Il miglioramento delle condizioni di igiene e comfort sono state alla base della storia delle città. L’eliminazione dei problemi sanitari e delle patologie ad essi associate hanno quindi avuto un ruolo determinante nella nascita dell’urbanistica moderna, che muove proprio dalle necessità di regolamentare le nuove realizzazioni tecniche e i provvedimenti invocati dagli igienisti per rimediare alle carenze sanitarie degli insediamenti paleoindustriali. La preminenza data ai temi legati alla salute dall’informazione e dalla cultura popolare odierna, ci fa capire che il corpo umano e il suo benessere sono ancora oggi al centro delle preoccupazioni della società contemporanea. Il dibattito su come rendere sempre più sane le città è però mutato e gli errori compiuti sulle città nel passato devono aiutarci a pensarne le sue trasformazioni diversamente. Nel passato i problemi principali riguardavano l’igiene e il comfort, oggi l’eccesso di comodità ha tramutato i simboli dell’innovazione della città ottocentesca - quali ad esempio gli ascensori - in espressione dell’inattività contemporanea, che conduce a mali come l’obesità e il diabete. Per gli igienisti o gli utopisti ottocenteschi il rifugio nella natura rappresentava un giovamento per i malati, oggi la natura non è più “prima natura” e ritirarsi negli spazi verdi urbani può addirittura rappresentare l’insorgere di allergie. Non è semplice quindi stabilire standard o misure di riferimento. Non si possono concepire progetti come fossero soluzioni terapeutiche, ma l’architettura e il disegno urbano possono prendersi cura dei propri abitanti, senza che ciò si trasformi in cura di per sé.

Pisa città che cammina: Salute e Paesaggio. Nuovi significati del Progetto Urbano / Capuano, Alessandra. - (2012). (Intervento presentato al convegno Pisa Città che cammina tenutosi a Sala degli Stemmi, Palazzo Carovana, Scuola Normale Superiore nel 15 dicembre 2012).

Pisa città che cammina: Salute e Paesaggio. Nuovi significati del Progetto Urbano

CAPUANO, Alessandra
2012

Abstract

Il miglioramento delle condizioni di igiene e comfort sono state alla base della storia delle città. L’eliminazione dei problemi sanitari e delle patologie ad essi associate hanno quindi avuto un ruolo determinante nella nascita dell’urbanistica moderna, che muove proprio dalle necessità di regolamentare le nuove realizzazioni tecniche e i provvedimenti invocati dagli igienisti per rimediare alle carenze sanitarie degli insediamenti paleoindustriali. La preminenza data ai temi legati alla salute dall’informazione e dalla cultura popolare odierna, ci fa capire che il corpo umano e il suo benessere sono ancora oggi al centro delle preoccupazioni della società contemporanea. Il dibattito su come rendere sempre più sane le città è però mutato e gli errori compiuti sulle città nel passato devono aiutarci a pensarne le sue trasformazioni diversamente. Nel passato i problemi principali riguardavano l’igiene e il comfort, oggi l’eccesso di comodità ha tramutato i simboli dell’innovazione della città ottocentesca - quali ad esempio gli ascensori - in espressione dell’inattività contemporanea, che conduce a mali come l’obesità e il diabete. Per gli igienisti o gli utopisti ottocenteschi il rifugio nella natura rappresentava un giovamento per i malati, oggi la natura non è più “prima natura” e ritirarsi negli spazi verdi urbani può addirittura rappresentare l’insorgere di allergie. Non è semplice quindi stabilire standard o misure di riferimento. Non si possono concepire progetti come fossero soluzioni terapeutiche, ma l’architettura e il disegno urbano possono prendersi cura dei propri abitanti, senza che ciò si trasformi in cura di per sé.
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