L’IMPOSTA MUNICIPALE UNIFICATA (IMU) E GLI ENTI ECCLESIASTICI: NUOVE NORME PER VECCHI PROBLEMI

A law approved in the beginning of year 2012 tries to reach a mediation between the needs to provide for a tax treatment related to the specific nature of subjects who act in the general interest avoiding improper tax advantages for those who carry out activities for their own interests. The new law i salso oriented at avoiding the consequences of an infringement procedure activated at the EU level, which could reach a lot of additional burdens to the Italian Revenue. Issues arised from legislation according tax advantages to non profit entities on their immovable property is more than 20 years old, when a tax on real estate capital was setup in Italy.

Con una norma del 2012 il legislatore italiano ha tentato di raggiungere una mediazione tra l’esigenza di prevedere un trattamento fiscale adeguato alla natura dei soggetti (non soltanto gli enti ecclesiastici) che svolgono attività di interesse generale e la necessità di impedire l’attribuzione di vantaggi fiscali indebiti a soggetti che, in concreto, realizzano finalità non rientranti nella previsione agevolativa. La modifica ha anche lo scopo di superare le critiche sollevate dall’Unione Europea al sistema agevolativo disciplinato dall’art. 7 del D.Lgs. n. 504/92 con una procedura di infrazione aperta dalla Commissione nei confronti dello Stato italiano che potrebbe avere ricadute pesantissime sull’erario italiano. Le problematiche suscitate dalla disciplina relativa alle esenzioni dall’IMU sugli immobili degli enti «non commerciali» riportano all’attenzione quelle in larga parte analoghe (almeno per quanto riguarda le norme nazionali) che sorsero vent’anni or sono, nel momento in cui fu istituito, per la prima volta nel nostro ordinamento, un prelievo fiscale gravante in via ordinaria sul patrimonio immobiliare.