George Lakoff, professore di linguistica a Berkeley, ha pubblicato nel settembre del 2004 Don’t think of an elephant, una sorta di messaggio al mondo progressista focalizzato sullo studio dei meccanismi della comunicazione poli- tica. Il libro è presto diventato un best-seller negli Stati Uniti e altrove (anche la traduzione italiana – ed. Fusi Orari, pref. di F. De Bortoli – ha fatto discutere) e non è difficile comprendere perché. Pur essendo scritto con uno stile giorna- listico in modo da raggiungere il grande pubblico, il lavoro è il risultato di un interessante connubio tra filosofia, politica, linguistica e scienze cognitive. Una delle sue idee-forza è che le recenti scoperte sulla mente mettono in una nuova luce il potenziale di influenza della comunicazione politica. Il frame – in breve, lo schema concettuale che utilizziamo per organizzare l’esperienza – è una struttura centrale per la comprensione di qualsiasi forma di comunicazione, e per quella politica in particolare, riveste un ruolo decisivo. Attraverso i frames, le metafore e le narrazioni culturali nella nostra mente si crea un canale privilegiato di lettura e comprensione degli avvenimenti tale da influenzare l’intera nostra percezione della realtà, degli scambi informativi e ovviamente anche le dinamiche di voto. Su questi e altri temi ho avuto l’occasione di discutere a Berkeley, nel dicembre del 2009, con George Lakoff.
Le metafore (politiche) possono uccidere. Un'intervista a George Lakoff / DI PIETRO, Stefano. - In: COMUNICAZIONE POLITICA. - ISSN 1594-6061. - STAMPA. - 2/2010:(2010), pp. 273-284.
Le metafore (politiche) possono uccidere. Un'intervista a George Lakoff
DI PIETRO, STEFANO
2010
Abstract
George Lakoff, professore di linguistica a Berkeley, ha pubblicato nel settembre del 2004 Don’t think of an elephant, una sorta di messaggio al mondo progressista focalizzato sullo studio dei meccanismi della comunicazione poli- tica. Il libro è presto diventato un best-seller negli Stati Uniti e altrove (anche la traduzione italiana – ed. Fusi Orari, pref. di F. De Bortoli – ha fatto discutere) e non è difficile comprendere perché. Pur essendo scritto con uno stile giorna- listico in modo da raggiungere il grande pubblico, il lavoro è il risultato di un interessante connubio tra filosofia, politica, linguistica e scienze cognitive. Una delle sue idee-forza è che le recenti scoperte sulla mente mettono in una nuova luce il potenziale di influenza della comunicazione politica. Il frame – in breve, lo schema concettuale che utilizziamo per organizzare l’esperienza – è una struttura centrale per la comprensione di qualsiasi forma di comunicazione, e per quella politica in particolare, riveste un ruolo decisivo. Attraverso i frames, le metafore e le narrazioni culturali nella nostra mente si crea un canale privilegiato di lettura e comprensione degli avvenimenti tale da influenzare l’intera nostra percezione della realtà, degli scambi informativi e ovviamente anche le dinamiche di voto. Su questi e altri temi ho avuto l’occasione di discutere a Berkeley, nel dicembre del 2009, con George Lakoff.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.