Argomento del saggio è l’architettura cinquecentesca del castello di Belcaro presso Siena, opera attribuita a Baldassarre Peruzzi e scarsamente indagata dalla storiografia precedente. Lo studio, basato sul rilievo di alcune parti del complesso edilizio e su un’ampia documentazione archivistica in parte inedita, affronta in particolare due aspetti problematici fondamentali: la questione della consistenza architettonica cinquecentesca, in rapporto alle strutture preesistenti e alle parti realizzate successivamente, e la valutazione dell’opera svolta da Baldassarre Peruzzi, dal progetto non attuato alla definizione di quelle parti eseguite che sembrano recare l’impronta di un suo intervento. È possibile così circoscrivere l’apporto dell’architetto, distinguendolo dalle successive trasformazioni. Tra le conclusioni della ricerca è il chiarimento dell’attribuzione e della datazione della facciata dell’edificio principale della villa, che può farsi risalire in buona parte a un restauro del primo Ottocento.
Baldassarre Peruzzi e il castello di Belcaro: il progetto e gli interventi / Samperi, Renata. - STAMPA. - (2008), pp. 171-187. (Intervento presentato al convegno Siena nel Rinascimento: l'ultimo secolo della Repubblica tenutosi a Siena nel 28-30 sett. 2003 e 16-18 sett. 2004).
Baldassarre Peruzzi e il castello di Belcaro: il progetto e gli interventi
SAMPERI, renata
2008
Abstract
Argomento del saggio è l’architettura cinquecentesca del castello di Belcaro presso Siena, opera attribuita a Baldassarre Peruzzi e scarsamente indagata dalla storiografia precedente. Lo studio, basato sul rilievo di alcune parti del complesso edilizio e su un’ampia documentazione archivistica in parte inedita, affronta in particolare due aspetti problematici fondamentali: la questione della consistenza architettonica cinquecentesca, in rapporto alle strutture preesistenti e alle parti realizzate successivamente, e la valutazione dell’opera svolta da Baldassarre Peruzzi, dal progetto non attuato alla definizione di quelle parti eseguite che sembrano recare l’impronta di un suo intervento. È possibile così circoscrivere l’apporto dell’architetto, distinguendolo dalle successive trasformazioni. Tra le conclusioni della ricerca è il chiarimento dell’attribuzione e della datazione della facciata dell’edificio principale della villa, che può farsi risalire in buona parte a un restauro del primo Ottocento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.