L’emozione con i suoi domini - neurofisiologico, motorio/espressivo e cognitivo - è un elemento centrale dell’integrazione tra psiche e soma. Per Regolazione delle Emozioni (RE) s’intende il funzionamento sinergico di questi domini. Un deficit nell’elaborazione cognitiva dell’emozione (alessitimia) comporterebbe una disregolazione del Sistema Nervoso Autonomo (SNA), capace di spiegare la relazione, evidenziata in letteratura, tra alessitimia e ipertensione. A tal riguardo sono stati proposti due modelli contrastanti, che fanno riferimento a uno stato di ipoarousal e di iperarousal. Sulla base di una loro integrazione, Newmann et al. (2004) hanno suggerito negli alessitimici un’ipoattivazione del SNA in condizioni di reattività a situazioni emotive e un’iperattivazione durante la successiva fase di recupero. In linea con questo modello, si è ipotizzata negli alessitimici, rispetto ai non-alessitimici, la presenza di livelli pressori e di FC: a) maggiori in una condizione di base; b) minori durante un racconto di eventi emotivi; c) maggiori durante una fase di recupero. Hanno partecipato 60 normotesi (Uomini/Donne=30/30, età media=23,57) selezionati da un campione di 465 studenti universitari (18-30 anni) in base ai punteggi estremi della Toronto Alexithymia Scale a 20 item. Dopo una fase di baseline di 14 min, i partecipanti sono stati sottoposti a tre situazioni sperimentali, che differivano solo per la valenza emotiva (positiva, negativa e neutra) dell’evento che lo sperimentatore chiedeva di pensare, immaginare e narrare. L’ordine delle condizioni era bilanciato. Dopo ogni narrazione era presente una fase di recupero fisiologico in cui il partecipante rimaneva per 10 min quieto e senza parlare. Durante tutto l’esperimento i parametri fisiologici sono stati registrati ogni 90 secondi. Negli alessitimici, rispetto ai non alessitmici, si sono evidenziati maggiori livelli di PA nella condizione baseline (sistolica p=.04, diastolica p=.02), nelle condizioni sperimentali (sistolica p=.03, diastolica p=.03) e nei periodi di recupero (sitolica p=.02, diastolica p=.007). Inoltre, durante le condizioni sperimentali, si è osservata una FC minore solo negli alessitimici(p=.04). I risultati indicano, negli alessitimici, maggiori livelli pressori in tutte le situazioni (supportando il modello dell’iperarousal), mentre per la FC sono presenti minori livelli solo durante le condizioni sperimentali (supportando il modello dell’iporarousal). In conclusione, è presente un’interazione complessa tra caratteristiche emotive e parametri fisiologici, che suggerisce come un deficit della RE, già in giovane età, possa costituire un fattore di rischio per l’ipertensione.
Alessitimia: effetti sulla pressione arteriosa (PA) e sulla frequenza cardiaca (FC) / Mingarelli, Alessandro; Casagrande, Maria; Muggianu, A.; Di Nino, R.; Benevento, M.; Germano', Giuseppe Italo Walter; Bertini, Mario. - In: IPERTENSIONE E PREVENZIONE CARDIOVASCOLARE. - ISSN 1122-8601. - STAMPA. - (2010), pp. 168-168.
Alessitimia: effetti sulla pressione arteriosa (PA) e sulla frequenza cardiaca (FC)
MINGARELLI, alessandro;CASAGRANDE, Maria;GERMANO', Giuseppe Italo Walter;BERTINI, Mario
2010
Abstract
L’emozione con i suoi domini - neurofisiologico, motorio/espressivo e cognitivo - è un elemento centrale dell’integrazione tra psiche e soma. Per Regolazione delle Emozioni (RE) s’intende il funzionamento sinergico di questi domini. Un deficit nell’elaborazione cognitiva dell’emozione (alessitimia) comporterebbe una disregolazione del Sistema Nervoso Autonomo (SNA), capace di spiegare la relazione, evidenziata in letteratura, tra alessitimia e ipertensione. A tal riguardo sono stati proposti due modelli contrastanti, che fanno riferimento a uno stato di ipoarousal e di iperarousal. Sulla base di una loro integrazione, Newmann et al. (2004) hanno suggerito negli alessitimici un’ipoattivazione del SNA in condizioni di reattività a situazioni emotive e un’iperattivazione durante la successiva fase di recupero. In linea con questo modello, si è ipotizzata negli alessitimici, rispetto ai non-alessitimici, la presenza di livelli pressori e di FC: a) maggiori in una condizione di base; b) minori durante un racconto di eventi emotivi; c) maggiori durante una fase di recupero. Hanno partecipato 60 normotesi (Uomini/Donne=30/30, età media=23,57) selezionati da un campione di 465 studenti universitari (18-30 anni) in base ai punteggi estremi della Toronto Alexithymia Scale a 20 item. Dopo una fase di baseline di 14 min, i partecipanti sono stati sottoposti a tre situazioni sperimentali, che differivano solo per la valenza emotiva (positiva, negativa e neutra) dell’evento che lo sperimentatore chiedeva di pensare, immaginare e narrare. L’ordine delle condizioni era bilanciato. Dopo ogni narrazione era presente una fase di recupero fisiologico in cui il partecipante rimaneva per 10 min quieto e senza parlare. Durante tutto l’esperimento i parametri fisiologici sono stati registrati ogni 90 secondi. Negli alessitimici, rispetto ai non alessitmici, si sono evidenziati maggiori livelli di PA nella condizione baseline (sistolica p=.04, diastolica p=.02), nelle condizioni sperimentali (sistolica p=.03, diastolica p=.03) e nei periodi di recupero (sitolica p=.02, diastolica p=.007). Inoltre, durante le condizioni sperimentali, si è osservata una FC minore solo negli alessitimici(p=.04). I risultati indicano, negli alessitimici, maggiori livelli pressori in tutte le situazioni (supportando il modello dell’iperarousal), mentre per la FC sono presenti minori livelli solo durante le condizioni sperimentali (supportando il modello dell’iporarousal). In conclusione, è presente un’interazione complessa tra caratteristiche emotive e parametri fisiologici, che suggerisce come un deficit della RE, già in giovane età, possa costituire un fattore di rischio per l’ipertensione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.