Le linee guida elaborate nel 2011 dalle società di cardiologia americane (American Heart Association: AHA) ed europee (European Atherosclerosis Society:EAS; European Society of Cardiology:ESC) hanno centrato in modo specifico il profilo di rischio e gli interventi di prevenzione dedicati alla donna. Queste indicazioni riconoscono ,da un lato, la scarsa presenza femminile negli studi sul rischio cardiovascolare (RCV) e dall’altro l’evidenza di alcune differenze tra peso relativo dei fattori di rischio, stima del rischio cardiovascolare totale , ed efficacia dei differenti interventi tra uomo e donna. Inoltre nella valutazione del profilo di rischio vengono inserite nuove variabili legate alla funzione riproduttiva ed in particolare alla storia di gravidanze patologiche (ipertensione in gravidanza, preeclampsia, diabete gestazionale). La donna presenta a 60 anni il rischio che l’uomo presenta 10 anni prima, e quindi l’età media della menopausa,intorno ai 50 anni, rappresenta un momento critico di valutazione e l’occasione per incoraggiare ad adottare misure di prevenzione primaria. Le linee guida dell’AHA ed EAS/ESC concordemente riportano gli interventi utili di prevenzione e di terapia per la salute cardiovascolare nella donna e tra questi esprimono un parere negativo sulla utilizzazione della terapia ormonale sostitutiva in menopausa. Specularmente le società di ginecologia hanno discusso la mole di evidenze sul ruolo della terapia ormonale cercando di conciliare i risultati degli studi epidemiologici e producendo delle nuove linee guida sull’uso della terapia in menopausa. Dal confronto delle linee guida emerge dunque il potenziale ruolo della figura del ginecologo nell’ambito del RCV della donna: identificare precocemente il soggetto a rischio, incoraggiare l’aderenza a misure di prevenzione comprendenti sia il corretto stile di vita che l’uso di farmaci e/o procedure mirate, discutere i rischi ed i benefici in base ai quali consigliare alla donna sintomatica una adeguata terapia ormonale all’inizio della menopausa.
La prevenzione ed il trattamento dei fattori di rischio per la malattia cardiovascolare nella donna in pre e postmenopausa: linee guida a confronto / Perrone, Giuseppina; Brunelli, Roberto; Morozzi, C.; Stefanutti, Claudia. - In: GIORNALE ITALIANO DI OSTETRICIA E GINECOLOGIA. - ISSN 0391-9013. - STAMPA. - XXXIV:5(2012), pp. 509-515.
La prevenzione ed il trattamento dei fattori di rischio per la malattia cardiovascolare nella donna in pre e postmenopausa: linee guida a confronto
PERRONE, Giuseppina;BRUNELLI, Roberto;C. Morozzi;STEFANUTTI, Claudia
2012
Abstract
Le linee guida elaborate nel 2011 dalle società di cardiologia americane (American Heart Association: AHA) ed europee (European Atherosclerosis Society:EAS; European Society of Cardiology:ESC) hanno centrato in modo specifico il profilo di rischio e gli interventi di prevenzione dedicati alla donna. Queste indicazioni riconoscono ,da un lato, la scarsa presenza femminile negli studi sul rischio cardiovascolare (RCV) e dall’altro l’evidenza di alcune differenze tra peso relativo dei fattori di rischio, stima del rischio cardiovascolare totale , ed efficacia dei differenti interventi tra uomo e donna. Inoltre nella valutazione del profilo di rischio vengono inserite nuove variabili legate alla funzione riproduttiva ed in particolare alla storia di gravidanze patologiche (ipertensione in gravidanza, preeclampsia, diabete gestazionale). La donna presenta a 60 anni il rischio che l’uomo presenta 10 anni prima, e quindi l’età media della menopausa,intorno ai 50 anni, rappresenta un momento critico di valutazione e l’occasione per incoraggiare ad adottare misure di prevenzione primaria. Le linee guida dell’AHA ed EAS/ESC concordemente riportano gli interventi utili di prevenzione e di terapia per la salute cardiovascolare nella donna e tra questi esprimono un parere negativo sulla utilizzazione della terapia ormonale sostitutiva in menopausa. Specularmente le società di ginecologia hanno discusso la mole di evidenze sul ruolo della terapia ormonale cercando di conciliare i risultati degli studi epidemiologici e producendo delle nuove linee guida sull’uso della terapia in menopausa. Dal confronto delle linee guida emerge dunque il potenziale ruolo della figura del ginecologo nell’ambito del RCV della donna: identificare precocemente il soggetto a rischio, incoraggiare l’aderenza a misure di prevenzione comprendenti sia il corretto stile di vita che l’uso di farmaci e/o procedure mirate, discutere i rischi ed i benefici in base ai quali consigliare alla donna sintomatica una adeguata terapia ormonale all’inizio della menopausa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.