Nell’ambito dell’assistenza oncologica, saper comunicare con il malato rappresenta un momento strategico dell’assistenza intesa come elemento qualificante del servizio offerto e come legittima aspettativa dei malati e dei “familiari”. Informare ed educare una persona che si ammala di cancro non è un aspetto marginale delle cure: i malati hanno bisogno di chiare informazioni per conoscere, valutare e reagire in modo consapevole alle conseguenze di interventi chirurgici, agli effetti collaterali delle terapie e dei controlli periodici. Numerosi sono ancora gli ostacoli che incontrano i professionisti socio-sanitari nella comunicazione della diagnosi o dell’eventuale progressione di malattia: il timore di ferire inutilmente la persona malata; la paura di vivere angosce e sentimenti di impotenza difficilmente gestibili; la percezione che il tempo sia sempre limitato per discutere di temi difficili che provocano sofferenza; la convinzione che la competenza di alcune figure professionali riguardi solo la componente organica della malattia e non quella emozionale o psicosociale, demandata invece interamente a esperti come psicologi e psichiatri, rappresentano ulteriori barriere ancora da superare. Questo lavoro analizza la qualità delle relazioni professionali e capacità di accoglienza e comunicazione da parte di chi assiste i malati oncologici e i loro familiari.
Comunicazione e sostegno psicologico / Guarino, Angela; E., Lopez. - STAMPA. - 07/38:(2007), pp. 72-87.
Comunicazione e sostegno psicologico.
GUARINO, Angela;
2007
Abstract
Nell’ambito dell’assistenza oncologica, saper comunicare con il malato rappresenta un momento strategico dell’assistenza intesa come elemento qualificante del servizio offerto e come legittima aspettativa dei malati e dei “familiari”. Informare ed educare una persona che si ammala di cancro non è un aspetto marginale delle cure: i malati hanno bisogno di chiare informazioni per conoscere, valutare e reagire in modo consapevole alle conseguenze di interventi chirurgici, agli effetti collaterali delle terapie e dei controlli periodici. Numerosi sono ancora gli ostacoli che incontrano i professionisti socio-sanitari nella comunicazione della diagnosi o dell’eventuale progressione di malattia: il timore di ferire inutilmente la persona malata; la paura di vivere angosce e sentimenti di impotenza difficilmente gestibili; la percezione che il tempo sia sempre limitato per discutere di temi difficili che provocano sofferenza; la convinzione che la competenza di alcune figure professionali riguardi solo la componente organica della malattia e non quella emozionale o psicosociale, demandata invece interamente a esperti come psicologi e psichiatri, rappresentano ulteriori barriere ancora da superare. Questo lavoro analizza la qualità delle relazioni professionali e capacità di accoglienza e comunicazione da parte di chi assiste i malati oncologici e i loro familiari.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.