Lo studio del processo di sviluppo delle PMI e dell’intervento della Pubblica Amministrazione, nonché degli attori istituzionali direttamente e indirettamente coinvolti, presuppone un’attenta analisi del settore pubblico e dei relativi cambiamenti che, nel tempo, segnano il passaggio da un sistema unitario, monolitico e regolabile con criteri burocratici, ad uno più flessibile. In quest’ottica, assume particolare rilevanza il processo di riconversione delle politiche di intervento pubblico per lo sviluppo delle PMI. Relativamente a quest’ultimo aspetto, infatti, gli assetti strategico-organizzativi e i meccanismi di governo delle PMI mostrano istanze differenti rispetto al passato. In sostanza, la presenza di nuovi atteggiamenti strategici ed organizzativi delle PMI, da un lato, e la necessità di attivare un canale preferenziale per lo sviluppo economico e sociale delle aree deboli, dall’altro, impongono una riconfigurazione degli attori istituzionali per lo sviluppo. In proposito, il decreto legge di chiusura dell’intervento straordinario nel Mezzogiorno d’Italia ha sostanzialmente sancito la fine di un’epoca e l’inizio di un’altra; quest’ultima ha visto una ricollocazione di tutti gli attori dello sviluppo - parti sociali (sindacati, associazioni, imprenditori), ceto politico, istituzioni - in una fase in cui il rapporto tra il centro e la periferia si è sostanzialmente modificato. Questo processo di ricollocazione degli attori, rispetto alle dinamiche dello sviluppo economico del paese, può essere affrontato in due modi: riassetto di vertice delle politiche di intervento; interventi volti a favorire lo sviluppo locale attraverso modalità d’azione a sfondo sociale e cooperazionale. Nel primo caso, il presente lavoro fa riferimento a due attori istituzionali - la IG S.p.A. e la Italia Investimenti S.p.A. - che, pur modificando gli assetti strategico-organizzativi ed i meccanismi di governo, appaiono ancora regolamentati da meccanismi centralistici. Nel secondo caso, invece, l’esempio dei Patti Territoriali e dei Contratti d’Area mostra una totale riconversione dei sistemi di regolamentazione delle politiche di intervento, non più basate su un riassetto del rapporto centro-periferia, quanto piuttosto volte a privilegiare la formazione di risorse locali, per l’implementazione di un processo di diffusione capillare di cultura imprenditoriale. Solo comprendendo bene il valore delle specificità che caratterizzano ogni area del paese si potrà, infatti, individuare ed applicare la ricetta migliore per creare condizioni ottimali di sviluppo. Dopo aver trattato dell’evoluzione gestionale ed organizzativa del sistema della Pubblica Amministrazione, il lavoro si soffermerà sul processo di cambiamento delle politiche di intervento pubblico per lo sviluppo delle aree depresse del paese. Quest’ultimo aspetto è apparso oltremodo doveroso, dato il processo di riconversione cui sono chiamate le PMI nell’ambito dello sviluppo economico e sociale del paese. Nel terzo e quarto capitolo, infine, viene approfondita la tematica degli attori istituzionali mediante due differenti meccanismi di regolamentazione delle relazioni: a sfondo verticistico, ovvero locale. L’elaborazione di tale lavoro si è resa possibile anche grazie al contributo fattivo di numerose persone, alle quali va la mia gratitudine. Innanzitutto, mi preme ringraziare il Prof. Bruno Iaccarino, per la generosa e assidua attenzione con la quale ha seguito lo sviluppo di questo lavoro. Sono altresì profondamente grato al dott. Carlo Borgomeo, Presidente della IG S.p.A., e al dott. Tessari, della Italia Investimenti S.p.A., per avermi fornito preziose informazioni in merito ai casi trattati.
Riconfigurazione degli attori istituzionali e sviluppo delle piccole e medie imprese / ESPOSITO DE FALCO, Salvatore. - STAMPA. - (1999).
