Negli ultimi anni i temi riguardanti l'ambiente hanno assunto un ruolo sempre crescente nello sviluppo e nell'economia di un paese, coinvolgendo varie tipologie di soggetti, dalla più grande multinazionale al singolo cittadino. Così, anche nei traffici commerciali, i vari sistemi di trasporto si sono evoluti cercando di rispettare le varie norme poste a salvaguardia dell'ambiente stesso. Questo fenomeno è stato sicuramente evidente per i veicoli terrestri, che hanno subito un' importante riduzione delle emissioni atmosferiche negli ultimi 20-25 anni, mentre non si può dire altrettanto per i trasporti marittimi. Con l'aumentare dei traffici via mare negli ultimi anni però, l'aumento delle emissioni si è rivelato un problema di sempre maggior peso, spingendo così le varie organizzazioni internazionali verso l'adozione di tecniche di salvaguardia dell'ambiente. Ovviamente, parlando di traffici marittimi, la constatazione più evidente del problema si nota soprattutto nelle aree portuali piuttosto che nelle tratte in mare aperto dove gli effetti delle emissioni sono meno visibili anche se altrettanto importanti. L'aumento dei fattori di rischio di malattie sugli abitanti delle zone adiacenti i bacini portuali ha determinato l'urgenza di adottare tecniche operative a salvaguardia della salute dei cittadini. Uno strumento per ridurre le emissioni delle navi in porto è quello di provvedere all'alimentazione dei generatori di bordo tramite collegamento alla rete elettrica nazionale piuttosto che con gli stessi motori ausiliari delle navi. Infatti durante le fasi di sosta o durante le operazioni di carico/scarico gli impianti di bordo, quali i mezzi di movimentazione, gli impianti di illuminazione, riscaldamento, e gli impianti che provvedono al funzionamento di tutte le applicazioni elettriche, dalle più semplici alle più complesse (esempio navi da crociera), devono essere perfettamente funzionanti anche quando la nave è ferma in banchina. A questo provvedono i motori ausiliari, che quindi non vengono mai spenti ed oltretutto sono alimentati a loro volta da carburanti economici, di scarsa qualità che possono arrivare a contenere anche tassi di zolfo maggiori di 2000 volte rispetto alle autovetture diesel. Questo processo, che permette il collegamento alla rete elettrica nazionale e lo spegnimento dei motori ausiliari, è detto cold-ironing. L'effettiva applicabilità del processo richiede però un'attenta analisi della differenti situazioni operative. Nel presente articolo verrà analizzata l’attuale stato dell’arte sull’utilizzo del suddetto in ambito nazionale, comunitari e mondiale, ponendo attenzione alle differenti e principali problematiche riguardanti la sua realizzazione.

Cold-ironing portuale: stato dell'arte e possibili sviluppi / Marinacci, Cristiano; Masala, R.; Ricci, Stefano. - STAMPA. - (2012), pp. 216-240. (Intervento presentato al convegno P&N 12 - 1° Convegno Nazionale Porti & Navigazione: Sostenibilità e sicurezza del trasporto marittimo tenutosi a Roma nel Maggio 2012).

Cold-ironing portuale: stato dell'arte e possibili sviluppi

MARINACCI, Cristiano;RICCI, Stefano
2012

Abstract

Negli ultimi anni i temi riguardanti l'ambiente hanno assunto un ruolo sempre crescente nello sviluppo e nell'economia di un paese, coinvolgendo varie tipologie di soggetti, dalla più grande multinazionale al singolo cittadino. Così, anche nei traffici commerciali, i vari sistemi di trasporto si sono evoluti cercando di rispettare le varie norme poste a salvaguardia dell'ambiente stesso. Questo fenomeno è stato sicuramente evidente per i veicoli terrestri, che hanno subito un' importante riduzione delle emissioni atmosferiche negli ultimi 20-25 anni, mentre non si può dire altrettanto per i trasporti marittimi. Con l'aumentare dei traffici via mare negli ultimi anni però, l'aumento delle emissioni si è rivelato un problema di sempre maggior peso, spingendo così le varie organizzazioni internazionali verso l'adozione di tecniche di salvaguardia dell'ambiente. Ovviamente, parlando di traffici marittimi, la constatazione più evidente del problema si nota soprattutto nelle aree portuali piuttosto che nelle tratte in mare aperto dove gli effetti delle emissioni sono meno visibili anche se altrettanto importanti. L'aumento dei fattori di rischio di malattie sugli abitanti delle zone adiacenti i bacini portuali ha determinato l'urgenza di adottare tecniche operative a salvaguardia della salute dei cittadini. Uno strumento per ridurre le emissioni delle navi in porto è quello di provvedere all'alimentazione dei generatori di bordo tramite collegamento alla rete elettrica nazionale piuttosto che con gli stessi motori ausiliari delle navi. Infatti durante le fasi di sosta o durante le operazioni di carico/scarico gli impianti di bordo, quali i mezzi di movimentazione, gli impianti di illuminazione, riscaldamento, e gli impianti che provvedono al funzionamento di tutte le applicazioni elettriche, dalle più semplici alle più complesse (esempio navi da crociera), devono essere perfettamente funzionanti anche quando la nave è ferma in banchina. A questo provvedono i motori ausiliari, che quindi non vengono mai spenti ed oltretutto sono alimentati a loro volta da carburanti economici, di scarsa qualità che possono arrivare a contenere anche tassi di zolfo maggiori di 2000 volte rispetto alle autovetture diesel. Questo processo, che permette il collegamento alla rete elettrica nazionale e lo spegnimento dei motori ausiliari, è detto cold-ironing. L'effettiva applicabilità del processo richiede però un'attenta analisi della differenti situazioni operative. Nel presente articolo verrà analizzata l’attuale stato dell’arte sull’utilizzo del suddetto in ambito nazionale, comunitari e mondiale, ponendo attenzione alle differenti e principali problematiche riguardanti la sua realizzazione.
2012
P&N 12 - 1° Convegno Nazionale Porti & Navigazione: Sostenibilità e sicurezza del trasporto marittimo
Trasporti; Navigazione; Cold-ironing
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Cold-ironing portuale: stato dell'arte e possibili sviluppi / Marinacci, Cristiano; Masala, R.; Ricci, Stefano. - STAMPA. - (2012), pp. 216-240. (Intervento presentato al convegno P&N 12 - 1° Convegno Nazionale Porti & Navigazione: Sostenibilità e sicurezza del trasporto marittimo tenutosi a Roma nel Maggio 2012).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/491692
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