the Treasury and the Central Bank. It demonstrates that the independence achieved by the Bank of Italy through this ‘divorce’, in addition to allowing for a more stable exchange rate policy, also had the objective of laying down such an institutional set-up able to hinder expansive fiscal policies, seen as an element that could cause wage growth and a profit squeeze. The same objective seems to be at the basis of the founding of the European Monetary Union, by means of the rules of the Maastricht Treaty curbing public deficits and debts on the one hand, and ECB independence from any European political institution on the other. So as not to weaken, and instead strengthen this institutional set-up and the income distribution that it contributes to maintaining, the EBC is not enabled to directly purchase the state securities of countries that are undergoing financial difficulties.

L’obiettivo del paper è di analizzare il ruolo svolto dalla BCE nella crisi economica in Europa e, in particolare, in relazione alla questione della sostenibilità del debito pubblico di alcuni dei paesi principali dell’Unione monetaria europea. A questo scopo viene effettuato un confronto con il “divorzio” del 1981, in Italia, tra Il Tesoro e la banca centrale. Esso mostra che l’autonomia ottenuta dalla Banca d’Italia con il “divorzio”, oltre a consentire una politica di stabilità del cambio, aveva l’obiettivo di determinare un contesto istituzionale tale da ostacolare le politiche fiscali espansive, viste come un elemento che poteva portare ad una crescita dei salari e ad una compressione dei margini di profitto. Lo stesso obiettivo sembra essere alla base della costruzione dell’Unione monetaria europea, attraverso le norme di controllo del deficit e del debito pubblico previste dal Trattato di Maastricht da un lato, e l’autonomia della BCE da qualunque istituzione politica europea, dall’altro. Per non indebolire – e anzi per rafforzare - questo assetto istituzionale e la distribuzione del reddito che esso contribuisce a mantenere, la BCE non è messa in grado di acquistare direttamente i titoli del debito pubblico dei paesi in difficoltà.

Il ruolo della BCE nella crisi economica in Europa / Maffeo, Vincenzo. - In: STUDI ECONOMICI. - ISSN 0039-2928. - STAMPA. - 107:107(2013), pp. 65-83. [10.3280/ste2012-107003]

Il ruolo della BCE nella crisi economica in Europa

MAFFEO, Vincenzo
2013

Abstract

The purpose of the paper is to analyze the role played by the ECB in the economic crisis in Europe, especially in connection with the issue of the sustainability of public debt in some of the major countries of the European Monetary Union. To this end, a comparison is made with the ‘divorce’, in Italy in 1981, between the Treasury and the Central Bank. It demonstrates that the independence achieved by the Bank of Italy through this ‘divorce’, in addition to allowing for a more stable exchange rate policy, also had the objective of laying down such an institutional set-up able to hinder expansive fiscal policies, seen as an element that could cause wage growth and a profit squeeze. The same objective seems to be at the basis of the founding of the European Monetary Union, by means of the rules of the Maastricht Treaty curbing public deficits and debts on the one hand, and ECB independence from any European political institution on the other. So as not to weaken, and instead strengthen this institutional set-up and the income distribution that it contributes to maintaining, the EBC is not enabled to directly purchase the state securities of countries that are undergoing financial difficulties.
2013
L’obiettivo del paper è di analizzare il ruolo svolto dalla BCE nella crisi economica in Europa e, in particolare, in relazione alla questione della sostenibilità del debito pubblico di alcuni dei paesi principali dell’Unione monetaria europea. A questo scopo viene effettuato un confronto con il “divorzio” del 1981, in Italia, tra Il Tesoro e la banca centrale. Esso mostra che l’autonomia ottenuta dalla Banca d’Italia con il “divorzio”, oltre a consentire una politica di stabilità del cambio, aveva l’obiettivo di determinare un contesto istituzionale tale da ostacolare le politiche fiscali espansive, viste come un elemento che poteva portare ad una crescita dei salari e ad una compressione dei margini di profitto. Lo stesso obiettivo sembra essere alla base della costruzione dell’Unione monetaria europea, attraverso le norme di controllo del deficit e del debito pubblico previste dal Trattato di Maastricht da un lato, e l’autonomia della BCE da qualunque istituzione politica europea, dall’altro. Per non indebolire – e anzi per rafforzare - questo assetto istituzionale e la distribuzione del reddito che esso contribuisce a mantenere, la BCE non è messa in grado di acquistare direttamente i titoli del debito pubblico dei paesi in difficoltà.
Politica monetaria, distribuzione del reddito, Unione europea
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Il ruolo della BCE nella crisi economica in Europa / Maffeo, Vincenzo. - In: STUDI ECONOMICI. - ISSN 0039-2928. - STAMPA. - 107:107(2013), pp. 65-83. [10.3280/ste2012-107003]
File allegati a questo prodotto
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/516050
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact