Il contributo analizza il ricco quadro offerto dalla produzione architettonica dell’I.C.P. di Roma, degli anni ’20 -’30, che all’interno della vicenda romana, evidenzia una significativa esperienza nella definizione di ’altra Modernità’. Si individua il tema della contaminazione che frequentemente accomuna i vari livelli progettuali nei quartieri popolari di questo periodo: a scala urbana, nella distribuzione funzionale degli alloggi, nella definizione architettonico-formale. Contaminazione che è contestualmente processo di semplificazione di stilemi formali tradizionali consolidati a più livelli e nuova sperimentazione progettuale di impianti, forme, metodologie aggregative dei tipi edilizi; modalità ormai lontane dal deposito metodologico ottocentesco, ma non assimilabili all’interno di quelle categorie dello ‘stile moderno internazionale’. Da qui si svolge un’analisi rivolta ad alcuni quartieri dell’I.C.P. meno studiati, come il Flaminio II, l’Appio I e II, il Tiburtino II, Ostia Mare, opera degli architetti: A. Limongelli, G. Guidi, C. Palmerini, P. Marconi, M. De Renzi, ecc. Nell’analisi si richiamano anche quegli episodi noti ma altrettanto eloquenti nell’ottica della contaminazione generatrice di ‘altra modernità’, come l’esperienza del Testaccio IV, Trionfale V, Città-giardino Garbatella e Aniene .

Contaminazione di tradizione e modernità nei quartieri popolari a Roma:1920-40 / Benedetti, Simona. - (2007). (Intervento presentato al convegno L’Altra Modernità città e architettura tenutosi a Roma - Facoltà di Architettura Valle Giulia e L. Quaroni nel 11-13 Aprile 2007).

Contaminazione di tradizione e modernità nei quartieri popolari a Roma:1920-40

BENEDETTI, SIMONA
2007

Abstract

Il contributo analizza il ricco quadro offerto dalla produzione architettonica dell’I.C.P. di Roma, degli anni ’20 -’30, che all’interno della vicenda romana, evidenzia una significativa esperienza nella definizione di ’altra Modernità’. Si individua il tema della contaminazione che frequentemente accomuna i vari livelli progettuali nei quartieri popolari di questo periodo: a scala urbana, nella distribuzione funzionale degli alloggi, nella definizione architettonico-formale. Contaminazione che è contestualmente processo di semplificazione di stilemi formali tradizionali consolidati a più livelli e nuova sperimentazione progettuale di impianti, forme, metodologie aggregative dei tipi edilizi; modalità ormai lontane dal deposito metodologico ottocentesco, ma non assimilabili all’interno di quelle categorie dello ‘stile moderno internazionale’. Da qui si svolge un’analisi rivolta ad alcuni quartieri dell’I.C.P. meno studiati, come il Flaminio II, l’Appio I e II, il Tiburtino II, Ostia Mare, opera degli architetti: A. Limongelli, G. Guidi, C. Palmerini, P. Marconi, M. De Renzi, ecc. Nell’analisi si richiamano anche quegli episodi noti ma altrettanto eloquenti nell’ottica della contaminazione generatrice di ‘altra modernità’, come l’esperienza del Testaccio IV, Trionfale V, Città-giardino Garbatella e Aniene .
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