Il volume ha come oggetto la scenografia teatrale per l’opera lirica ed è strutturato in due parti. Nella prima parte, esito della Ricerca di Ateneo Federato – anno 2007 - dal titolo “La Scenografia per il Teatro Lirico nel Novecento italiano” di cui sono stato responsabile, viene analizzata l’evoluzione delle idee e delle tecniche sceniche dal Rinascimento all’Ottocento, e le innovazioni dai primi del Novecento fino al panorama contemporaneo italiano e straniero. Lo scritto è accompagnato da illustrazioni a colori di progetti e realizzazioni sceniche di particolare importanza storica. Nel testo si mette in evidenza come dalla seconda metà del Quattrocento le relazioni tra le discipline della scenografia, dell'architettura e dell'arte pittorica fossero attraversate dalle sperimentazioni sull'uso della prospettiva e come in tal modo si aprì la strada verso una nuova dimensione della scenografia teatrale, che divenne spazio scenico dominato dall'artificio prospettico. La ricerca sulle trasformazioni della scenografia teatrale, disciplina che coinvolge altre discipline come la pittura e la musica, sottintende un contesto interdisciplinare e mette in evidenza i reciproci apporti tra architettura e scenografia, Molti degli autori dei quali si è indagato il lavoro, operanti all'interno di un periodo storico che dalla metà dell'Ottocento arriva ai nostri giorni, sono architetti. La pubblicazione dei risultati di questa ricerca appare opportuna se si considera che le pochissime pubblicazioni del settore sono a cura principalmente dalle facoltà umanistiche, e in quanto tali affrontano le problematiche della disciplina con un taglio letterario, meno incline ad esplorare le peculiarità progettuali e tecniche della messinscena, cosa necessaria per tramandare un patrimonio artistico originale e di grande valore, apprezzato in tutto il mondo. Il volume è stato presentato da Orazio Carpenzano, Luciano De Licio, Beppe Menegatti e Marco Petraschi nell’ambito del Convegno “Architettura e Scenografia” da me organizzato, tenutosi al MACRO Museo di Arte Contemporanea di Roma il 2 Aprile 2014, relatori Piero Ostilio Rossi (presentazione), Carlo Albarello, Fabrizio Gifuni, Silvia Tatti, Massimo Zammerini. La seconda parte del libro approfondisce uno dei temi fondamentali del progetto scenico per il teatro, il cambio di scena, con particolare attenzione al cambio a vista inteso come tema progettuale particolarmente complesso, per le sue implicazioni dal punto di vista compositivo. I quaranta progetti illustrati, preceduti da studi dell’autore, costituiscono una selezione di tesi di laurea in Scenografia e lavori svolti nel Corso di Scenografia nell’arco di dieci anni, dal 2002 al 2012. Questi lavori hanno interpretato il legame tra musica e architettura scenica nelle opere di Giuseppe Verdi per “Macbeth”, Don Carlo” e “Otello”, di Giuseppe Puccini per “Turandot” e “Madama Butterfly”, di Wolfgang Amadeus Mozart per “La Clemenza di tito” e di Richard Wagner per “Tristano e Isotta”. La maggior parte dei progetti illustrati costituiscono parte integrante della mostra tenutasi nel 2009 nell’ambito delle iniziative e del convegno su “Architettura e Melodramma” al quale presero parte il regista Beppe Menegatti, gli scenografi Aldo Buti e Giovanni Agostinucci, il musicologo Carlo Donadio e i professori Franco Purini, Marco Petreschi, Benedetto Todaro e Luciano De Licio.

Cambio di scena. La scenografia teatrale, architettura tra realismo e astrazione / Zammerini, Massimo. - STAMPA. - (2012), pp. 1-196.

Cambio di scena. La scenografia teatrale, architettura tra realismo e astrazione

ZAMMERINI, MASSIMO
2012

Abstract

Il volume ha come oggetto la scenografia teatrale per l’opera lirica ed è strutturato in due parti. Nella prima parte, esito della Ricerca di Ateneo Federato – anno 2007 - dal titolo “La Scenografia per il Teatro Lirico nel Novecento italiano” di cui sono stato responsabile, viene analizzata l’evoluzione delle idee e delle tecniche sceniche dal Rinascimento all’Ottocento, e le innovazioni dai primi del Novecento fino al panorama contemporaneo italiano e straniero. Lo scritto è accompagnato da illustrazioni a colori di progetti e realizzazioni sceniche di particolare importanza storica. Nel testo si mette in evidenza come dalla seconda metà del Quattrocento le relazioni tra le discipline della scenografia, dell'architettura e dell'arte pittorica fossero attraversate dalle sperimentazioni sull'uso della prospettiva e come in tal modo si aprì la strada verso una nuova dimensione della scenografia teatrale, che divenne spazio scenico dominato dall'artificio prospettico. La ricerca sulle trasformazioni della scenografia teatrale, disciplina che coinvolge altre discipline come la pittura e la musica, sottintende un contesto interdisciplinare e mette in evidenza i reciproci apporti tra architettura e scenografia, Molti degli autori dei quali si è indagato il lavoro, operanti all'interno di un periodo storico che dalla metà dell'Ottocento arriva ai nostri giorni, sono architetti. La pubblicazione dei risultati di questa ricerca appare opportuna se si considera che le pochissime pubblicazioni del settore sono a cura principalmente dalle facoltà umanistiche, e in quanto tali affrontano le problematiche della disciplina con un taglio letterario, meno incline ad esplorare le peculiarità progettuali e tecniche della messinscena, cosa necessaria per tramandare un patrimonio artistico originale e di grande valore, apprezzato in tutto il mondo. Il volume è stato presentato da Orazio Carpenzano, Luciano De Licio, Beppe Menegatti e Marco Petraschi nell’ambito del Convegno “Architettura e Scenografia” da me organizzato, tenutosi al MACRO Museo di Arte Contemporanea di Roma il 2 Aprile 2014, relatori Piero Ostilio Rossi (presentazione), Carlo Albarello, Fabrizio Gifuni, Silvia Tatti, Massimo Zammerini. La seconda parte del libro approfondisce uno dei temi fondamentali del progetto scenico per il teatro, il cambio di scena, con particolare attenzione al cambio a vista inteso come tema progettuale particolarmente complesso, per le sue implicazioni dal punto di vista compositivo. I quaranta progetti illustrati, preceduti da studi dell’autore, costituiscono una selezione di tesi di laurea in Scenografia e lavori svolti nel Corso di Scenografia nell’arco di dieci anni, dal 2002 al 2012. Questi lavori hanno interpretato il legame tra musica e architettura scenica nelle opere di Giuseppe Verdi per “Macbeth”, Don Carlo” e “Otello”, di Giuseppe Puccini per “Turandot” e “Madama Butterfly”, di Wolfgang Amadeus Mozart per “La Clemenza di tito” e di Richard Wagner per “Tristano e Isotta”. La maggior parte dei progetti illustrati costituiscono parte integrante della mostra tenutasi nel 2009 nell’ambito delle iniziative e del convegno su “Architettura e Melodramma” al quale presero parte il regista Beppe Menegatti, gli scenografi Aldo Buti e Giovanni Agostinucci, il musicologo Carlo Donadio e i professori Franco Purini, Marco Petreschi, Benedetto Todaro e Luciano De Licio.
2012
9788865141717
architettura; scena; teatro
03 Monografia::03a Saggio, Trattato Scientifico
Cambio di scena. La scenografia teatrale, architettura tra realismo e astrazione / Zammerini, Massimo. - STAMPA. - (2012), pp. 1-196.
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