Il danno oculare da radiazioni luminose riguarda normalmente la cornea, ma può coinvolgere la retina. La cornea è la porzione anteriore dell'occhio e riceve il suo nutrimento dalle anse vascolari del limbus o giunzione sclero-corneale da cui provengo anche le cellule in grado di sostituire le cellule della cornea danneggiate. L’oftalmia da irradiazione luminosa è una lesione causata dalle radiazioni solari, conosciuto anche come "danno da luce blu", e/o da UV; la patologia è in grado di procurare dolore e arrossamento degli occhi e danni cicatriziali talvolta irreversibili. Per tali danni è stato suggerita una eziologia apoptotica mitocondriale oltre a normali eventi necrotici. Un elevato contenuto di ROS accelera la comparsa e la gravità dei danni da fotocheratite. Risulta importante proteggere e/o trattare farmacologicamente chi fosse stato esposto accidentalmente o continuativamente a rilevante irraggiamento, quali per esempio piloti di aereo, oppure particolari popolazioni. Per limitare tali danni utilizzare lenti filtranti non sembra essere in grado di risolvere il problema, soprattutto in soggetti già esposti. Diviene necessario studiare presidi farmacologici atti ad eliminare o ridurre eventuali rischi di danno irreversibile. Per ottimizzare tale studio si propone la valutazione delle risposte su sistemi in vitro che utilizzino colture cellulari quali: epiteliali; cheratociti e cellule staminali da espianti di limbus Su tali cellule si può indurre citoprotezione al fine di ridurne il danno da radiazioni, somministrando farmaci in grado di interferire con i meccanismi degenerativi, in particolare per prevenire danni al livello del DNA indotti da UVa/b.

Studio dei danni indotti da radiazioni non ionizzanti, UV e luminosa ad alta frequenza, a livello delle cellule staminali limbari / Pescosolido, Nicola; Risuleo, Gianfranco; Scarsella, Gianfranco; S., Stefanini; V., Berardi; A., Pascarella; D., Di Blasio; M., Di Fulvio; P., Fortezza. - (2010).

Studio dei danni indotti da radiazioni non ionizzanti, UV e luminosa ad alta frequenza, a livello delle cellule staminali limbari

PESCOSOLIDO, Nicola;RISULEO, Gianfranco;SCARSELLA, Gianfranco;
2010

Abstract

Il danno oculare da radiazioni luminose riguarda normalmente la cornea, ma può coinvolgere la retina. La cornea è la porzione anteriore dell'occhio e riceve il suo nutrimento dalle anse vascolari del limbus o giunzione sclero-corneale da cui provengo anche le cellule in grado di sostituire le cellule della cornea danneggiate. L’oftalmia da irradiazione luminosa è una lesione causata dalle radiazioni solari, conosciuto anche come "danno da luce blu", e/o da UV; la patologia è in grado di procurare dolore e arrossamento degli occhi e danni cicatriziali talvolta irreversibili. Per tali danni è stato suggerita una eziologia apoptotica mitocondriale oltre a normali eventi necrotici. Un elevato contenuto di ROS accelera la comparsa e la gravità dei danni da fotocheratite. Risulta importante proteggere e/o trattare farmacologicamente chi fosse stato esposto accidentalmente o continuativamente a rilevante irraggiamento, quali per esempio piloti di aereo, oppure particolari popolazioni. Per limitare tali danni utilizzare lenti filtranti non sembra essere in grado di risolvere il problema, soprattutto in soggetti già esposti. Diviene necessario studiare presidi farmacologici atti ad eliminare o ridurre eventuali rischi di danno irreversibile. Per ottimizzare tale studio si propone la valutazione delle risposte su sistemi in vitro che utilizzino colture cellulari quali: epiteliali; cheratociti e cellule staminali da espianti di limbus Su tali cellule si può indurre citoprotezione al fine di ridurne il danno da radiazioni, somministrando farmaci in grado di interferire con i meccanismi degenerativi, in particolare per prevenire danni al livello del DNA indotti da UVa/b.
2010
File allegati a questo prodotto
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/495565
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact