L'artropatia da cuff ia è una condizione morbosa dove coesistono gravi alterazioni articolari e periarticolari. L’espressione clinica e radiologica finale è simile a quella rilevata in altri processi patologici come l’artrite reumatoide e la sindrome di Milwaukee. La rottura massiva della cuffia porta ad un grave sbilanciamento della coppia di forze generata dai muscoli intra ed cxtrarotatori della spalla e ad una destabilizzazione del fulcro gleno-omerale. A ciò consegue un’ instabilità dell’articolazionc gleno-omerale con migrazione prossimale della testa omerale dovuta all’azione del deltoide. La risalita della testa omerale comporta una perdita del fulcro del deltoide, il quale deve generare una maggiore forza per abdurre il braccio. Progressivamente, la testa omerale entra a contatto con l'arco coraco-acromiale. Ciò comporta un appiattimento della testa e delle tuberosità (femoralizzazione), un arrotondamento ed assottigliamento dell'arco coraco- acromiale (acetabolarizzazione) ed un'erosione della porzione craniale della glena. L'articolazione AC viene frequentemente coinvolta nell'acetabolarizzazione. II liquido sinoviale dell'articolazione gleno- omerale distende la capsula AC formando voluminose pseudocisti. La progressiva distruzione gleno- omerale porta ad una medializzazione articolare e ad un'erosione dell'apice coracoideo. Una seconda teoria attribuisce la degenerazione gleno-omerale alla dispersione del liquido sinoviale (non più trattenuto nell’'articolazione gleno-omerale) ed al conseguente scarso apporto nutritivo alla cartilagine articolare. Non esiste una classificazione radiografica specifica ed internazionalmente riconosciuta per l'artropatia da cuffia. Pertanto può essere impiegata quella basata sulla conservazione del centro di rotazione gleno-omerale e della stabilità antero-superiore o quella comunemente utilizzata per l’artropatia gleno-omerale concentrica. La prima è comune a tutte le artropatie associate a deficit funzionale della cuffia e prevede 4 tipi di artropatia: con testa centrata e stabile, centrata e medializzata, decentrata con stabilità precaria e decentrata instabile. La migrazione prossimale della testa omerale è presente negli ultimi due tipi. La seconda distingue l'artropatia in lieve, moderata e grave sulla base delle dimensioni degli osteofiti gleno-omerali a prescindere dalla congruità articolare; la migrazione cefalica non è quindi considerata.

Artropatia da rottura della cuffia: definizione e stadiazione / Gumina, Stefano. - STAMPA. - (2003), pp. 45-45. (Intervento presentato al convegno Artropatie della spalla: chirurgia e riabilitazione tenutosi a Roma, Italia nel 20-22 Marzo 2003).

Artropatia da rottura della cuffia: definizione e stadiazione

GUMINA, STEFANO
2003

Abstract

L'artropatia da cuff ia è una condizione morbosa dove coesistono gravi alterazioni articolari e periarticolari. L’espressione clinica e radiologica finale è simile a quella rilevata in altri processi patologici come l’artrite reumatoide e la sindrome di Milwaukee. La rottura massiva della cuffia porta ad un grave sbilanciamento della coppia di forze generata dai muscoli intra ed cxtrarotatori della spalla e ad una destabilizzazione del fulcro gleno-omerale. A ciò consegue un’ instabilità dell’articolazionc gleno-omerale con migrazione prossimale della testa omerale dovuta all’azione del deltoide. La risalita della testa omerale comporta una perdita del fulcro del deltoide, il quale deve generare una maggiore forza per abdurre il braccio. Progressivamente, la testa omerale entra a contatto con l'arco coraco-acromiale. Ciò comporta un appiattimento della testa e delle tuberosità (femoralizzazione), un arrotondamento ed assottigliamento dell'arco coraco- acromiale (acetabolarizzazione) ed un'erosione della porzione craniale della glena. L'articolazione AC viene frequentemente coinvolta nell'acetabolarizzazione. II liquido sinoviale dell'articolazione gleno- omerale distende la capsula AC formando voluminose pseudocisti. La progressiva distruzione gleno- omerale porta ad una medializzazione articolare e ad un'erosione dell'apice coracoideo. Una seconda teoria attribuisce la degenerazione gleno-omerale alla dispersione del liquido sinoviale (non più trattenuto nell’'articolazione gleno-omerale) ed al conseguente scarso apporto nutritivo alla cartilagine articolare. Non esiste una classificazione radiografica specifica ed internazionalmente riconosciuta per l'artropatia da cuffia. Pertanto può essere impiegata quella basata sulla conservazione del centro di rotazione gleno-omerale e della stabilità antero-superiore o quella comunemente utilizzata per l’artropatia gleno-omerale concentrica. La prima è comune a tutte le artropatie associate a deficit funzionale della cuffia e prevede 4 tipi di artropatia: con testa centrata e stabile, centrata e medializzata, decentrata con stabilità precaria e decentrata instabile. La migrazione prossimale della testa omerale è presente negli ultimi due tipi. La seconda distingue l'artropatia in lieve, moderata e grave sulla base delle dimensioni degli osteofiti gleno-omerali a prescindere dalla congruità articolare; la migrazione cefalica non è quindi considerata.
2003
Artropatie della spalla: chirurgia e riabilitazione
artropatia da rottura di cuffia; artropatia da rottura di cuffia dei rotatori; rottura cuffia rotatori e artrosi spalla
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Artropatia da rottura della cuffia: definizione e stadiazione / Gumina, Stefano. - STAMPA. - (2003), pp. 45-45. (Intervento presentato al convegno Artropatie della spalla: chirurgia e riabilitazione tenutosi a Roma, Italia nel 20-22 Marzo 2003).
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