La patologia infiammatoria di tipo virale a carico dell'apparato genitale esterno nelle bambine e nelle adolescenti ha avuto nell'ultimo ventennio un notevole incremento per questa fascia di età. I principali agenti eziologici sono rappresentati dal Papillomavirus Umano (HPV), dal Citomegalovirus, dall'Herpes Simplex Virus (HSV 2), dai Virus Varicella-Zooster , Rosolia, etc. (manifestazioni locali genitali di forme esantematiche sistemiche. Altre entità meno frequenti sono rappresentate dal Mollusco Contagioso e dal Lichen sclero-atrofico a supposta eziologia virale. L'eziologia virale della condilomatosi genitale, ormai definitivamente riferita all'HPV, presenta un'ampia variabilità di microorganismi in causa, quali i tipi 6, 11, 16 e 18, classicamente ritenuti ad alto rischio, i tipi dal 30 al 40 e dal 50 al 60, ritenuti a rischio intermedio, fino ai tipi a basso rischio e, infine, i tipi fino al 200. La infezione da HPV, classicamente ritenuta di tipo sessuale, necessita di un ulteriore approfondimento soprattutto in riferimento alle modalità di trasmissione non sessuale: contaminazione del feto al momento del parto, contatto con lesioni da HPV in sede extra-genitale, trasmissione attraverso veicoli (acqua, etc.). Le manifestazioni cliniche delle infezioni da HPV sono rappresentate dai condilomi piani, dai condilomi acuminati (floridi), dai condilomi esofitici, dai microcondilomi e dai micropapillomi (supposta assenza della componente assiale vascolare). L'iter diagnostico è ad ampio spettro e comprensivo di tecniche strumentali (vulvo-vaginoscopia diagnostico-operativa di Huffmann-Huber), cito-istologiche, di microscopia elettronica e citometria statica ed a flusso, di HPV-DNA e tipizzazione virale/ibridizzazione molecolare. La vulvo-vaginoscopia permette di escludere nelle bambine e nelle adolescenti sessualmente inattive l'interessamento dell'epitelio cervicale e della mucosa vaginale da parte di lesioni microcondilomatose/micropapillomatose, qualora presenti a livello vulvare in tali pazienti. In questa sede, le localizzazioni più frequenti sono osservate a livello della superficie interna e della giunzione inferiore delle piccole labbra, oltre che a livello peri-uretrale. Non sono, altresì, da includere in tale inquadramento nosologico gli aspetti micropapillari a livello vulvare e le caratteristiche plicature della mucosa vaginale in bambine e adolescenti sessualmente inattive esenti da patologia virale o affette da processi flogistici cronici vulvo-vaginali di tipo non virale. Una riflessione emerge: è da considerare la microcondilomatosi/micropapillomatosi genitale esterna nelle bambine e nelle adolescenti sessualmente inattive una patologia autonoma oppure una tappa nell'iter evolutivo verso la condilomatosi vaginale e/o cervicale nelle pazienti sessualmente attive? Un ulteriore studio è necessario in tal senso al fine di un preciso inquadramento patogenetico e clinico-terapeutico di tale patologia nelle predette fasce di età, soprattutto in riferimento, oltre i limiti della terapia medica (classici antivirali topici, interferoni loco-regionali, etc.), al l'adozione, eventualmente in associazione, di trattamenti fisico-chirurgici (tecniche di coagulazione, laser-terapia, crioterapia, etc.).

Patologie Infettive in Ostetricia e Ginecologia / Pennesi, Primo. - STAMPA. - XXX:(2008), pp. 69-69. (Intervento presentato al convegno 1° Congresso Nazionale F.I.O.G., 16° Congresso Nazionale A.G.U.I., 14° Congresso Nazionale A.GI.CO., 10° Congresso Nazionale A.G.E.O. "La donna tra scienza e società" tenutosi a Roma nel 5 - 7 novembre 2008).

Patologie Infettive in Ostetricia e Ginecologia

PENNESI, Primo
2008

Abstract

La patologia infiammatoria di tipo virale a carico dell'apparato genitale esterno nelle bambine e nelle adolescenti ha avuto nell'ultimo ventennio un notevole incremento per questa fascia di età. I principali agenti eziologici sono rappresentati dal Papillomavirus Umano (HPV), dal Citomegalovirus, dall'Herpes Simplex Virus (HSV 2), dai Virus Varicella-Zooster , Rosolia, etc. (manifestazioni locali genitali di forme esantematiche sistemiche. Altre entità meno frequenti sono rappresentate dal Mollusco Contagioso e dal Lichen sclero-atrofico a supposta eziologia virale. L'eziologia virale della condilomatosi genitale, ormai definitivamente riferita all'HPV, presenta un'ampia variabilità di microorganismi in causa, quali i tipi 6, 11, 16 e 18, classicamente ritenuti ad alto rischio, i tipi dal 30 al 40 e dal 50 al 60, ritenuti a rischio intermedio, fino ai tipi a basso rischio e, infine, i tipi fino al 200. La infezione da HPV, classicamente ritenuta di tipo sessuale, necessita di un ulteriore approfondimento soprattutto in riferimento alle modalità di trasmissione non sessuale: contaminazione del feto al momento del parto, contatto con lesioni da HPV in sede extra-genitale, trasmissione attraverso veicoli (acqua, etc.). Le manifestazioni cliniche delle infezioni da HPV sono rappresentate dai condilomi piani, dai condilomi acuminati (floridi), dai condilomi esofitici, dai microcondilomi e dai micropapillomi (supposta assenza della componente assiale vascolare). L'iter diagnostico è ad ampio spettro e comprensivo di tecniche strumentali (vulvo-vaginoscopia diagnostico-operativa di Huffmann-Huber), cito-istologiche, di microscopia elettronica e citometria statica ed a flusso, di HPV-DNA e tipizzazione virale/ibridizzazione molecolare. La vulvo-vaginoscopia permette di escludere nelle bambine e nelle adolescenti sessualmente inattive l'interessamento dell'epitelio cervicale e della mucosa vaginale da parte di lesioni microcondilomatose/micropapillomatose, qualora presenti a livello vulvare in tali pazienti. In questa sede, le localizzazioni più frequenti sono osservate a livello della superficie interna e della giunzione inferiore delle piccole labbra, oltre che a livello peri-uretrale. Non sono, altresì, da includere in tale inquadramento nosologico gli aspetti micropapillari a livello vulvare e le caratteristiche plicature della mucosa vaginale in bambine e adolescenti sessualmente inattive esenti da patologia virale o affette da processi flogistici cronici vulvo-vaginali di tipo non virale. Una riflessione emerge: è da considerare la microcondilomatosi/micropapillomatosi genitale esterna nelle bambine e nelle adolescenti sessualmente inattive una patologia autonoma oppure una tappa nell'iter evolutivo verso la condilomatosi vaginale e/o cervicale nelle pazienti sessualmente attive? Un ulteriore studio è necessario in tal senso al fine di un preciso inquadramento patogenetico e clinico-terapeutico di tale patologia nelle predette fasce di età, soprattutto in riferimento, oltre i limiti della terapia medica (classici antivirali topici, interferoni loco-regionali, etc.), al l'adozione, eventualmente in associazione, di trattamenti fisico-chirurgici (tecniche di coagulazione, laser-terapia, crioterapia, etc.).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/494751
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