LA NUOVA FIGURA DEL LAVORO A PROGETTO

L’articolo analizza i tratti caratterizzanti della nuova figura del lavoro a progetto, introdotta dal d. lgs. n. 276 del 2003 per contrastare gli abusi nell’utilizzo fraudolento delle collaborazioni continuative e coordinate. L’indagine prende le mosse dall’art. 409 c.p.c., esprimendo dubbi sulla coordinazione quale criterio di identificazione della fattispecie. Vengono invece approfonditi gli ulteriori requisiti di identificazione della fattispecie delineati dalle nuove disposizioni: il progetto (che rientra nel contenuto del contratto, pur nell’incertezza derivante dalla mancanza di una più precisa definizione normativa); l’obbligazione di risultato del collaboratore, le forme di coordinamento con l’organizzazione del committente, la funzione del tempo nell’economia del rapporto. L’analisi si sofferma, inoltre, sul regime sanzionatorio in caso di mancata individuazione del progetto o di attuazione del rapporto con modalità subordinate. Il saggio si conclude con l’inquadramento sistematico della nuova figura nell’area del lavoro autonomo, valutando criticamente le posizioni dottrinali che propongono nuove letture della subordinazione per risolvere i problemi di qualificazione della variegata tipologia dei rapporti di lavoro e rinvenendo invece nella nozione di dipendenza economica del lavoratore autonomo il vero valore aggiunto del dibattito in corso.