Introduzione: Il consenso informato in Psichiatria è argomento particolarmente complesso, specialmente alla luce del Codice di Deontologia medica del 2006 (artt. 33 e 35) che pone il consenso informato come prerequisito di ogni possibile intervento terapeutico, tranne in casi eccezionali, tra cui è incluso il Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO). Materiali e metodi: Si è proceduto a un’analisi delle attuali disposizioni legislative. Esse non pongono il consenso informato al centro della richiesta del provvedimento di TSO, ma subordinano quest’ultimo, in ogni caso, a una condizione definita come ‘‘alterazioni psichiche tali da richiedere un urgente intervento terapeutico’’, lasciando così aperto un discreto numero di difficoltà sul piano pratico nel momento in cui bisogna giudicare se emettere la richiesta di provvedimento. Risultati: Si ritiene che la stratificazione nel tempo di norme concernenti le problematiche relative all’interfaccia libertà/malattia mentale non sia armonizzata in modo conguo con la centralità del consenso informato in Medicina. Conclusioni: Sarebbe auspicabile una modalità di valutazione di richiesta del TSO che ponga il consenso informato (ovvero la sua mancanza per ragioni di malattia mentale) al centro della problematica del trattamento con privazione della libertà individuale. In tal senso il consenso potrebbe diventare un momento iniziale di recupero della responsabilità da parte del paziente.
Una riflessione sul trattamento sanitario obbligatorio coattivo e sul Codice deontologico / Ferracuti, Stefano; Girardi, Paolo; Massimo Di, Giannantonio; Alberto, Siracusano; Tatarelli, Roberto. - In: QUADERNI ITALIANI DI PSICHIATRIA. - ISSN 0393-0645. - STAMPA. - 29:2(2010), pp. 66-72. [10.1016/j.quip.2010.05.002]
Una riflessione sul trattamento sanitario obbligatorio coattivo e sul Codice deontologico
FERRACUTI, Stefano;GIRARDI, Paolo;TATARELLI, Roberto
2010
Abstract
Introduzione: Il consenso informato in Psichiatria è argomento particolarmente complesso, specialmente alla luce del Codice di Deontologia medica del 2006 (artt. 33 e 35) che pone il consenso informato come prerequisito di ogni possibile intervento terapeutico, tranne in casi eccezionali, tra cui è incluso il Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO). Materiali e metodi: Si è proceduto a un’analisi delle attuali disposizioni legislative. Esse non pongono il consenso informato al centro della richiesta del provvedimento di TSO, ma subordinano quest’ultimo, in ogni caso, a una condizione definita come ‘‘alterazioni psichiche tali da richiedere un urgente intervento terapeutico’’, lasciando così aperto un discreto numero di difficoltà sul piano pratico nel momento in cui bisogna giudicare se emettere la richiesta di provvedimento. Risultati: Si ritiene che la stratificazione nel tempo di norme concernenti le problematiche relative all’interfaccia libertà/malattia mentale non sia armonizzata in modo conguo con la centralità del consenso informato in Medicina. Conclusioni: Sarebbe auspicabile una modalità di valutazione di richiesta del TSO che ponga il consenso informato (ovvero la sua mancanza per ragioni di malattia mentale) al centro della problematica del trattamento con privazione della libertà individuale. In tal senso il consenso potrebbe diventare un momento iniziale di recupero della responsabilità da parte del paziente.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.