Le malattie cardiovascolari (MCV), infarto miocardico e ictus cerebrale, sono la principale conseguenza dell’aterosclerosi, processo infiammatorio cronico-degenerativo che ha le sue origini in età pediatrica, addirittura nella vita intrauterina. È stato dimostrato, infatti, che l’ipercolesterolemia materna in gravidanza può influenzare la formazione e la progressione delle lesioni aterosclerotiche iniziali in età pediatrica. L’ambiente intrauterino svolge quindi un ruolo importante nel modulare i fattori di rischio per MCV. Le cellule schiumose possono essere presenti in bambini < 1 anno di vita e portare alla formazione di strie lipidiche, clinicamente innocue e potenzialmente reversibili, riscontrabili nell’aorta a partire dai 3 anni di età. Dopo la pubertà le strie lipidiche evolvono gradualmente in lesioni intermedie e quindi in forme aterosclerotiche avanzate. Lo sviluppo e la progressione di tali lesioni sono determinati dalla presenza di fattori di rischio sia genetici sia ambientali, che si possono instaurare durante i periodi nutrizionali critici (intrauterino-neonatale, svezzamento, adiposity rebound). Sono stati individuati importanti fattori di rischio per MCV, alcuni modificabili (dislipidemia, ipertensione, fumo ecc.), altri non modificabili (sesso, età, familiarità per ischemia precoce). Anche diabete, sedentarietà e sovrappeso possono rivestire un importante ruolo nel determinismo delle MCV. Questi fattori agiscono in un continuum di rischio crescente e, se coesistenti, aumentano il rischio di sviluppare MCV. Il colesterolo sembra essere il maggiore responsabile dell’aterosclerosi precoce. Recentemente abbiamo condotto importanti studi sullo stress ossidativo in bambini ipercolesterolemici, identificando la presenza di: • elevate quantità di sCD40L, una proteina proaterogena proinfiammatoria; • un aumento della gp91phox, unità catalitica della NADPH ossidasi, potente vasocostrittore, con alterazioni anatomiche e funzionali della parete arteriosa; • elevate quantità di mieloperossidasi, glicoproteina che promuove la formazione di cellule schiumose.

Nutrizione e prevenzione in età pediatrica / Martino, Francesco. - In: TIC TRENDS IN CIRCULATION. - ISSN 2038-1468. - 3:(2010), pp. 26-27.

Nutrizione e prevenzione in età pediatrica

MARTINO, Francesco
2010

Abstract

Le malattie cardiovascolari (MCV), infarto miocardico e ictus cerebrale, sono la principale conseguenza dell’aterosclerosi, processo infiammatorio cronico-degenerativo che ha le sue origini in età pediatrica, addirittura nella vita intrauterina. È stato dimostrato, infatti, che l’ipercolesterolemia materna in gravidanza può influenzare la formazione e la progressione delle lesioni aterosclerotiche iniziali in età pediatrica. L’ambiente intrauterino svolge quindi un ruolo importante nel modulare i fattori di rischio per MCV. Le cellule schiumose possono essere presenti in bambini < 1 anno di vita e portare alla formazione di strie lipidiche, clinicamente innocue e potenzialmente reversibili, riscontrabili nell’aorta a partire dai 3 anni di età. Dopo la pubertà le strie lipidiche evolvono gradualmente in lesioni intermedie e quindi in forme aterosclerotiche avanzate. Lo sviluppo e la progressione di tali lesioni sono determinati dalla presenza di fattori di rischio sia genetici sia ambientali, che si possono instaurare durante i periodi nutrizionali critici (intrauterino-neonatale, svezzamento, adiposity rebound). Sono stati individuati importanti fattori di rischio per MCV, alcuni modificabili (dislipidemia, ipertensione, fumo ecc.), altri non modificabili (sesso, età, familiarità per ischemia precoce). Anche diabete, sedentarietà e sovrappeso possono rivestire un importante ruolo nel determinismo delle MCV. Questi fattori agiscono in un continuum di rischio crescente e, se coesistenti, aumentano il rischio di sviluppare MCV. Il colesterolo sembra essere il maggiore responsabile dell’aterosclerosi precoce. Recentemente abbiamo condotto importanti studi sullo stress ossidativo in bambini ipercolesterolemici, identificando la presenza di: • elevate quantità di sCD40L, una proteina proaterogena proinfiammatoria; • un aumento della gp91phox, unità catalitica della NADPH ossidasi, potente vasocostrittore, con alterazioni anatomiche e funzionali della parete arteriosa; • elevate quantità di mieloperossidasi, glicoproteina che promuove la formazione di cellule schiumose.
2010
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Nutrizione e prevenzione in età pediatrica / Martino, Francesco. - In: TIC TRENDS IN CIRCULATION. - ISSN 2038-1468. - 3:(2010), pp. 26-27.
File allegati a questo prodotto
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/498433
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact