Il carattere dei centri storici è il risultato di un’operazione corale che, nel corso dei secoli, in ragione del mutamento delle esigenze e del gusto, o di semplice necessità di manutenzione, ha portato all’aggiunta di elementi architettonici, alla sostituzione di parti deteriorate e alla variazione di materiali e cromie, contribuendo così a realizzare una consolidata stratificazione, quale testimonianza delle vicende storiche e costruttive dei singoli edifici e del tessuto urbano di cui fanno parte. Questi luoghi hanno subito nel passato - e subiscono ancora oggi - lente trasformazioni indotte da continui interventi, i quali, se non controllati, rischiano di portare alla perdita del carattere stesso del paesaggio urbano. La superficie dell’architettura con le sue coloriture, infatti, è il luogo dove maggiormente si depositano i segni del tempo, sia naturali che antropici; in questo modo costituisce un documento, una testimonianza storica e, contemporaneamente, si rende portavoce delle valenze estetiche del costruito, sia che si tratti di un’architettura a carattere monumentale, che di un semplice edificio, comunque parte integrante di un tessuto urbano storicizzato. Nel quadro così delineato, l’analisi conoscitiva si configura come momento irrinunciabile all’interno del percorso critico che porterà alla redazione di scelte progettuali consapevoli e appropriate al contesto: a partire dallo studio della storia, dall’osservazione diretta e dalle indagini strumentali sulle superfici architettoniche, passando attraverso le necessarie riflessioni critiche, si giungerà a definire, caso per caso, le linee di intervento più opportune per il progetto di restauro, che tenderà alla conservazione dei valori storici, figurativi e materici dell’edificio e all’armonia con il contesto in cui si inserisce. Tra le indagini strumentali l’acquisizione di dati colorimetrici, dovrebbe costituire una fase essenziale del processo conoscitivo. In tale processo di conoscenza, acquisiscono particolare rilevanza la lettura e la comprensione dell’impaginato architettonico, rispetto al quale l’uso del colore si pone in stretta sinergia, per identificare e sottolineare la gerarchia degli elementi costruttivi e la sintassi architettonica che caratterizzano il linguaggio del costruito. In virtù, quindi, dei valori storici ed estetici di cui è portatore e del ruolo attivo che riveste nella definizione della grammatica dell’impaginato, il colore dell’edilizia storica si configura a pieno titolo come tema da affrontare con lo spirito storico-critico proprio del progetto di restauro.

Restauro e colore dei Centri Storici fra identità e salvaguardia / Santopuoli, Nicola; F., Maietti; A., Alvisi; A., Sylos Labini. - STAMPA. - VIII A:(2012), pp. 229-236. (Intervento presentato al convegno Colore e Colorimetria. Contributi Multidisciplinari tenutosi a Bologna nel 13-14 settembre 2012).

Restauro e colore dei Centri Storici fra identità e salvaguardia

SANTOPUOLI, NICOLA;
2012

Abstract

Il carattere dei centri storici è il risultato di un’operazione corale che, nel corso dei secoli, in ragione del mutamento delle esigenze e del gusto, o di semplice necessità di manutenzione, ha portato all’aggiunta di elementi architettonici, alla sostituzione di parti deteriorate e alla variazione di materiali e cromie, contribuendo così a realizzare una consolidata stratificazione, quale testimonianza delle vicende storiche e costruttive dei singoli edifici e del tessuto urbano di cui fanno parte. Questi luoghi hanno subito nel passato - e subiscono ancora oggi - lente trasformazioni indotte da continui interventi, i quali, se non controllati, rischiano di portare alla perdita del carattere stesso del paesaggio urbano. La superficie dell’architettura con le sue coloriture, infatti, è il luogo dove maggiormente si depositano i segni del tempo, sia naturali che antropici; in questo modo costituisce un documento, una testimonianza storica e, contemporaneamente, si rende portavoce delle valenze estetiche del costruito, sia che si tratti di un’architettura a carattere monumentale, che di un semplice edificio, comunque parte integrante di un tessuto urbano storicizzato. Nel quadro così delineato, l’analisi conoscitiva si configura come momento irrinunciabile all’interno del percorso critico che porterà alla redazione di scelte progettuali consapevoli e appropriate al contesto: a partire dallo studio della storia, dall’osservazione diretta e dalle indagini strumentali sulle superfici architettoniche, passando attraverso le necessarie riflessioni critiche, si giungerà a definire, caso per caso, le linee di intervento più opportune per il progetto di restauro, che tenderà alla conservazione dei valori storici, figurativi e materici dell’edificio e all’armonia con il contesto in cui si inserisce. Tra le indagini strumentali l’acquisizione di dati colorimetrici, dovrebbe costituire una fase essenziale del processo conoscitivo. In tale processo di conoscenza, acquisiscono particolare rilevanza la lettura e la comprensione dell’impaginato architettonico, rispetto al quale l’uso del colore si pone in stretta sinergia, per identificare e sottolineare la gerarchia degli elementi costruttivi e la sintassi architettonica che caratterizzano il linguaggio del costruito. In virtù, quindi, dei valori storici ed estetici di cui è portatore e del ruolo attivo che riveste nella definizione della grammatica dell’impaginato, il colore dell’edilizia storica si configura a pieno titolo come tema da affrontare con lo spirito storico-critico proprio del progetto di restauro.
2012
Colore e Colorimetria. Contributi Multidisciplinari
colore; restauro; storia; teoria del restauro; rilievo; edilizia storica; architettura; colorimetria; diagnostica.
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Restauro e colore dei Centri Storici fra identità e salvaguardia / Santopuoli, Nicola; F., Maietti; A., Alvisi; A., Sylos Labini. - STAMPA. - VIII A:(2012), pp. 229-236. (Intervento presentato al convegno Colore e Colorimetria. Contributi Multidisciplinari tenutosi a Bologna nel 13-14 settembre 2012).
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