After the first oil shock, due to the growing gap between spending and tax revenues, in most industrialized countries have formed high deficits, rarely absorbed. The mix of stabilization measures for fiscal consolidation and restoring its equilibrium, has rarely been sufficient to achieve the objective of reducing the debt / GDP ratio, when compared to the total number of actions taken. In addition, the impact of these interventions on economic systems have been contradictory: in some cases, restrictive fiscal policy measures have resulted in a slowdown in aggregate demand and economic growth, in others the same maneuvers restrictive have triggered an unexpected acceleration in private spending. In conclusion, since the reaction of economic systems to restrictive interventions has not always been the one indicated by the manuals of macroeconomics, that is not always there has been a contraction in aggregate demand, the question arises of how to explain these effects "non-Keynesian . "Scholars have identified three transmission channels through which fiscal policy can cause this kind of effect: (i) the interest rate channel, (ii) the channel of investment, (iii) the channel of rational expectations. Unlike the first two channels, the effect of a change in fiscal policy is a priori ambiguous in the third channel. Taking a cue from the existing literature, this paper presents a theoretical model to explain the mechanism through which the rational expectations cause both non-Keynesian effects in a model of a closed economy in which a model of an open economy.

Dopo il primo shock petrolifero, a causa del crescente gap tra spesa pubblica ed entrate fiscali, nella maggior parte dei paesi industrializzati si sono formati disavanzi elevati, raramente riassorbiti. Il mix di interventi di stabilizzazione per risanare i conti pubblici e ristabilirne l’equilibrio, raramente è stato sufficiente al raggiungimento dell’obiettivo di riduzione del rapporto debito/PIL, se paragonato al numero complessivo di azioni intraprese. Inoltre, le ripercussioni di questi interventi sui sistemi economici sono state contraddittorie: in alcuni casi interventi di politica fiscale restrittiva hanno provocato un rallentamento della domanda aggregata e della crescita economica, in altri le stesse manovre restrittive hanno innescato un’inaspettata accelerazione della spesa privata. In definitiva, poiché la reazione dei sistemi economici a interventi di tipo restrittivo non sempre è stata quella indicata dai manuali di macroeconomia, cioè non sempre si è verificata una contrazione della domanda aggregata, è sorta la questione di come spiegare questi effetti “non-keynesiani”. Gli studiosi hanno individuato tre canali di trasmissione attraverso cui la politica fiscale può provocare questo tipo di effetti: (i) il canale del tasso di interesse; (ii) il canale degli investimenti; (iii) il canale delle aspettative razionali. A differenza dei primi due canali, l’effetto di una manovra di politica fiscale è a priori ambiguo nel terzo canale. Prendendo spunto dalla letteratura esistente, questo paper presenta un modello teorico per spiegare il meccanismo attraverso il quale le aspettative razionali causano effetti non-keynesiani sia in un modello di economia chiusa che in un modello di economia aperta.

Effetti non keynesiani della politica fiscale: il ruolo delle aspettative / Marini, Giorgia. - In: RIVISTA ITALIANA DI ECONOMIA, DEMOGRAFIA E STATISTICA. - ISSN 0035-6832. - STAMPA. - LVIII:3-4(2004), pp. 127-146.

Effetti non keynesiani della politica fiscale: il ruolo delle aspettative

MARINI, GIORGIA
2004

Abstract

After the first oil shock, due to the growing gap between spending and tax revenues, in most industrialized countries have formed high deficits, rarely absorbed. The mix of stabilization measures for fiscal consolidation and restoring its equilibrium, has rarely been sufficient to achieve the objective of reducing the debt / GDP ratio, when compared to the total number of actions taken. In addition, the impact of these interventions on economic systems have been contradictory: in some cases, restrictive fiscal policy measures have resulted in a slowdown in aggregate demand and economic growth, in others the same maneuvers restrictive have triggered an unexpected acceleration in private spending. In conclusion, since the reaction of economic systems to restrictive interventions has not always been the one indicated by the manuals of macroeconomics, that is not always there has been a contraction in aggregate demand, the question arises of how to explain these effects "non-Keynesian . "Scholars have identified three transmission channels through which fiscal policy can cause this kind of effect: (i) the interest rate channel, (ii) the channel of investment, (iii) the channel of rational expectations. Unlike the first two channels, the effect of a change in fiscal policy is a priori ambiguous in the third channel. Taking a cue from the existing literature, this paper presents a theoretical model to explain the mechanism through which the rational expectations cause both non-Keynesian effects in a model of a closed economy in which a model of an open economy.
2004
Dopo il primo shock petrolifero, a causa del crescente gap tra spesa pubblica ed entrate fiscali, nella maggior parte dei paesi industrializzati si sono formati disavanzi elevati, raramente riassorbiti. Il mix di interventi di stabilizzazione per risanare i conti pubblici e ristabilirne l’equilibrio, raramente è stato sufficiente al raggiungimento dell’obiettivo di riduzione del rapporto debito/PIL, se paragonato al numero complessivo di azioni intraprese. Inoltre, le ripercussioni di questi interventi sui sistemi economici sono state contraddittorie: in alcuni casi interventi di politica fiscale restrittiva hanno provocato un rallentamento della domanda aggregata e della crescita economica, in altri le stesse manovre restrittive hanno innescato un’inaspettata accelerazione della spesa privata. In definitiva, poiché la reazione dei sistemi economici a interventi di tipo restrittivo non sempre è stata quella indicata dai manuali di macroeconomia, cioè non sempre si è verificata una contrazione della domanda aggregata, è sorta la questione di come spiegare questi effetti “non-keynesiani”. Gli studiosi hanno individuato tre canali di trasmissione attraverso cui la politica fiscale può provocare questo tipo di effetti: (i) il canale del tasso di interesse; (ii) il canale degli investimenti; (iii) il canale delle aspettative razionali. A differenza dei primi due canali, l’effetto di una manovra di politica fiscale è a priori ambiguo nel terzo canale. Prendendo spunto dalla letteratura esistente, questo paper presenta un modello teorico per spiegare il meccanismo attraverso il quale le aspettative razionali causano effetti non-keynesiani sia in un modello di economia chiusa che in un modello di economia aperta.
modelli OLG; aspettative; effetti non keynesiani
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Effetti non keynesiani della politica fiscale: il ruolo delle aspettative / Marini, Giorgia. - In: RIVISTA ITALIANA DI ECONOMIA, DEMOGRAFIA E STATISTICA. - ISSN 0035-6832. - STAMPA. - LVIII:3-4(2004), pp. 127-146.
File allegati a questo prodotto
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/500624
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact