La nuova richiesta di solvibilità per le imprese di assicurazione degli Stati Membri dell’Unione Europea (Direttiva 2009/138/CE, anche detta “Solvency II”) ha rivoluzionato la definizione e le metodologie di calcolo del requisito di capitale, il quale dovrà tener conto dei rischi e dei sotto-rischi cui tali imprese sono esposte. Uno di questi, il premium risk, è il rischio che, in un orizzonte annuale, la somma delle spese e dei sinistri sia maggiore del volume dei premi ricevuto dai contratti, ossia che il valutatore, impegnato nel risolvere un problema di pricing di prodotti dei rami danni, abbia compiuto un errore nelle assunzioni, nei modelli o nei metodi adoperati. Nell’esporre il contenuto del presente intervento, si precisa preliminarmente che, per rispondere ad esigenze di maggiore fruibilità delle elaborazioni di calcolo, è stato scelto, come base dati, un portafoglio di ciclomotori “ad uso privato” relativo al triennio 2009-2011 e che tali dati, provenienti da diverse fonti aziendali, sono stati opportunamente corretti al fine di rappresentare in modo adeguato le dinamiche del mercato assicurativo italiano. Considerato, dunque, detto portafoglio di ciclomotori, cui sono associati i sinistri ed i costi eventualmente sostenuti per anno di avvenimento, che costituiscono le basi tecniche di un problema di pricing dei rami danni, vengono effettuate delle analisi statistiche preventive, volte ad osservare le serie storiche di queste grandezze. Avendo scelto una distribuzione di probabilità per le due variabili di risposta (c.d. dipendenti), saranno descritte le variabili tariffarie (c.d. esplicative) e le relatività ottenute dal modello lineare generalizzato (GLM), ritenuto “ottimo” ai sensi dell’“Akaike’s Information Criterion” (AIC) e del “Bayesian’s Information Criterion” (BIC), noti criteri statistici di confronto. Nelle stesse ipotesi funzionali, inoltre, sarà adoperato il modello additivo generalizzato (GAM), al fine di confrontare i due approcci metodologici tramite i suddetti criteri statistici, l’analisi dei residui ed alcune considerazioni qualitative sul numero e sulla fattispecie delle variabili ritenute significative nei due modelli. Questo primo intervento, pertanto, ha lo scopo di fornire una descrizione delle caratteristiche di due tra i maggiori modelli di tariffazione a priori dei prodotti assicurativi dei rami danni, di mostrare gli strumenti statistici utili alla loro scelta in un problema di pricing del ramo RCA e di delineare alcuni spunti di ricerca che permettano di descrivere un requisito di capitale sensibile alla scelta dei suddetti modelli di tariffazione.

Dalla scelta di un modello di pricing alla definizione di un requisito di capitale per il premium risk / Magatti, Vittorio. - STAMPA. - 1:(2012), pp. 1-3. (Intervento presentato al convegno Convegno Amases 2012 tenutosi a Vieste nel Settembre).

Dalla scelta di un modello di pricing alla definizione di un requisito di capitale per il premium risk

MAGATTI, VITTORIO
2012

Abstract

La nuova richiesta di solvibilità per le imprese di assicurazione degli Stati Membri dell’Unione Europea (Direttiva 2009/138/CE, anche detta “Solvency II”) ha rivoluzionato la definizione e le metodologie di calcolo del requisito di capitale, il quale dovrà tener conto dei rischi e dei sotto-rischi cui tali imprese sono esposte. Uno di questi, il premium risk, è il rischio che, in un orizzonte annuale, la somma delle spese e dei sinistri sia maggiore del volume dei premi ricevuto dai contratti, ossia che il valutatore, impegnato nel risolvere un problema di pricing di prodotti dei rami danni, abbia compiuto un errore nelle assunzioni, nei modelli o nei metodi adoperati. Nell’esporre il contenuto del presente intervento, si precisa preliminarmente che, per rispondere ad esigenze di maggiore fruibilità delle elaborazioni di calcolo, è stato scelto, come base dati, un portafoglio di ciclomotori “ad uso privato” relativo al triennio 2009-2011 e che tali dati, provenienti da diverse fonti aziendali, sono stati opportunamente corretti al fine di rappresentare in modo adeguato le dinamiche del mercato assicurativo italiano. Considerato, dunque, detto portafoglio di ciclomotori, cui sono associati i sinistri ed i costi eventualmente sostenuti per anno di avvenimento, che costituiscono le basi tecniche di un problema di pricing dei rami danni, vengono effettuate delle analisi statistiche preventive, volte ad osservare le serie storiche di queste grandezze. Avendo scelto una distribuzione di probabilità per le due variabili di risposta (c.d. dipendenti), saranno descritte le variabili tariffarie (c.d. esplicative) e le relatività ottenute dal modello lineare generalizzato (GLM), ritenuto “ottimo” ai sensi dell’“Akaike’s Information Criterion” (AIC) e del “Bayesian’s Information Criterion” (BIC), noti criteri statistici di confronto. Nelle stesse ipotesi funzionali, inoltre, sarà adoperato il modello additivo generalizzato (GAM), al fine di confrontare i due approcci metodologici tramite i suddetti criteri statistici, l’analisi dei residui ed alcune considerazioni qualitative sul numero e sulla fattispecie delle variabili ritenute significative nei due modelli. Questo primo intervento, pertanto, ha lo scopo di fornire una descrizione delle caratteristiche di due tra i maggiori modelli di tariffazione a priori dei prodotti assicurativi dei rami danni, di mostrare gli strumenti statistici utili alla loro scelta in un problema di pricing del ramo RCA e di delineare alcuni spunti di ricerca che permettano di descrivere un requisito di capitale sensibile alla scelta dei suddetti modelli di tariffazione.
2012
Convegno Amases 2012
04 Pubblicazione in atti di convegno::04d Abstract in atti di convegno
Dalla scelta di un modello di pricing alla definizione di un requisito di capitale per il premium risk / Magatti, Vittorio. - STAMPA. - 1:(2012), pp. 1-3. (Intervento presentato al convegno Convegno Amases 2012 tenutosi a Vieste nel Settembre).
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