Antropomorfismo e teriomorfismo hanno dato vita a forme ibride uomo-animale che giocano un ruolo centrale nell'iconografia divina egizia. L'animalità è solo una delle forme che la divinità assume per manifestarsi sulla terra all'umanità poiché solo la molteplicità delle rappresentazioni e delle combinazioni consente di determinare meglio la natura di un'entità divina altrimenti nascosta e sfuggente. Nella conseguente costruzione del carattere teratomorfo della divinità egizia l'animale era considerato dunque una vera e propria epifania delle divinità e non una sua semplice rappresentazione. Gli animali considerati sacri e oggetti di culto erano di conseguenza manifestazioni degli dei. Partendo da queste considerazioni ciò che la natura ha voluto esprimere in esseri umani caratterizzati da particolari patologie considerate “mostruose” e dunque pericolose in contesti diversi, nell'antico Egitto non solo era accettato, ma veniva interpretato in senso positivo. I casi di malformazioni non erano rari nell'antichità, il ritrovamento di alcune mummie e le rappresentazioni artistiche confermano la presenza di casi del genere ma questi non venivano nascosti o ignorati, il deforme era considerato degno di rispetto e schernirlo non era visto di buon occhio. Questo perché la deformità era vista come un marchio lasciato dalla divinità che poteva elevare chi ne era affetto fino ai più alti gradi della sfera sociale e dei contesti magico-ritualistici. L'associazione con divinità come Ptah e Bes, e la convinzione che il deforme avesse poteri apotropaici e garantisse fertilità spiega perché all'interno delle tombe la presenza di amuleti dalle forme ibride e mostruose fosse così frequente. Attraverso l'analisi di testi e rappresentazioni si intende evidenziare i punti comuni che la mostruosità umana aveva con quella divina e il suo conseguente simbolismo nella religione egizia.

La ‘mostruosità’ umana e il divino nell’antico Egitto / Colazilli, Alessandra. - STAMPA. - (In corso di stampa). (Intervento presentato al convegno Monstra – Costruzione e Percezione delle entità ibride e mostruose nel Mediterraneo antico tenutosi a Velletri nel 8-11 giugno 2011).

La ‘mostruosità’ umana e il divino nell’antico Egitto

COLAZILLI, ALESSANDRA
In corso di stampa

Abstract

Antropomorfismo e teriomorfismo hanno dato vita a forme ibride uomo-animale che giocano un ruolo centrale nell'iconografia divina egizia. L'animalità è solo una delle forme che la divinità assume per manifestarsi sulla terra all'umanità poiché solo la molteplicità delle rappresentazioni e delle combinazioni consente di determinare meglio la natura di un'entità divina altrimenti nascosta e sfuggente. Nella conseguente costruzione del carattere teratomorfo della divinità egizia l'animale era considerato dunque una vera e propria epifania delle divinità e non una sua semplice rappresentazione. Gli animali considerati sacri e oggetti di culto erano di conseguenza manifestazioni degli dei. Partendo da queste considerazioni ciò che la natura ha voluto esprimere in esseri umani caratterizzati da particolari patologie considerate “mostruose” e dunque pericolose in contesti diversi, nell'antico Egitto non solo era accettato, ma veniva interpretato in senso positivo. I casi di malformazioni non erano rari nell'antichità, il ritrovamento di alcune mummie e le rappresentazioni artistiche confermano la presenza di casi del genere ma questi non venivano nascosti o ignorati, il deforme era considerato degno di rispetto e schernirlo non era visto di buon occhio. Questo perché la deformità era vista come un marchio lasciato dalla divinità che poteva elevare chi ne era affetto fino ai più alti gradi della sfera sociale e dei contesti magico-ritualistici. L'associazione con divinità come Ptah e Bes, e la convinzione che il deforme avesse poteri apotropaici e garantisse fertilità spiega perché all'interno delle tombe la presenza di amuleti dalle forme ibride e mostruose fosse così frequente. Attraverso l'analisi di testi e rappresentazioni si intende evidenziare i punti comuni che la mostruosità umana aveva con quella divina e il suo conseguente simbolismo nella religione egizia.
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Monstra – Costruzione e Percezione delle entità ibride e mostruose nel Mediterraneo antico
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
La ‘mostruosità’ umana e il divino nell’antico Egitto / Colazilli, Alessandra. - STAMPA. - (In corso di stampa). (Intervento presentato al convegno Monstra – Costruzione e Percezione delle entità ibride e mostruose nel Mediterraneo antico tenutosi a Velletri nel 8-11 giugno 2011).
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