Il lavoro si inserisce nella fase di inquadramento quali-quantitativo del tema all’interno di un più ampio programma di ricerca sulle “Politiche di rigenerazione urbana per i piccoli centri storici con elevata presenza di migranti” (*). Obiettivo dello specifico ambito di attività era l’analisi e l’interpretazione delle dinamiche localizzative degli immigrati nei centri con popolazione inferiore ai 20.000 abitanti all’interno del territorio della regione Lazio. E’ noto, infatti, quanto il fenomeno migratorio abbia contribuito, nell’ultimo decennio, ad invertire i fenomeni di spopolamento dei centri minori in atto fin dal dopoguerra, come testimoniato dal confronto tra i valori di crescita 2001-2010 della presenza straniera nei comuni italiani con meno di 20.000 abitanti (oltre il 210%) e nei comuni con oltre 100.000 (meno del 170%). Il territorio laziale, inoltre, offre interessanti spunti di ricerca dovuti al persistere di squilibri – pur in attenuazione – tra la forza centripeta della polarità di Roma ed i contesti più periferici; lo studio ha pertanto mirato anche a verificare l’effettiva rilevanza della condizione di attrattività dell’area metropolitana rispetto ai flussi di migranti. L’universo di riferimento è rappresentato dai comuni medio-piccoli ad elevata presenza di residenti stranieri (superiore cioè al valore medio regionale esclusa Roma); ai risultanti 129 comuni è stata applicata una procedura di cluster analysis con l’utilizzo di un set di variabili miranti a definire i principali caratteri socio-economici (dinamiche demografiche, presenza di stranieri, presenza di anziani,reddito medio, presenza di addetti) e territoriali (valori immobiliari, prossimità alla stazione ferroviaria, età ed occupazione del patrimonio abitativo). Ne emerge una geografia delle dinamiche insediative migranti polarizzata tra una condizione metropolitana, rappresentata dai centri più prossimi alla capitale e particolarmente dinamici, ed una periferica e marginale, condizioni opposte ma ugualmente attrattive per l’insediamento di stranieri. Una successiva analisi multicriteriale geografica ha permesso poi di valutare le condizioni territoriali e la differenziazione dei comuni laziali esaminati, attraverso l’utilizzo di quattro indicatori complessi relativi a (i) condizioni abitative, (ii) aspetti socio-economici, (iii) offerta di servizi e (iv) performance delle amministrazioni comunali. Sono soprattutto questi ultimi due a definire ulteriori spunti di riflessione sui caratteri distintivi della condizione metropolitana, definendo ambiti di forte dipendenza dalla capitale per molte funzioni urbane, a fronte di una crescente capacità di “fare sistema” di molti centri delle cosiddette province minori. (*) Dipartimento DATA della Facoltà di Architettura della Sapienza Università di Roma, coordinato dalla Prof.ssa Manuela Ricci.

Dinamiche insediative dei migranti nei comuni minori del Lazio / Lazzarotti, Roberta; Sanna, VENERE STEFANIA. - ELETTRONICO. - (2012), pp. 1-25. (Intervento presentato al convegno XXXIII Conferenza scientifica annuale AISRe, Istituzioni, Reti Territoriali e Sistema Paese: La governance delle relazioni locali – nazionali tenutosi a Roma nel 13-15 settembre 2012).

Dinamiche insediative dei migranti nei comuni minori del Lazio

LAZZAROTTI, ROBERTA;SANNA, VENERE STEFANIA
2012

Abstract

Il lavoro si inserisce nella fase di inquadramento quali-quantitativo del tema all’interno di un più ampio programma di ricerca sulle “Politiche di rigenerazione urbana per i piccoli centri storici con elevata presenza di migranti” (*). Obiettivo dello specifico ambito di attività era l’analisi e l’interpretazione delle dinamiche localizzative degli immigrati nei centri con popolazione inferiore ai 20.000 abitanti all’interno del territorio della regione Lazio. E’ noto, infatti, quanto il fenomeno migratorio abbia contribuito, nell’ultimo decennio, ad invertire i fenomeni di spopolamento dei centri minori in atto fin dal dopoguerra, come testimoniato dal confronto tra i valori di crescita 2001-2010 della presenza straniera nei comuni italiani con meno di 20.000 abitanti (oltre il 210%) e nei comuni con oltre 100.000 (meno del 170%). Il territorio laziale, inoltre, offre interessanti spunti di ricerca dovuti al persistere di squilibri – pur in attenuazione – tra la forza centripeta della polarità di Roma ed i contesti più periferici; lo studio ha pertanto mirato anche a verificare l’effettiva rilevanza della condizione di attrattività dell’area metropolitana rispetto ai flussi di migranti. L’universo di riferimento è rappresentato dai comuni medio-piccoli ad elevata presenza di residenti stranieri (superiore cioè al valore medio regionale esclusa Roma); ai risultanti 129 comuni è stata applicata una procedura di cluster analysis con l’utilizzo di un set di variabili miranti a definire i principali caratteri socio-economici (dinamiche demografiche, presenza di stranieri, presenza di anziani,reddito medio, presenza di addetti) e territoriali (valori immobiliari, prossimità alla stazione ferroviaria, età ed occupazione del patrimonio abitativo). Ne emerge una geografia delle dinamiche insediative migranti polarizzata tra una condizione metropolitana, rappresentata dai centri più prossimi alla capitale e particolarmente dinamici, ed una periferica e marginale, condizioni opposte ma ugualmente attrattive per l’insediamento di stranieri. Una successiva analisi multicriteriale geografica ha permesso poi di valutare le condizioni territoriali e la differenziazione dei comuni laziali esaminati, attraverso l’utilizzo di quattro indicatori complessi relativi a (i) condizioni abitative, (ii) aspetti socio-economici, (iii) offerta di servizi e (iv) performance delle amministrazioni comunali. Sono soprattutto questi ultimi due a definire ulteriori spunti di riflessione sui caratteri distintivi della condizione metropolitana, definendo ambiti di forte dipendenza dalla capitale per molte funzioni urbane, a fronte di una crescente capacità di “fare sistema” di molti centri delle cosiddette province minori. (*) Dipartimento DATA della Facoltà di Architettura della Sapienza Università di Roma, coordinato dalla Prof.ssa Manuela Ricci.
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