Riconfigurazione degli attori istituzionali e sviluppo delle piccole e medie imprese
ESPOSITO DE FALCO, SALVATORE
01/01/1999
Abstract
Lo studio del processo di sviluppo delle PMI e dell’intervento della Pubblica Amministrazione, nonché degli attori istituzionali direttamente e indirettamente coinvolti, presuppone un’attenta analisi del settore pubblico e dei relativi cambiamenti che, nel tempo, segnano il passaggio da un sistema unitario, monolitico e regolabile con criteri burocratici, ad uno più flessibile. In quest’ottica, assume particolare rilevanza il processo di riconversione delle politiche di intervento pubblico per lo sviluppo delle PMI. Relativamente a quest’ultimo aspetto, infatti, gli assetti strategico-organizzativi e i meccanismi di governo delle PMI mostrano istanze differenti rispetto al passato. In sostanza, la presenza di nuovi atteggiamenti strategici ed organizzativi delle PMI, da un lato, e la necessità di attivare un canale preferenziale per lo sviluppo economico e sociale delle aree deboli, dall’altro, impongono una riconfigurazione degli attori istituzionali per lo sviluppo. In proposito, il decreto legge di chiusura dell’intervento straordinario nel Mezzogiorno d’Italia ha sostanzialmente sancito la fine di un’epoca e l’inizio di un’altra; quest’ultima ha visto una ricollocazione di tutti gli attori dello sviluppo - parti sociali (sindacati, associazioni, imprenditori), ceto politico, istituzioni - in una fase in cui il rapporto tra il centro e la periferia si è sostanzialmente modificato. Questo processo di ricollocazione degli attori, rispetto alle dinamiche dello sviluppo economico del paese, può essere affrontato in due modi: riassetto di vertice delle politiche di intervento; interventi volti a favorire lo sviluppo locale attraverso modalità d’azione a sfondo sociale e cooperazionale. Nel primo caso, il presente lavoro fa riferimento a due attori istituzionali - la IG S.p.A. e la Italia Investimenti S.p.A. - che, pur modificando gli assetti strategico-organizzativi ed i meccanismi di governo, appaiono ancora regolamentati da meccanismi centralistici. Nel secondo caso, invece, l’esempio dei Patti Territoriali e dei Contratti d’Area mostra una totale riconversione dei sistemi di regolamentazione delle politiche di intervento, non più basate su un riassetto del rapporto centro-periferia, quanto piuttosto volte a privilegiare la formazione di risorse locali, per l’implementazione di un processo di diffusione capillare di cultura imprenditoriale. Solo comprendendo bene il valore delle specificità che caratterizzano ogni area del paese si potrà, infatti, individuare ed applicare la ricetta migliore per creare condizioni ottimali di sviluppo. Dopo aver trattato dell’evoluzione gestionale ed organizzativa del sistema della Pubblica Amministrazione, il lavoro si soffermerà sul processo di cambiamento delle politiche di intervento pubblico per lo sviluppo delle aree depresse del paese. Quest’ultimo aspetto è apparso oltremodo doveroso, dato il processo di riconversione cui sono chiamate le PMI nell’ambito dello sviluppo economico e sociale del paese. Nel terzo e quarto capitolo, infine, viene approfondita la tematica degli attori istituzionali mediante due differenti meccanismi di regolamentazione delle relazioni: a sfondo verticistico, ovvero locale. L’elaborazione di tale lavoro si è resa possibile anche grazie al contributo fattivo di numerose persone, alle quali va la mia gratitudine. Innanzitutto, mi preme ringraziare il Prof. Bruno Iaccarino, per la generosa e assidua attenzione con la quale ha seguito lo sviluppo di questo lavoro. Sono altresì profondamente grato al dott. Carlo Borgomeo, Presidente della IG S.p.A., e al dott. Tessari, della Italia Investimenti S.p.A., per avermi fornito preziose informazioni in merito ai casi trattati.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


