La ricerca in tema di adozioni ha messo in luce le potenzialità dell’esperienza adottiva come fattore di protezione con una funzione riparativa per i bambini che hanno subito abbandoni, abusi o maltrattamenti (Van Ijzendoorn e Juffer, 2006). L’adozione rappresenta infatti un’opportunità per sperimentare un nuovo ambiente relazionale adeguato e stabile, all’interno del quale rielaborare le precoci rappresentazioni dell’attaccamento di tipo insicuro o disorganizzato (Pace, Zavattini, D’Alessio 2012). La costruzione di un rapporto di attaccamento sicuro si realizza attraverso gli scambi emotivi che si verificano tra bambino e genitore, quando questi sono caratterizzati non solo dalla capacità dell’adulto di rispondere ai bisogni di sicurezza e protezione del bambino, ma anche dalla sua capacità di cogliere e rispondere in maniera pronta ed adeguata ai segnali affettivi del bambino attraverso uno scambio interattivo adeguato (Tronick, 2007; Beebe e Lachmann, 2003). La natura diadica del costrutto della disponibilità emotiva (Emde, 1980; Biringen, Robinson e Emde, 1998), che affonda le sue radici negli sugli studi sullo sviluppo dell’intersoggettività (Trevarthen e Aitken 2001), si fonda sul riconoscimento della natura bidirezionale della relazione genitore-bambino e del ruolo attivo del bambino nella sua regolazione, mettendo in luce come per la comprensione del grado di disponibilità emotiva del genitore sia necessario mettere in relazione il suo comportamento con quello del bambino. Il presente studio, realizzato in una famiglia con una bambina late adopted di 6 anni collocata in adozione da 1.5 anni, si propone di verificare se il costrutto della disponibilità emotiva diadica possa essere utilizzato per cogliere operativamente le caratteristiche della relazione genitore-bambino che consentono la formazione di un attaccamento sicuro e una rappresentazione interna di sé come efficace e del genitore come disponibile. Sono state raccolte le seguenti misure: presenza di sintomatologia depressiva (SCL-90, Derogatis et al. 1994; Conti, 2001; EPDS, Benvenuti, Ferrara, Niccolai, Valoriani, Cox 1999; CES-D, Radloff 1977; Fava 1983); problemi emotivo-comportamentali del bambino (CBCL, Achenbach e Rescorla 2001); stress nella relazione genitore-bambino (PSI-SF, Abidin 1995, Guarino et al. 2008); modelli di attaccamento adulto (AAI, George, Kaplan e Main 1985), vocabolario recettivo infantile (P.P.V.T.-R, M. Dunn e M. Dunn 2000); attaccamento infantile (MCAST, Green et al. 2000); rappresentazioni familiari (DdF, Corman 1967); qualità della relazione diadica (EAS, Biringen, Robinson e Emde 1998).

Co-costruire l’attaccamento: la qualità emotiva dell’interazione genitore-bambino in una famiglia adottiva / Piermattei, Claudia; Patruno, Chiara. - STAMPA. - (2012), pp. ...-....

Co-costruire l’attaccamento: la qualità emotiva dell’interazione genitore-bambino in una famiglia adottiva

PIERMATTEI, CLAUDIA;PATRUNO, CHIARA
2012

Abstract

La ricerca in tema di adozioni ha messo in luce le potenzialità dell’esperienza adottiva come fattore di protezione con una funzione riparativa per i bambini che hanno subito abbandoni, abusi o maltrattamenti (Van Ijzendoorn e Juffer, 2006). L’adozione rappresenta infatti un’opportunità per sperimentare un nuovo ambiente relazionale adeguato e stabile, all’interno del quale rielaborare le precoci rappresentazioni dell’attaccamento di tipo insicuro o disorganizzato (Pace, Zavattini, D’Alessio 2012). La costruzione di un rapporto di attaccamento sicuro si realizza attraverso gli scambi emotivi che si verificano tra bambino e genitore, quando questi sono caratterizzati non solo dalla capacità dell’adulto di rispondere ai bisogni di sicurezza e protezione del bambino, ma anche dalla sua capacità di cogliere e rispondere in maniera pronta ed adeguata ai segnali affettivi del bambino attraverso uno scambio interattivo adeguato (Tronick, 2007; Beebe e Lachmann, 2003). La natura diadica del costrutto della disponibilità emotiva (Emde, 1980; Biringen, Robinson e Emde, 1998), che affonda le sue radici negli sugli studi sullo sviluppo dell’intersoggettività (Trevarthen e Aitken 2001), si fonda sul riconoscimento della natura bidirezionale della relazione genitore-bambino e del ruolo attivo del bambino nella sua regolazione, mettendo in luce come per la comprensione del grado di disponibilità emotiva del genitore sia necessario mettere in relazione il suo comportamento con quello del bambino. Il presente studio, realizzato in una famiglia con una bambina late adopted di 6 anni collocata in adozione da 1.5 anni, si propone di verificare se il costrutto della disponibilità emotiva diadica possa essere utilizzato per cogliere operativamente le caratteristiche della relazione genitore-bambino che consentono la formazione di un attaccamento sicuro e una rappresentazione interna di sé come efficace e del genitore come disponibile. Sono state raccolte le seguenti misure: presenza di sintomatologia depressiva (SCL-90, Derogatis et al. 1994; Conti, 2001; EPDS, Benvenuti, Ferrara, Niccolai, Valoriani, Cox 1999; CES-D, Radloff 1977; Fava 1983); problemi emotivo-comportamentali del bambino (CBCL, Achenbach e Rescorla 2001); stress nella relazione genitore-bambino (PSI-SF, Abidin 1995, Guarino et al. 2008); modelli di attaccamento adulto (AAI, George, Kaplan e Main 1985), vocabolario recettivo infantile (P.P.V.T.-R, M. Dunn e M. Dunn 2000); attaccamento infantile (MCAST, Green et al. 2000); rappresentazioni familiari (DdF, Corman 1967); qualità della relazione diadica (EAS, Biringen, Robinson e Emde 1998).
2012
04 Pubblicazione in atti di convegno::04d Abstract in atti di convegno
Co-costruire l’attaccamento: la qualità emotiva dell’interazione genitore-bambino in una famiglia adottiva / Piermattei, Claudia; Patruno, Chiara. - STAMPA. - (2012), pp. ...-....
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